Kasciavit. Giovani e impegnati

Non sono “gli sdraiati” e neppure “quelli seduti", non hanno genitori che li possono sistemare alla presidenza di un qualche ente. Sono giovani impegnati, credono nella partecipazione, nel sociale e nella realizzazione di iniziative sul campo. Li abbiamo intervistati. ()
)da teresa
Qual è l’origine della scelta del nome Kasciavìt per il vostro gruppo?

Volevamo ricollegarci alla tradizione del lavoro manuale e operativo delle fabbriche, che erano il segno distintivo del nostro quartiere, il mondo operaio della Milano dei grandi spazi industriali.
Quando si è formato il vostro gruppo?
Il Collettivo Kasciavìt è nato verso la fine del 2019, pochi mesi prima dell’inizio della pandemia da Covid-19.
Durante il Covid abbiamo istituito un’associazione, l’APS Scighera, con la quale ci siamo presi in carico la gestione di progetti in zona 3 di supporto alla popolazione più bisognosa. Insieme a Emergency e altre realtà abbiamo effettuato consegne di spese e medicinali per le persone a cui era impossibile uscire, e in un secondo momento abbiamo iniziato le consegne di pacchi alimentari alle persone in gravi condizioni di povertà.

E dopo il covid?

Volevamo riprendere le attività politiche del collettivo ma al contempo preservare i progetti per la popolazione dell’APS Scighera, quindi abbiamo occupato un ex acciaieria nel quartiere Ortica che potesse fare da base operativa per le nostre attività.
Insieme ad altre realtà ci siamo occupati dell’emergenza freddo distribuendo vestiti e bibite calde alle persone senza fissa dimora.
Dopo i progetti in sostegno alla popolazione qui a Milano, abbiamo sentito la necessità di allargare i nostri orizzonti di intervento, dando vita al “Progetto REC – Ricerca e Cultura in Palestina” che ci ha portati ad entrare nella Striscia di Gaza nel dicembre 2022 con un progetto di teatro.

Un progetto teatrale?

Un gruppo di universitari di Gaza City, con il nostro supporto e tutoraggio, hanno riscritto l’Odissea in chiave palestinese.
Dopo un primo lungo periodo di laboratori e lezioni a distanza, quando finalmente siamo entrati a Gaza abbiamo potuto iniziare le prove dal vivo e far debuttare lo spettacolo il 7 gennaio 2023 nel più grande teatro di Gaza City.
Il progetto comprendeva anche un tour italiano dello spettacolo creato a Gaza, ma purtroppo la partenza del gruppo è stata resa impossibile dall’attuale situazione.
Nei primi giorni di bombardamenti purtroppo è stato ucciso Abraham, il ragazzo che interpretava Odisseo nello spettacolo.

Che cosa farete ora?

Per poter coprire le spese del tour italiano avevamo creato una grossa rete di realtà che con lo scoppio della guerra a Gaza ha deciso di convertirsi in rete di solidarietà e abbiamo dato viva alla raccolta fondi EMERGENZA GAZA, in supporto alla popolazione della Striscia di Gaza.
Grazie alla collaborazione di vari partner locali, fra cui alcuni dei ragazzi della compagnia teatrale, riusciamo a coordinare e finanziare missioni di distribuzioni alimentari e di beni di prima necessità a circa 1000 persone a settimana, attività di supporto psico-emotivo per bambini e raccolta di materiale audiovisivo per dar voce a chi sta vivendo questa situazione in prima persona.
Tutte le missioni che stiamo portando avanti dentro Gaza sono in collaborazione con la ONG ACS e il Centro Italiano di Scambio culturale – VIK di Gaza City.

Per chi volesse donare:
1) Produzioni dal Basso: sostieni.link/34655
2) Bonifico bancario:
INTESTATARIO: APS SCIGHERA
IBAN: IT87S0501801600000016997413
CAUSALE: EMERGENZA GAZA

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