Autore: Paolo Morandi
Data:
Carissimo Comitato per il Pratone,
sono anch'io un frequentatore del Pratone: meta delle biciclettate con i bambini e sede di decine di feste di compleanno e di scuola.
Vorrei invitarvi però ad uscire dall'autoreferenzialità ed ad orientare la vostra rabbia su obiettivi raggiungibili e che sarebbero utili a tutta la cittadinanza di zona. Partiamo dalla considerazione che ormai sul pratone non possiamo più contare per almeno 6 anni, cerchiamo almeno di ottenere qualcosa in compensazione:
1) Rassicurazioni sulla destinazione definitiva a verde pubblico del Pratone (ed in questo il PGT ci rassicura avendo già tolto l'edificabilità e quindi togliendolo alla speculazione)
2) Messa in sicurezza dello spazio destinato ai cani di via Marescalchi/San Gerolamo, con un pasaggio con dosso o semaforo pedonale
3) Anticipo lavori per l'apertura del passaggio pedonale Ardigò-Gatto con lavoro di riqualificazione della zona al di là della ferrovia. Ciò permetterebbe di cominciare a "colonizzare" e rendere vissuta e sicura una zona che in un prossimo futuro (2015) sarà vissuta come zona di passaggio ed ad affacciarsi su uno spazio enorme di campi, prati e parchi.
Per rispndere al sig.Precisiamo, vorrei dire che, anche se non mi piace il tono dei suoi commenti, ne percepisco la competenza sull'argomento e gradisco anche la diversa visione. Però vorrei puntualizzare che viale Argonne, dai disegni sottoposti lunedì, sarà, ad esclusione di un piccolissimo spazio attorno a Largo Porto di Classe, totalmente oggetto di lavori con l'abbattimento (dichiarato) di 175 alberi (praticamente la quasi totalità). A seguire il dibattito, uno dei dirigenti dell'MM presenti (non dico il nome per riservatezza) ha anche confessato che nel tratto, per questione di costo, le talpe andranno poco profonde: si parla che lo scavo inizierà a 1,5Mt sotto il livello stradale. Così come per questione di costi le stazioni ed i manufatti tecnici non saranno realizzati dalle talpe ma con opere dall'alto e quindi altamente invasivi.
Di tutta questa faccenda la cosa che mi rattrista di più è che la Giunta abbia tradito il patto con i propri elettori immolando la partecipazione e la trasparenza al Dio Expo e all'interesse delle aziende private. L'utilizzo del sistema (fasullo) del co-financing ha, di fatto, aumentato i costi di realizzazione e i profitti dei privati (basta dare un'occhiata ai dati dell'M5 in cui le stesse aziende del consorzio M4 dichiarano di avere margini ben più alti rispetto a commesse analoghe).
Proprio per questo dobbiamo alzare la posta in questione e chiedere i punti sopraelencati.
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