Manifestazione La salute è un diritto per tutti

Il Comitato Promotore Referendum Sanità Lombarda annuncia la manifestazione conclusiva, dopo le dieci giornate di mobilitazione in diverse città lombarde, sabato 21 ottobre, in piazza Lombardia, sotto la Regione, con don Luigi Ciotti. ()
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“La sanità lombarda deve cambiare”! E’ questo l’obiettivo al centro della grande mobilitazione lanciata dal Comitato Promotore Referendum Sanità Lombarda con iniziative in svariate città della Lombardia; il momento centrale sarà la manifestazione prevista a Milano per sabato 21 ottobre, dalle 11.00 in via Galvani, in Piazza Lombardia, sotto la Regione, con la partecipazione di don Luigi Ciotti. Impossibile farla in Via Mercanti, come richiesto, poiché per la drammatica guerra in Medio Oriente sono state vietate tutte le iniziative pubbliche in centro per motivi di sicurezza. La mobilitazione di sabato 21 sarà una tappa fondamentale in un percorso che proseguirà fino a quando sarà garantito a tutti il diritto alla cura.

“Non ci fermiamo, anzi rilanciamo con forza la nostra battaglia per garantire il diritto alla salute per tutte le cittadine e cittadini con una piattaforma condivisa di proposte in dieci punti, alla cui base c’è la richiesta di attuare immediatamente un centro di prenotazione davvero unico e pubblico per tutte le strutture pubbliche e private accreditate, accessibile a tutti, con agende per la prenotazione sempre aperte, dati sulle liste di attesa e bilanci resi pubblici da tutti gli enti accreditati”, dichiarano i rappresentanti del Comitato promotore Referendum, Marco Caldiroli Medicina Democratica, Federica Trapletti CGIL, Vittorio Agnoletto Osservatorio Salute, Massimo Cortesi ARCI, Andrea Villa Acli. Come pure un’altra richiesta immediata è attuare le norme esistenti che garantiscono ai cittadini prestazioni nei tempi prescritti dai medici di medicina generale, riducendo gradualmente le prestazioni in libera professione.

Come è noto si sta procedendo con il ricorso al Tar Lombardia contro l’illegittima bocciatura del referendum parzialmente abrogativa della legge regionale sanitaria, che ha privato i cittadini del diritto a esprimersi sulla intollerabile situazione della sanità lombarda, dove liste d’attesa infinite e il prevalere del privato sul pubblico stanno rendendo impraticabile l’accesso alle cure per le fasce più deboli e fragili della società.

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