Se l'acqua ha un prezzo...

Pubblichiamo l’appello del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contro la quotazione in borsa. ()
acquabenecomune
Se l’acqua ha un prezzo, il diritto all’acqua non esiste più. E’ quello che sul mercato americano sta avvenendo con la quotazione alla borsa di New York dei futures legati al prezzo dell’acqua, immessi sul mercato dal principale operatore finanziario dei contratti a termine, Cme Group. L’acqua diventa un bene scalabile, soggetto a quotazioni di mercato e a speculazioni finanziarie. Dato che l’egemonia del sistema finanziario messo in piedi dal mondo finanziario americano domina la scena mondiale, non possiamo che aspettarci che, prima o poi, la mercificazione dell’acqua. bene comune per eccellenza, non diventi un dato di fatto anche da noi, minando alla base i principi di uguaglianza, democrazia e libertà individuale che pensiamo siano valori acquisiti e inalienabili, almeno per la parte di mondo in cui viviamo. Non voglio immaginare lo scenario futuro nel quale si verranno a trovare i nostri nipoti se questa situazione denunciata lo scorso dicembre dal Relatore Speciale dell’ONU sui diritti all’acqua non verrà scongiurata. Certo servirà una forte azione politica di contrasto a questa minaccia, che sinora a livello europeo e nazionale è apparsa invece alquanto debole, se non assente. Sarà bene che i cittadini prendano coscienza e reclamino la difesa di questo diritto alle forze politiche, sia con il loro voto, sia con il sostegno alle iniziative che i movimenti per l’acqua da anni conducono. Per questo ci sembra doveroso pubblicare l’appello lanciato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

APPELLO
Contro la quotazione in Borsa dell’acqua

Noi,
sottoscritte/i ci uniamo alla denuncia del Relatore Speciale dell’ONU sul diritto all’acqua Pedro Arrojo-Agudo che l’11 dicembre scorso ha espresso grave preoccupazione alla notizia che l’acqua, come una qualsiasi altra merce, verrà scambiata nel mercato dei “futures” della Borsa di Wall Street.
L’inizio della quotazione dell’acqua segna un prima e un dopo per questo bene indispensabile per la vita sulla Terra.
Si tratta di un passaggio epocale che apre alla speculazione dei grandi capitali e alla emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese ed è una grave minaccia ai diritti umani fondamentali.
L’acqua è già minacciata dall’incremento demografico, dal crescente consumo ed inquinamento dell’agricoltura su larga scala e della grande industria, dal surriscaldamento globale e dai relativi cambiamenti climatici.
E’ una notizia scioccante per noi, criminale perché ucciderà soprattutto gli impoveriti nel mondo.
Secondo l’Onu già oggi un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e dai tre ai quattro miliardi ne dispongono in quantità insufficiente. Per questo già oggi ben otto milioni di esseri umani all’anno muoiono per malattie legate alla carenza di questo bene così prezioso.

Questa operazione speculativa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua e, nel nostro paese, rappresenterà un ulteriore schiaffo al voto di 27 milioni di cittadine/i italiane/i che nel 2011 si espressero nel referendum dicendo che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto su questo bene.

Se oggi l'acqua può essere quotata in Borsa è perché da tempo è stata considerata merce, sottoposta ad una logica di profitto e la sua gestione privatizzata.
Per invertire una volta per tutte la rotta, per mettere in sicurezza la risorsa acqua e difendere i diritti fondamentali delle cittadine/i

CHIEDIAMO


Al Governo italiano di:
• prendere posizione ufficialmente contro la quotazione dell'acqua in borsa;
• approvare la proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” (A. C. n. 52) in discussione presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati;
• sottrarre ad ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) le competenze sul Servizio Idrico e riportarle al Ministero dell’Ambiente;
• investire per la riduzione drastica delle perdite nelle reti idriche;
• salvaguardare il territorio attraverso investimenti contro il dissesto idrogeologico;
• impedire l'accaparramento delle fonti attraverso l'approvazione di concessioni di derivazione che garantiscano il principio di solidarietà e la tutela degli equilibri degli ecosistemi fluviali.


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