Le formule della pace

Che cosa è la pace, come ci si arriva? È sufficiente auspicarla? Mercoledì 24 gennaio, ore 18:30, ne parleremo in una conversazione online con Gianmarco Pisa, operatore di pace membro dell’IPRI-CCP (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace - Corpi Civili di Pace). ()
pace
Si dice: “la guerra è la continuazione della politica”. Ma c’è chi pensa che questo non sia affatto vero. O ancora: “la guerra c’è sempre stata”, “è nella natura dell’uomo”. Ma davvero non c’è un’altra storia possibile?
C’è chi pensa e studia per questo; ed esiste un "approccio scientifico", una vera e propria "formula della pace". Allora fermiamoci. Cerchiamo di capire. Ragioniamo sulla pace.

Siamo in tanti a parlarne, ma si può fare qualcosa di più che firmare una petizione o sfilare per strada? Che cosa è la pace, come ci si arriva? è sufficiente auspicarla?
O non è forse necessario innanzitutto costruire una cultura della pace, che sia solida base di pensiero condiviso a supporto di qualsiasi azione di "peacebuilding"?

z3xmi prova a dare il suo contributo iniziando da qui: tre conversazioni per capirne di più, per parlare consapevolmente di pace e per agire di conseguenza.
Non una lezione di geopolitica, non un parlarsi addosso sulle azioni dell’uno o dell’altro Stato o entità belligerante. Non ci interessano qui le valutazioni e tanto meno le speculazioni di qualsiasi tipo. La pace è una sola e deve sempre mettere al centro il rispetto della dignità umana. “Il più debole ha la stessa dignità del più forte, altrimenti si perde il senso di quel rispetto che sta alla base della cessazione di ogni conflitto”. Vogliamo insieme fare uno sforzo per capire, per educarci ed educare alla pace.

Gianmarco Pisa, operatore di pace impegnato in iniziative e ricerca-azione per la trasformazione dei conflitti, ci accompagnerà in un percorso in tre tappe che ci introdurrà al pensiero di Johan Galtung, sociologo e matematico norvegese, fondatore nel 1959 del Peace Research Institute di Oslo, o all’approccio di Luc Reychler, figura di assoluto rilievo nell’ambito degli interventi e delle dinamiche dei conflitti, fino ad arrivare ad una vera e propria “formula della pace”.

Le tre conversazioni saranno focalizzate ognuna su un aspetto specifico: la prima “Le parole per la pace” tratterà in particolare del “potere delle parole”, della "violenza culturale" e "strutturale" non visibile che prelude alla violenza fisica o alla guerra. Una realtà che riguarda la comunicazione sia interpersonale, sia mediatica.
Ma anche del ruolo che le parole hanno nel formare convincimenti, dell’uso che se ne fa nella propaganda, ma anche nel sistema d’informazione giornalistica. Una riflessione sulle parole chiave per comprendere, comunicare (e non mistificare) la realtà, sull’importanza di riconoscerne i significati e di usarle correttamente.

La seconda, “il ruolo delle Nazioni Unite”, tratterà dei principi della convivenza fra le nazioni con riferimento al diritto internazionale. Quali strumenti e quali organismi, il loro ruolo nei diversi conflitti recenti, la debolezza attuale, i nuovi scenari possibili.

La terza conversazione, “il ruolo della società civile”, ci coinvolge ancor più direttamente in quanto partecipi di un corpo sociale che risente anche dell’agire di ogni singolo individuo. Si passa così dalla teoria alla pratica con esempi di esperienze concrete e di iniziative importanti, come i Corpi civili di pace, fino ad affrontare anche il tema delle condizioni di legittimità dell'intervento.

Il primo appuntamento
Le parole per la pace
mercoledì 24 gennaio
Giornata internazionale dell’Educazione
ore 18:30 online.


Per partecipare e intervenire nella conversazione cliccare qui
o inviare il proprio indirizzo email a redazione@z3xmi.it.
Verrà inviato un link a cui collegarsi.

La conversazione sarà anche disponibile in streaming su:
pagina FB di z3xmi.it - www.facebook.com/z3xmi
pagina FB del Centro di Nonviolenza Attiva - www.facebook.com/centrononviolenzattiva

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