Autore: Emanuele
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Ecco, appunto, per noi che non capiamo mai niente(mentre ci son fior di ingenieri cervelloni che commentano):
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_ottobre_27/metro-4-partono-primi-cantieri-strade-chiuse-disagi-cinque-anni-c6f24a76-3ee9-11e3-849f-64e2eb8e7cda.shtml
Qui le cose sembrano leggermente diverse, ovvero: correre veloci( e si sa, cari cervelloni d'ingenieria, come la velocità aiuti in questo genere di lavori), si apre la linea M4 giusto per l'Expo, poi la richiudiamo per altri 5 anni (fino al 2021) e poi la riapriamo.
Quindi, (a meno che gli esami di analisi non li abbiate comperati online) 2021 - 2013 = 8. Otto anni di disagi, non 5, sventramenti di chilometri di viali alberati e non una mite talpa sotterranea, silenziosa e gentile, che al suo passaggio, oltre a scavare, fa nascere tulipani e gerbere. Il tutto per un progetto vecchio, concepito male, non condiviso (obiettivi, finalità e, soprattutto, modalità)con la popolazione residente, imposto dall'alto, con la presunzione che la gente non sappia, non sia in grado di comprendere e, soprattutto, di dare idee. La metropoli di Milano(non è più una città, ricordate anche questo) aveva bisogno di progetti coraggiosi e di idee nuove, non di una giunta e un sindaco che scimmiottassero e facessero proprie le logiche urbanistiche di fine ottocento, ereditate dalle amministrazioni precedenti.
L'Expo, in questo millennio, è un'idea anacronistica, vecchia e perdente in partenza, che arricchirà solo gli amici e gli amici degli amici, non il tessuto urbano e sociale di questa metropoli e la M4, sua figliastra illeggittima, si rivelerà il solito fallimento annunciato su cui, poi, si verseranno lacrime di coccodrillo.
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