2 Ottobre, giornata internazionale della nonviolenza
In questo giorno, anniversario della nascita del Mahatma Ghandi, l’ONU nel 2007 ha scelto di celebrare la cultura e il valore della nonviolenza. Ne parleremo giovedì 5 ottobre 2023, una conversazione per riflettere sulla ricerca della libertà e della pace.
(Paolo Burgio)03/10/2023
Mi stupisco come politica e opinione pubblica accettino senza disagio, senza reazioni, direi con noncuranza, l’impiego di bombe a grappolo, di munizioni all’uranio arricchito, e infine anche il rischio sempre imminente di una guerra nucleare.
Stiamo vivendo in tempi in cui la logica della violenza e della disumanità diventano la normalità, come succede in ogni guerra. Propaganda politica, potentati economici e media mainstream vogliono convincerci che non esistono altre soluzioni.
Prima che sia troppo tardi forse è necessario, e vitale, invertire la tendenza, ristabilire una coscienza della centralità della vita umana, riaffermare la cultura della convivenza civile, cercare la pace e la giusta via per la risoluzione dei conflitti.
La società civile ha il compito, e credo il dovere, di fronte alle dimostrazioni di arroganza e volontà di potenza dei governanti, di rifiutare la logica della violenza, di opporre la nonviolenza come prassi per cercare la pace.
Non abbiamo grandi leader che sappiano come Ghandi guidare la società contro i tiranni e l’ottusità delle menti guerriere, ma abbiamo un gran numero di associazioni cittadine che in questi giorni nell’ambito della Human Week stanno celebrando i valori della diversità e della nonviolenza.
Noi abbiamo voluto proporre una conversazione sulle azioni di pace possibili quando vengono negate le più elementari libertà individuali o quando si impone la guerra ad oltranza, sino alla soluzione finale del conflitto con la vittoria sul nemico, anche se ciò è non solo irragionevole, ma anche impossibile senza scatenare un’apocalisse. Sembra che la storia, pur recente, non faccia storia.
Conversazione sulla nonviolenza – Azioni di pace in tempi di guerra
Giovedì 5 ottobre, ore 18.00 - Spazio Tadini, via Jommelli 24, Milano
Stiamo vivendo in tempi in cui la logica della violenza e della disumanità diventano la normalità, come succede in ogni guerra. Propaganda politica, potentati economici e media mainstream vogliono convincerci che non esistono altre soluzioni.
Prima che sia troppo tardi forse è necessario, e vitale, invertire la tendenza, ristabilire una coscienza della centralità della vita umana, riaffermare la cultura della convivenza civile, cercare la pace e la giusta via per la risoluzione dei conflitti.
La società civile ha il compito, e credo il dovere, di fronte alle dimostrazioni di arroganza e volontà di potenza dei governanti, di rifiutare la logica della violenza, di opporre la nonviolenza come prassi per cercare la pace.
Non abbiamo grandi leader che sappiano come Ghandi guidare la società contro i tiranni e l’ottusità delle menti guerriere, ma abbiamo un gran numero di associazioni cittadine che in questi giorni nell’ambito della Human Week stanno celebrando i valori della diversità e della nonviolenza.
Noi abbiamo voluto proporre una conversazione sulle azioni di pace possibili quando vengono negate le più elementari libertà individuali o quando si impone la guerra ad oltranza, sino alla soluzione finale del conflitto con la vittoria sul nemico, anche se ciò è non solo irragionevole, ma anche impossibile senza scatenare un’apocalisse. Sembra che la storia, pur recente, non faccia storia.
Conversazione sulla nonviolenza – Azioni di pace in tempi di guerra
Giovedì 5 ottobre, ore 18.00 - Spazio Tadini, via Jommelli 24, Milano
