Come non si governa una città

La vicenda dello stadio Meazza rivela tutta l’inadeguatezza del sindaco manager. ()
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Ho avuto occasione di seguire in video la recente Commissione consiliare in cui il sindaco Sala ha espresso le sue posizioni sulla questione San Siro, un tormentone che si trascina ormai da anni e che non accenna a terminare.

Nel suo intervento Sala ha dichiarato di voler ricorrere al TAR sul vincolo imposto allo Stadio Meazza dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, impedendone così l’abbattimento, come prevederebbe il progetto presentato al Comune dalle società Milan e Inter, sempre sostenuto dal sindaco.
Il ricorso TAR sarebbe giustificato dal fatto che secondo Sala questo vincolo rappresenta un danno economico per il Comune. Ora se ad un bene pubblico viene attribuito un valore storico e culturale, e mi pare che non ci possano essere dubbi in merito, va da sé che il valore del bene diventa inestimabile, e come tale va considerato. Non si può far rientrare nei parametri dei valori di mercato, non può essere valutato sulla base di quanto potrebbe rendere nel caso venisse abbattuto e non si capisce come un’amministrazione pubblica possa ragionare in questi termini, Sala deve prendere atto che il bene va tutelato.

A parte il fatto che il danno economico conseguente al mancato abbattimento del Meazza rimane assai opinabile, il sindaco Sala vuole addirittura riaprire le discussioni sulla proposta delle squadre, nonostante il vincolo e la richiesta di referendum, ancora possibile dopo il ricorso al TAR dei cittadini.
La posizione di Sala rivela una visione privatistica del bene pubblico, di cui come amministratore vuole disporre finalizzandolo ad altri scopi, trascurando appunto il valore storico e culturale di un bene che appartiene alla comunità.

Con ciò disconosce la funzione e il compito della istituzione pubblica, la Soprintendenza, messa a presidio e difesa dei beni storici e culturali, che va rispettata come tale, pur non condividendone personalmente le valutazioni, e disconosce anche il diritto ai cittadini di esprimere un parere su una questione rilevante, mentre avrebbe il dovere istituzionale di aderire alle richieste di referendum presentate secondo le norme.

La città appartiene a tutti, al sindaco compete l’amministrazione e la salvaguardia dei beni pubblici, non in base alle proprie opinioni particolari, ma tenendo presenti le decisioni degli enti competenti, la Soprintendenza, e le volontà dei cittadini. La scelta di ricorrere al TAR contro il vincolo e il rifiuto di un referendum sono in netto contrasto con la funzione di servizio alle istituzioni e alla cittadinanza che un sindaco è chiamato a svolgere.

A Sala vanno riconosciute indubbie capacità e competenze nella promozione dell’immagine della città in campo internazionale, Milano è oggi considerata una città attrattiva, ricca di eventi e manifestazioni, invasa dai turisti, ma pure dai fondi in cerca di buone opportunità di investimento.
La crescita della città in ottica aziendale, la valorizzazione del brand Milano, l’aumento di valore degli immobili sono obiettivi anche condivisibili, ma non possono essere declinati in un’ottica esclusivamente privatistica, devono essere contemperati da una visione in grado di gestire al meglio i servizi pubblici e di assicurare il benessere sociale rispondendo alle esigenze primarie dei suoi abitanti, anteponendo gli interessi pubblici a quelli privati. Per ciò occorre una visione politica e non serve una gestione manageriale.

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Re: Come non si governa una città
20/10/2023 Paolo Burgio
Al lettore Aldo vorrei segnalare che su queste pagine stiamo pubblicando da anni articoli per segnalare scelte contrarie all’interesse dei cittadini o inadempimenti della gestione Sala, basta scorrere gli ultimi articoli nei mesi di ottobre e settembre.

Al lettore Guido vorrei ricordare che Sala non sta certo cercando di convincere le squadre a cercarsi un altro stadio fuori città, anzi vorrebbe fare in modo, ritengo in pieno accordo con le due società, che restino a San Siro, ma in un nuovo stadio dopo aver abbattuto il Meazza. La questione ha poco a che fare con l’attività sportiva delle squadre, perché San Siro come stadio per il calcio funziona ancora benissimo, il fatto è che si vuole realizzare qualcosa che con il calcio non ha nulla a che fare, ossia realizzare un’operazione finanziaria speculativa facendo sorgere un nuovo centro commerciale con uffici, residenze, Hotels, eccetera, acquisendo il diritto di costruire a bassissimo prezzo ossia alla modica cifra di 2 milioni di euro all’anno grazie ad una concessione di 90 anni su un’area pubblica (mentre ora il canone di affitto che pagano al Comune è di 9 milioni di euro all’anno). Per questo vogliono abbattere il Meazza. Poco importa se i tifosi negli anni a venire, se andasse in porto il progetto, non so per quanto tempo dovranno andare a Torino o Genova o non so dove per vedere Milan e Inter.


Re: Come non si governa una città
19/10/2023 guido emilio hugony
Mi pare che la gestione dello stadio fatta dal Comune abbia convinto le due squadre a trovarsi un nuovo stadio fuori città.
Questo mi pare un ottimo risultato; l'ha ottenuto Sala riuscendo a evitare troppe contestazioni da parte dei partiti.
La richiesta di evitare il vincolo andrebbe vista come possibilità di trasformare in futuro lo stadio per altri utilizzi al momento ancora non definiti, in attesa che i tifosi si siano abituati alle nuove localizzazioni.


Re: Come non si governa una città
18/10/2023 Aldo
Complimenti. Avete fatto un piccolo passo per accorgervi che Sala antepone gli interessi privati a quelli pubblici.


 
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