Oltre la violenza di genere.

Il 22 gennaio, due giovani suprematisti sono stati arrestati dall'antiterrorismo. Dal loro sito di estrema destra, con circa 200 follower, incitavano alla violenza e alla strage di studenti, donne, immigrati, ebrei, LGBT, rom. ()
febbraio marzo fuori salone 2019 077
“Voglio fare una strage ad una manifestazione femminista. Sono tutti nostri nemici in uno – donne, ebree, comuniste - le donne moderne sono troie senza sentimenti bambole gonfiabili di carne da sterminare”.
La Stampa e il Messaggero hanno riportato la notizia di questi due giovani NEET, uno di 22 anni di Savona, conosciuto come un timido, e uno di 19 di Torino, che dal loro sito “Sole nero” celebravano le stragi sull'isola di Utøya in Norvegia (contro giovani attivisti del locale partito laburista), e quella a Christchurch in Nuova Zelanda (contro musulmani riuniti in una moschea e in un centro islamico), si ispiravano a Hitler e Mussolini di cui commerciavano cimeli, frequentavano CasaPound e sollecitavano il sacrificio della propria vita con un attacco agli studenti, come avvenuto negli USA.
L'anno scorso uno del gruppo aveva sparato con una pistola ferendo tre immigrati.

Le donne di Non una di meno di Savona ha emesso un comunicato in merito, in cui dichiarano: “Ci sentiamo attaccate, ma non da un esserino – se pur potenzialmente pericoloso – plasmato da un sistema improntato alla violenza e alla prevaricazione; ci sentiamo attaccate da chi ha approfittato della sua debolezza emotiva per mostrargli una via sbagliata, quella dell'attacco diretto contro i suoi presunti nemici. Se noi manifestiamo contro la violenza sulle donne, e a loro non sta bene, vuol dire che fanno della violenza sulle donne uno strumento...”

Nella contingenza Covid ci sono cronache che vengono velocemente accantonate e dimenticate, benché si ripresentino a breve distanza temporale e rimarchino quanto la rapida evoluzione dei fatti, della scienza e della tecnica, con tutti i suoi limiti, si scontri con una diffusa mentalità prepotente e arretrata, incapace di critica e di individuare l'agire più consono.

Come sia possibile che caratteristiche culturali di un patriarcato che elargisce benefici con benevola concessione ed esibita sollecitudine, ignorando l'uguaglianza dei diritti (vedere la richiesta di assegnare più vaccini alle regioni con più alto reddito), possano cancellare un percorso di affermazione di parità di diritti lungo cinquant'anni, fa parte di quelle contraddizioni che un epocale passaggio storico trascina come correlato.

Che sia la crisi della democrazia? Appare piuttosto come la riesumazione di quanto è stantio e incapace di reggere l'evoluzione della scienza, dei costumi e dei ruoli sociali, ma funzionale a creare conflitti sociali. Certo è che la crisi economica e la disoccupazione determinano la crisi sociale.

Nel frattempo sommiamo gli episodi di selvaggia violenza contro donne, figli, immigrati e ogni “altro da se stesso” che la cronaca elargisce. Nel novero si possono forse aggiungere gli episodi di bullismo tramite i 'giochi' estremi che ultimamente hanno come vittime i bambini.

Nel 2020, secondo dati dell'Università di Padova, i femminicidi sono stati il 40,6% sul totale degli omicidi, la più alta percentuale di sempre, solo tra marzo e giugno sono state assassinate 21 donne. Dei 91 femminicidi registrati, 81 sono stati commessi nell'ambito familiare. Mentre diminuiscono gli omicidi comuni, grazie alla diminuzione di quelli legati alla criminalità organizzata, aumentano quelli sulle donne. È di oggi la notizia dell'omicidio di una diciasettenne.

Purtroppo non sempre le sentenze emesse, in caso di violenza sulle donne, sono state esplicite condanne della violenza, ma il problema della vessazione si estende a tanti diversi soggetti.
Da un'inchiesta del Sole 24 Ore (2019/12/05, che riporta dati dell'European Social Survey effettuati ogni 2 anni sulle minoranze ), l'Italia migliora di poco l'atteggiamento verso gli immigrati - benché siano numericamente molti inferiori a Francia, Regno Unito e Germania che ne ha accolti diverse centinaia di migliaia - superati nell'UE solo da Bulgaria e Repubblica Ceca. Verso gay e lesbiche tuttavia risultiamo i più intolleranti, superati solo da Russia e paesi dell'Est Europa.

Da consultare anche il risultato della Commissione "Jo Cox" sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni d'odio, www.camera.it/leg17/1264, che ricorda il libro del professor De Mauro “Parole per ferire” sulle cause e le forme del linguaggio e delle azioni dell'odio.

Dobbiamo coraggiosamente non permettere più che il linguaggio eversivo, spregiativo, svalutante contro altri esseri umani, diversi da sé, venga tollerato, blandito come goliardia, per evitare di prendere posizione, di esporsi, per indifferenza che scatena la vigliaccheria di chi attacca solo se spalleggiato e numericamente superiore al singolo capro espiatorio.

Nel linguaggio si riconoscono i primi sintomi della violenza e la lingua madre è tale perché trasmessa da una donna, la madre; tutti ne hanno avuta una e le madri degli odiatori professionisti dovrebbero riflettere su questo. Educare i giovani, le donne e gli uomini a saper collegare il valore delle parole e le conseguenze delle stesse è un atto di saggezza, per un domani migliore per tutti.
Anche questo è il futuro del Paese.

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