Un nuovo regolamento sulla partecipazione?
In un post sulla pagina Facebook di z3xmi.it, l'assessore Lipparini annuncia l'avvio di un percorso per l'aggiornamento del regolamento comunale sulla partecipazione. Un’occasione da non perdere.
Un annuncio per noi inaspettato che accogliamo con grandissimo favore e che speriamo possa vedere l’avvio di una pratica virtuosa e “partecipativa” di coinvolgimento della cittadinanza anche nello stesso percorso per la definizione di questo nuovo regolamento.
La partecipazione non s’improvvisa. Come giustamente sottolinea l’assessore nel suo post, la partecipazione ha delle regole. E le buone pratiche devono essere conosciute. Ne siamo convinti. Per questo fin dalla nascita di z3xmi.it ci siamo impegnati a diffondere una seria cultura della partecipazione, attraverso la conoscenza e condivisione di pratiche corrette e di esperienze costruttive.
Crediamo di poter rendere un buon servizio ai lettori (e a noi stessi in quanto cittadini “attivi”) cercando e proponendo al pubblico, e agli stessi amministratori, casi virtuosi da cui trarre utili insegnamenti; articoli più teorici e anche un dossier su concetti, esperienze e metodologie di lavoro utili per iniziare a costruire un repertorio di idee e strumenti, per approntare percorsi partecipativi regolamentati in grado di accogliere le legittime istanze della cittadinanza e armonizzare le posizioni dei diversi stakeholders.
Abbiamo raccolto le opinioni di ricercatori ed esperti. Alcuni di noi hanno partecipato alle diverse edizioni del bilancio partecipativo e ad altre iniziative avviate dal Comune di Milano in questi anni. Nelle prossime settimane pubblicheremo i lavori di un interessante workshop realizzato in zona 3 a cura del Laboratorio di Democrazia Partecipativa.
In tutte queste situazioni, abbiamo verificato come la cultura e la pratica della partecipazione possano creare entusiasmo e senso d’appartenenza rivelando una dimensione dell’agire politico spesso sconosciuta e sorprendente, che va al di là di ogni retorica e ideologia della partecipazione.
Tuttavia le diverse esperienze cittadine sviluppatesi a macchia di leopardo, separate le une dalle altre, quasi ogni volta con percorsi, logiche e strumenti diversi, pongono con forza il tema di una nuova e più avanzata regolamentazione della partecipazione a Milano.
D’altro canto, abbiamo seguito con viva attenzione le vicende che hanno segnato Città Studi, nonché le diverse situazioni che in altre zone di Milano hanno visto protagonisti i cittadini costituiti in Comitati.
Da San Siro al parco Bassini, da Baggio alla Bovisa, così come nelle tante altre situazioni più o meno note, la sensazione diffusa è di mancato ascolto delle richieste che partono dal basso: dai cittadini, dai diversi stakeholders che insistono su quell’area, dai Comitati che si formano su tematiche specifiche e che su queste chiedono di essere ascoltati.
Le pratiche proposte sono spesso ridotte a dei “Débat Public” che tali non sono veramente (vedi La finta Partecipazione, la Concessione, il Potere dei Cittadini) e che, non lasciando spazio ad alcuna interlocuzione, non possono che generare disillusione, scontento e… rifiuto della 'politica'.
Ecco perché l’annuncio dell’avvio di un progetto per la definizione di un nuovo regolamento è per noi davvero un’ottima notizia purché nasca dalla volontà politica di dotare davvero Milano di uno strumento innovativo, capace di vedere lontano. Uno strumento che regolamenti la partecipazione non come un mero momento di informazione ex-post di decisioni già assunte, ma che la consideri elemento essenziale del percorso decisionale, indicando le forme e i modi per interrogare i cittadini fin dall'inizio del percorso progettuale o di raccogliere le loro istanze iscrivendole in un percorso condiviso.
Milano ha bisogno di uno strumento che contribuisca a disegnare nuove e più avanzate forme di democrazia e le permetta, anche in questo ambito, di porsi come la metropoli concreta, aperta ed evoluta, capace di una visione lungimirante.