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Grande Silenzio per la Pace, 10 ottobre 2024

Un tenace gruppo di cittadine e cittadini si riunisce ogni giovedì per una richiesta di Pace, silenziosa ma nel contempo in tutte le lingue del mondo. Periodicamente le promotrici di questa iniziativa - tutte donne, forse non a caso - invitano a partecipare altre realtà con cui condividono la ricerca della Pace e la pratica della Nonviolenza, e queste sono alcune immagini del sesto appuntamento allargato in via Mercanti. Il prossimo Silenzio per la Pace sarà giovedì 17 alle ore 18.30 in piazza XXV Aprile.

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Un disastro in 400 metri

In otto immagini un campione dei gravi danni subiti dagli alberi nel Municipio 3, il più colpito della città, durante la tempesta che ha investito Milano la settimana scorsa. Qui siamo a Lambrate lungo i 400 metri che separano la rotonda di viale Rimembranze di Lambrate dall'incrocio tra via Rombon e via Pini, passando per via Muzio Scevola, dove peraltro di alberi non c'è mai stata neanche l'ombra e quindi in questa occasione non ci sono stati danni.


Le foto nell'ordine: via Pini 2; via Pini 3; ancora via Pini 2 da un'altra visuale, con i rami spezzati che hanno sfondato alcune finestre della scuola; le radici del platano sradicato nella rotonda di viale Rimembranze di Lambrate; via Pini 1; ancora il platano abbattutosi nella rotonda; per finire, all'incrocio tra via Pini e via Rombon, gli alberi spezzati nell'area-cani e vicino al semaforo.

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#bastamortinstrada

Giovedì 22 si è tenuta una manifestazione per protestare contro l'ennesima morte di una ciclista a Milano, avvenuta il giorno stesso.
Questo il nostro fotoracconto.


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Fotoracconto della HumanWeek

Quaranta organizzazioni danno vita anche quest’anno alla HumanWeek per promuovere la Nonviolenza e costruire un quartiere più umano con giochi, incontri sportivi, spettacoli, letture, dibattiti, film, giardinaggio.


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Largo Murales

Giusto una settimana fa si è conclusa positivamente la battaglia di cittadini, associazioni e istituzioni di Città Studi e del Municipio 3 per la salvaguardia degli storici murales di largo Murani, una vicenda di cui abbiamo ampiamente dato conto nelle scorse settimane. Il Comune di Milano, tramite l'Assessorato alla Cultura e all'Ufficio arte pubblica, ed Esselunga, utilizzatrice finale dell'edificio dei murales, hanno trovato un accordo per preservarli, nonostante la ristrutturazione a cui sarà sottoposto l'immobile per ospitare un nuovo punto vendita del colosso della grande distribuzione. Tirando le somme, ne escono bene cittadini e associazioni che si sono attivate per evitare lo scempio di questo muro della memoria; il Municipio 3 che li ha sostenuti fin da subito; il Comune che è intervenuto presso Esselunga e quest'ultima che ha riscoperto il suo legame con il territorio (il suo primo supermercato fu aperto nel 1957 in viale Regina Giovanna, dove tuttora ha sede un suo concorrente francese) e sosterrà le spese necessarie alla tutela dei murales. Male invece chi ha gestito inizialmente tutta la faccenda senza alcuna sensibilità per la memoria storica del quartiere (non sappiamo chi sia/siano e va bene così), quando si parlava addirittura di una perizia in cui si dichiarava che non sarebbe stato possibile salvare i murales. E aggiungiamo anche un malissimo, al confronto, per il Politecnico in relazione alla vicenda del giardino di via Bassini, molto simile a questa sotto tanti aspetti salvo, purtroppo, la reazione nei confronti della pacifica protesta dei cittadini con il dispiegamento delle forze dell'ordine e l'esito drammaticamente negativo del taglio degli alberi e della cementificazione dell'area verde.


Riportiamo qui di seguito il comunicato-stampa del Comune che mercoledì scorso ha annunciato l'accordo con Esselunga, accompagnandolo con immagini attuali e storiche dei murales raccolte da Sergio Seghetti, che ringraziamo.

“Grazie alla sensibilità di Esselunga, alla collaborazione del Municipio 3, all’impegno dell’Ufficio Arte Pubblica del Comune e e alla volontà di tutto il quartiere, gli storici murales di Largo Murani saranno preservati”. Lo annuncia l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, che spiega: “Un intervento di risanamento della facciata che li supporta, sostenuto da Esselunga, e un successivo restauro conservativo dei dipinti originali consentiranno infatti la sopravvivenza delle opere di street art che, da ormai più di cinquant’anni, contribuiscono a formare l’identità del quartiere. Un risultato raggiunto grazie all’impegno comune, con l’obiettivo di preservare la memoria storica degli abitanti della zona”.

I murales di largo Murani, in zona Città Studi, risalgono agli anni Settanta e sono tra i primi comparsi a Milano. Rappresentano un capo indiano, una mucca che rimanda alla copertina di un album dei Pink Floyd, Jimi Hendrix con la chitarra e il simbolo del Sole che Ride, pressoché sconosciuto in Italia in quel periodo. La notizia della necessità di abbattere il muro sui quali erano stati dipinti ha suscitato un’accorata richiesta da parte dei residenti della piazza, che hanno chiesto a gran voce all’Amministrazione comunale e ad Esselunga, che realizzerà lì a breve un nuovo store, di salvare i murales.

“Esselunga è un’azienda del territorio - ha dichiarato Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officer di Esselunga -. Siamo nati a Milano nel 1957 con l’apertura del primo supermercato in Italia in viale Regina Giovanna, proprio nel Municipio 3. Uno dei principi fondanti per l’azienda è la volontà di essere parte integrante della comunità contribuendo a creare valore per il nostro territorio. Abbiamo ascoltato la voce degli abitanti del quartiere e, benché l’edificio di Largo Murani non sia di proprietà dell’azienda, abbiamo deciso di sostenere l’onere di straordinarie misure di risanamento che permettano di ottenere le necessarie omologazioni della struttura e al contempo di salvaguardare i murales presenti sulla facciata laterale dell’edificio”.

Caterina Antola, presidente del Municipio 3, ha commentato: “Sono felice dell’esito di questa vicenda che ha visto tante cittadine e cittadini del quartiere partecipi perché sinceramente legati a questi murales. Io stessa li ho visti nascere e non potevo consentire che venissero cancellati. Questo risultato è il frutto di un lavoro corale che mostra la maturità e sensibilità di tutti i soggetti coinvolti”.

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