Partecipazione a Milano, non prendeteci per il Forum!

Con questo slogan è stato accolto il sindaco Sala all’inaugurazione del primo Forum della Partecipazione a Milano. ()
Flash mob Forum 19 06 2023  5
L’organizzazione di un “evento che mira a promuovere la partecipazione attiva della comunità nella vita pubblica e a discutere delle questioni sociali e politiche del nostro tempo”, come scrive l’assessorato organizzatore, suona come una beffa per i comitati e le associazioni che da anni si vedono respingere ogni richiesta di confronto sulle decisioni di una giunta indifferente, e pure infastidita, dall’attivismo dei cittadini quando si rivolgono alla loro amministrazione in difesa del verde, degli alberi, dei piccoli parchi di quartiere, per la salvaguardia del benessere cittadino in una città che raggiunge record negativi per la qualità dell’aria, dove il consumo di suolo aumenta di anno in anno e si continua a costruire sulle poche aree verdi rimaste.

Perciò una delegazione di cittadini in rappresentanza di numerosi comitati e associazioni milanesi ha voluto manifestare la propria indignazione riunendosi lunedì 19 giugno davanti alla sede in cui si sta svolgendo il Forum della Partecipazione, ennesima riproposizione di buone intenzioni che non trovano poi alcun applicazione pratica nella realtà cittadina. Non si contano le iniziative promosse dal Comune in questi anni per discutere, approfondire e dibattere il tema della partecipazione; sono stati spesi soldi e tempo per organizzare bilanci partecipativi, dibattiti pubblici , redigere Regolamenti per la Partecipazione, senza aver prodotto in concreto alcunché di significativo.

E’ stata invece attuata una progressiva politica di accentramento in materia di edilizia e di governo del territorio togliendo ai Municipi le già limitate competenze che avevano, e non si capisce a questo punto a cosa servano queste istituzioni decentrate, sedi ove la logica vorrebbe che ai cittadini vengano presentate e discusse le pratiche e le concessioni edilizie riguardanti il territorio locale. Oggi si procede sulla base di generiche delibere comunali che danno mandato alla giunta di porre in atto i provvedimenti e si ricorre sempre più alla “determina dirigenziale”. I cittadini non vengono nemmeno messi a conoscenza delle decisioni prese e quando scoprono ad esempio che sul parco Bassini verrà eretto un nuovo mastodontico edificio a nulla valgono le legittime proteste, il parco viene cancellato, mentre una fatiscente struttura che sorge lì di fianco e da decenni deve essere smantellata resta al suo posto.

L’esempio forse più clamoroso di quanto poco (meglio sarebbe dire per nulla) venga considerata la partecipazione dei cittadini allo sviluppo ed alla trasformazione della città è offerto dalla questione San Siro. Dopo la chiara e manifesta volontà del sindaco Sala e una delibera consiliare che riconosceva l'interesse publico dell'iniziativa per dare in concessione ai proprietari delle squadre Milan e Inter l'intera area di San Siro per abbattere lo stadio esistente, costruirne uno nuovo e realizzare un ennesimo grande centro commerciale, le manifestazioni di protesta, la presentazione di progetti alternativi non sono stati accolti e infine la richiesta di referendum avanzata secondo il vigente Regolamento Comunale, è stata respinta in base alle motivazioni addotte dagli stessi uffici comunali. Il Tribunale di Milano ha poi accolto il ricorso dei presentatori del referendum, condannando il Comune a risarcire le spese legali pari a 6000 euro.

Il referendum rappresenta lo strumento per eccellenza con cui in una democrazia effettiva si attua la partecipazione, e nel caso di San Siro, sussistendo tutte le condizioni, avrebbe dovuto ragionevolmente essere promosso dall’amministrazione stessa se crede nella "partecipazione attiva della comunità nella vita pubblica e (vuol) discutere delle questioni sociali e politiche del nostro tempo”.

Del referendum e di tante altre questioni operative, a cominciare dal trasferimento ai Municipi delle deleghe che già avevano in passato in materia di concessioni edilizie, manutenzione dei parchi e giardini, viabilità locale, ecc, si dovrebbe occupare questo Forum.
Forse invece si vuol solo lanciare un messaggio per comunicare al pubblico, quello assente e non partecipante, che questa amministrazione ha le miglior intenzioni di "promuovere la partecipazione attiva della comunità nella vita pubblica", beninteso a parole.

Il disinteresse e il discredito della politica nasce da questa mancata volontà di dare attuazione ad una democrazia operante nei fatti e dall’uso deteriore della comunicazione per coprire questa mancata volontà, ingenerando quel corto circuito tra disinteresse alla cosa pubblica, mancanza di partecipazione e forme di governo sempre più avulse dalla realizzazione del bene comune.

I cittadini attivi sono ormai stanchi e delusi da questi "spazi di confronto, presentazione e riflessione a chi rende Milano un laboratorio di riferimento: workshop tematici, dibattiti, momenti di confronto", stando alle dichiarazione che leggiamo nella presentazione del Forum.
Nonostante ciò auguriamoci che lo spirito di partecipazione attiva dei tanti comitati e associazioni cittadine che operano in difesa del verde, della qualità dell’aria, del contrasto all’abuso del suolo e della cementificazione della città continui a rimanere vivo e appassionato.

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