Autore: imi anonimo/a
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Salve,
vorrete perdonarmi se rimango nell'anonimato, ma essendo un/a dipendente IMI non posso naturalmente espormi.
Vorrei fare alcune considerazioni relative all'operato del Faes avendo a disposizione fatti (e opinioni) fornite da chi lavora(va) all'IMI e che quindi sta subendo questa acquisizione.
In particolare un aspetto mi colpisce: la scarse capacità imprenditoriali/professionali della dirigenza FAES.
Premetto che l'ormai nota mala gestione della Congregazione, da sempre carente sotto il profilo delle risorse umane e delle capacità imprenditoriali/comunicative, non si è smentita neppure durante le attività relative alla cessione. Il modo in cui è stata comunicata l'acquisizione ai dipendentei/genitori - in totale contrasto con quanto esposto in precedenti situazioni - ha dell'incredibile. Non si può ritenere infatti seria (e rispettosa) una mail con tale comunicaizone, in cui viene accuratamente evitato di specificae che la scuola sarà dal prossimo a.a. solo femminile, infanzia a parte. Questo aspetto ha fatto partire la macchina della reciproca conoscenza sotto un carico difficile da sopportare. Ma io mi domando: se acquisto un'azienda (tralascio volutamente l'aspetto umano di dipendenti e clienti e la presunta componente cristiana) mi dovrò preoccupare della modalità di presentazione della mia realtà alle nuove persone. Avrò il diritto di concordare con la gestione uscente i tempi ed i modi di comunicazione della notizia, compreso il testo della comunicazione stessa. Allora perchè è partita così? delle due l'una: o è stato concordato così oppure non è stato concordato. In entrambi i casi la situazione è stata gestite in modo dilettantesco. Andiamo avanti: partita con il piede sbagliato, una classe dirigente che si rispetti cerca riguadagnare terreno velocemente fugando i dubbi in modo chiaro, preparandosi per gli incontri sulle domande che i (nuovi) dipendenti e i genitori faranno. Il contenuto di queste domande unitamente alla cartina tornasole del clima creatosi, erano palesmente esposte sul blog del Faes, in cui i genitori tra sconforto e rabbia esprimevano le loro preoccupazioni. Il blog, vista la mal parata è stato immediatamente chiuso dal Faes invece di essere usato a proprio favore come punto di contatto con l'utenza incassando le inevitabili lamentele del momento. Secondo il principio che è impossibile non comunicare, la chiusura ha mandato un messaggio preciso all'utenza che è: NON ACCETTIAMO CRITICHE, SE VI VA BENE E' COSI' ALTRIMENTI QUELLA E' LA PORTA! Altro autogol, che gettava benzina sul fuoco dei futuri incontri con i genitori della settimana scorsa.
Nel frattempo, i dipendenti IMI, non venivano (e non lo sono tuttora) raggiunti da nessuna comunicazione scritta riguardante la cessione. Non sono neanche stati convocati dalla nuova dirigenza per questione contrattuali o per domande inerenti tali tematiche. Altro autogol del direttivo Faes che ha trasmetto totale insicurezza a queste persone che ora non sono per niente motivate, ma al contrario impaurite e non collaborative. Inotre è stato anche fatto trapelare che i dipendenti Imi devono sentirsi responsabili, pena il loro posto, dell'eventuale esodo delle famiglie e quindi conseguente calo iscrizioni (e qui siamo in piena strategia intimidatoria).
Veniamo ora alle riunioni con i genitori della settimana scorsa. Con le premesse sopra esposte, era ovvio che il clima sarebbe stato infuocato, quini dirigenti di un certo livello, a confronto con la loro clientela acquisita (tralascio sempre volutamente la componente umana) dovevano presentarsi preparati alle domande scontate e sopratutto tenere un basso profilo, per non rimarcare le diversità tra le due concezioni di scuola che sono, di fatto, l'elemento della discordia alimentata bisogna dirlo anceh dal pregiudizio. Le ovvie domande erano tre: 1.gestione dei cicli scolastici in corso, 2.Differenze sul metodo educativo, 3.Ammontare delle rette future. Anche non avendo la possibilità di garantire nero su bianco in quella sede, era ovvio che bisognava preventivamente elaborare degli scenari da esporre ai genitori. Si doveva dire ai genitori che in caso di n iscrizioni i cicli andavano avanti oppure no. Magari cercare di prendere contatto con un rappresentante di loro come punto di raccolta. Invece nessuno scenario è stato diffuso, totale impreparazione! Sul metodo educativo, bisognava lavorare (prima) sui punti d'incontro tra l'attuale offerta IMI e quella Faes di concerto con i dipendenti IMI, evidenziando eventuali vantaggi cercando di rassicurare, invece è stato citato in modo totalmente controproducente il loro metodo, riparandosi dietro a presunti profitti didattici (anche manageriali?) ed eccellenze, rinforzando ancora maggiormente l'idea di discontinuità e non il contrario! Totale fallimento! Anche riguardo le rette, nessuna comunicazione ufficiale è stata data. Normalmente in un piano industriale, si cerca d'incentivare la nuova clientela a conoscere la nuova proposta dando assoluta continuità (almeno per un anno) alle condizioni economiche. Gli eventuali minori ricavi temporanei vanno mandati nei costi di startup. Neanche questo è stato fatto, totale impreparazione. Ora si comincia a vedere come la linea adottata sul blog di non confrontarsi e ritenersi così bravi da non modificare nulla si sia ripresentata puntualmente nell'approcico al pubblico con una figuraccia in tutte le riunioni fatte (con defezione finale del preasidente all'ultima). Questo ha creato un grave danno d'immagine al Faes, che un buon manager avrebbe facilmente predetto; i genitori dell'IMI appartengono al ceto medio-alto, lo stesso che abbraccia il Faes. Inoltre gli istituti geograficamente attingono allo stesso bacino d'utenza.
Queste figure sono apparse smarrite. Se non avevano dimestichezza con questi scenari legati all'acquisizione aziendale perchè non si sono affidati a profili di spessore nel campo manageriale? Tra i loro diplomati non ce n'erano? Eppure dal messaggio che vogliono passi sul loro sito non perdono occasione di rimarcare elementi legati alle performance ed al prestigio. Gli stessi con cui pensavano di aprire i cuori delle persone presenti alle riunioni che hanno visto confermati i loro timori anticipati - come detto - sul blog Faes. Mentre i genitori imbufaliti facevano domanede, il presidente Faes, ha tenuto a precisare come la sua magnanimità si spinga ad ospitare l'intera classe di suo figlio a Natale a casa sua, discorso equiparabile a quello di Berlusconi al parlamento europeo in cui parlava del sole di fronte alle domande incalzanti degli eurodeputati. In un'altra riunione è emerso per testimonianza diretta di un presente come al Faes l'anno scorso sia stata "invitata" a non iscriversi una mamma in quanto separata, con il totale imbarazzo di tutta la dirigenza che vedeva tra l'altro schierata la persona oggetto della critica. Anche qui, sebbene siano state presentate delle scuse, è rimasta sospesa la questione creando ulteriore sospetto nei presenti. Tutti i punti che dovevano essere chiariti vengono rimandati all'opend day del 10 novembre. Ebbene poteva mancare l'autogol finale? L'evento alla scuola IMI non si farà, notizia di ieri sul sito Faes. Si farà solo quello alla scuola AURORA. Nessuno e dico nessuno del personale IMI è stato avvisato di questa notizia che come sempre sortirà un effetto negativo. Nessuno del Faes (resp. comunicazione?) si è degnato di coordinare il sito e la comunicaizone IMI, che continua abbandonato al suo destino. Ma come è possibile presentare l'acquisizione di una nuova scuola senza mostrare la sede in questione? Inoltre non poteva essere l'ultima possibilità di arrivare preparati con delle risposte facendo girare un comunicato preventivo scusandosi per aver SBAGLIATO completamente l'approccio. Invece passa di nuovo un mnessaggio di distacco tra il Faes e l'IMI.
Mi scuso ancora per l'anonimato, ma capirete
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