Autore: Paolo Morandi
Data:
Gentile Anna,
sono d'accordo con lei che, una volta ricevuto un progetto definitivo, ci sia bisogno di parteciparlo con la cittadinanza per decidere se accettarlo o meno. Come ho più volte detto, il punto non è se gli spogliatoi siano una risorsa o meno per la cittadinanza, ma piuttosto se lo sia il centro balneario. Se entro un paio d'anni, prevedibilmente, la vasca dovrà essere ristrutturata e, per mancanza di soldi, il Comune fosse costretto a chiuderla per 15 anni come la Caimi, che danno ne riceveremmo? E' facile parlare di programmazione, di investimenti, etc., ma in un bilancio risicato dai continui tagli, ci sono priorità differenti, quale il welfare, in quanto li ci sono in gioco vite umane. In questo ragionamento considero ragionevole una perdita di un pezzo, per salvaguardarne uno di gran lunga maggiore.
Riguardo al beneficio che il Politecnico porta ai cittadini, che non siano i commercianti, gli affittacamere (che comunque sono pur loro dei cittadini) e i proprietari di immobili (il cui valore rimane stabile, al contrario del resto di Milano), le ricordo, ad esempio, la chiusura al traffico di piazzale Leonardo ed un progetto che sta coinvolgendo cittadini attivi di associazioni e comitati per disegnare un campus cittadino e cioè un'area più vivibile sia per gli studenti che per la cittadinanza.
Il Politecnico è un mostro che rischia di fagocitare pezzi di città, ma è anche vero che ha intrapreso un percorso condiviso che è un primo esempio di partecipazione attiva alla progettualità.
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