Evoluzione del sistema idrico di Milano

Mercoledì 30 gennaio 2019 ha avuto luogo il convegno “Strategic Vision SII 2020-2030” presso la Centrale dell'Acqua di Piazza Diocleziano. ()
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“Che ruolo avrà l'acqua nel prossimo decennio a Milano?” Rispondendo a questa domanda, Milano riconferma la sua capacità d'organizzazione e il suo ruolo di grande città metropolitana. Non resta in attesa della primavera per programmare il suo futuro e confermare la capacità di fare comunità dei suoi cittadini.

Sostenibilità e resilienza sono le sfide che si trovano oggi a fronteggiare i gestori dei servizi idrici nel contesto di una continua e profonda trasformazione digitale delle città e di un sempre crescente bisogno di soluzioni, infrastrutture, tecnologie e risorse finanziarie, per far fronte alle mutate esigenze ambientali, sociali, energetiche ed economiche.
MM Spa, la società pubblica che ha in gestione l'acqua di Milano fino al 2037, in collaborazione con Comune, Città Metropolitana, ARERA (l’Authority per l’energia e l’ambiente), ha organizzato un convegno invitando illustri personaggi del mondo accademico per illustrare gli scenari futuri sino al 2037.

Al convegno hanno partecipato i seguenti relatori trattando svariati temi:
“Sostenibilità economica, finanziaria e sociale del piano strategico: simulazione dell'impatto sulle tariffe e identificazione delle priorità dal punto di vista dei cittadini” - A. Massarutto
“Il progetto Eau & 3E: gestione sostenibile dell'acqua nelle città europee” - B. Barriqué
Il ciclo delle acque di Milano: eredità e futuro” - R. Rosso
“Alcune idee per il servizio idro-potabile di Milano” - C. Ciaponi
“Strategie appropriate nel trattamento delle acque” - C. Collivignarelli - A. Abbà
“Scenari di evoluzione e gestione del sistema idrogeologico milanese” - M. De Amicis
“Azione integrate di sostenibilità ambientale: verso un'economia circolare SII” - P. Mantecca
“Ricerca e innovazione in supporto alla gestione del ciclo dell'acqua” - A. Di Cesare

Il convegno ha posto l’attenzione sui principali temi che occorre sviluppare e sugli strumenti necessari per un’oculata gestione del sistema idrico in una grande città metropolitana, una gestione articolata sul lungo periodo, temi che comprendono:
- la gestione industriale e manageriale su cui poggiare la progettazione e lo sviluppo di interventi e servizi integrati facilmente implementabili. - la copertura finanziaria degli strumenti (20% con CTP con bond, 80% autofinanziato).in modo da garantire un’autonomia finanziaria negli anni a venire. - un feed back diretto sulla situazione d'impatto delle soluzioni promosse, per una visione finale di come sarà Milano nel 2030.

Riportiamo qui di seguito in breve gli interventi dei vari relatori.

A. Massarutto – professore di economia applicata , Università di Udine
E' la prima volta che in Italia si pone il problema dell'acqua esaminato nel lungo periodo.
L'evoluzione del sistema idrico deve far fronte ai cambiamenti climatici, che vedono, negli ultimi 100 anni, l'aumento complessivo di 4 gradi centigradi della temperatura in città, con punte estive di 47°. La temperatura incrementa l'inquinamento. Poiché il primo obiettivo del Comune è la tutela della salute dei cittadini, occorre considerare un aumento del verde, che può abbassare la temperatura di 2 gradi e che, organizzato per aree verdi, anziché con alberazione diffusa, fa diminuire i costi di manutenzione dello stesso. Esiste una correlazione tra l'aumento della temperatura, l'aumento del Pm10 e i decessi derivanti da queste cause (si calcolano 600 persone l'estate scorsa).
Aprire i cantieri per il rinnovo e la manutenzione degli acquedotti comporta problemi di traffico, ma gli investimenti di oggi sono costi in meno per chi verrà dopo di noi. Abbiamo impiegato 30 anni per arrivare a una gestione autonoma e per questo motivo possiamo dire che le tariffe a Milano sono tra le più basse d'Italia.
Occuparsi di sostenibilità e progettualità nel lungo termine significa: impatto sul piano strategico tariffario e sull'equilibrio economico finanziario, sopportabilità dell'autofinanziamento.
Avremo un piano di investimenti piuttosto impegnativo, più di 260 milioni. MM, ipotizzando diversi scenari ha considerato i costi necessari al SII (Sistema Idrico Integrato) a carico di tutti gli utenti; da qui la ricerca di maggiore equità, ma anche la ricerca di disponibilità di condivisione dei comuni limitrofi. Nel piano di intervento si prevede che dal 2030 in poi si dovranno sostenere solo spese di manutenzione.
Nel progetto di intervento viene predisposto un questionario da proporre ai cittadini. Questo studio darà un'idea di diverse combinazioni tra cui scegliere, per stabilire un profilo economico dei cittadini in relazione all’applicazione delle tariffe del SII

B. Barraque – direttore settore ricerca CNRS al CIRED, Parigi
Valutazione economico finanziaria e sostenibilità delle tariffe: significa valutare l'assetto specifico della gestibilità idrica. Milano è avvantaggiata, perché giace sull'acqua e non necessita, come altre metropoli, di approvvigionamenti lontani, di infrastrutture di trasporto o desalinizzazione.
La sostenibilità delle tariffe va cercata nell'esame di diversi programmi e direzioni, ma non si possono integrare economia e uguaglianza. Occorre valutare i rischi finanziari, tecnici, di management, sanitari, ambientali, sociali per poter determinare le tariffe. La governance è data dall'impatto delle tariffe sul consumo d'acqua, con proiezioni di tutti gli elementi, anche delle perdite d'acqua. Importante è separare produzione e distribuzione, valutare i consumi quartiere per quartiere.

R. Rosso – docente di costruzioni idrauliche, Politecnico di Milano
Il ciclo dell'acqua a Milano è tra i meno costosi d'Italia, le tubature sono state fatte bene e la qualità paga. Occorre gestire la quota di falda: abbassarla per evitare allagamenti, utilizzarla per produrre energia di falda.
Un drenaggio urbano intelligente e sostenibile può utilizzare, come in Francia, acqua non potabile per pulire le strade, ciò diminuisce l'inquinamento dovuto al consumo di pneumatici, che genera Pm 10 non è inferiore a quello derivante da altre fonti di inquinamento.

C. Ciaponi – professore di costruzioni idrauliche, Università di Pavia
Milano offre un livello di servizio molto alto e ha le tariffe più basse d'Europa; si può quindi pensare ad aumentare le strategie nel trattamento di sicurezza dell'acqua secondo un sistema sanitario che guardi al futuro, prevedendo un sistema sanitario dedicato alla rete e controlli per evitare contaminazioni da fattori esogeni ed endogeni, prevenzione rischi da includere nel PSA. Importante è provvedere a un sistema anti reflusso, a sistemi di monitoraggio continuo, a sistemi di allarme basati su sensori installati lungo la rete. MM fa già ricerca in tal senso.

A. Abbà -ricercatore ingegneria sanitaria ambientale, Università di Brescia
Nel settore della depurazione delle acque reflue ci sono nuove tecnologie da applicare.
Abbiamo elaborato un manuale che contiene 30 tipi di verifiche, tra cui: il riutilizzo acque depurate per uso irriguo e per uso civile, strade, verde, impianti sportivi e industriali. All'interno di una economia circolare è previsto il riutilizzo di fanghi e fanghi biosolidi. In questo campo il monitoraggio deve essere intenso e bisogna valutare la competenza tecnica, l'efficacia e correttezza dei gestori.
In futuro è indispensabile ridurre i rifiuti per ridurre i costi e avere una migliore qualità ambientale.

M. De Amicis – docente del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente , Università di Milano Bicocca
Il sistema dei pozzi di falda in Lombardia comprende 3 diversi livelli di prelievo delle acque; per concepire visioni strategiche vanno considerati in toto. La valutazione del sistema da adottare non può fare a meno di considerare il sistema regionale; Milano deve tenerne conto in quanto il sistema di flusso è determinante per la città. Oggi vengono raccolti numerosi dati e monitorati impianti in modo continuo, benché i pozzi a Milano siano ben 3500.

P. Mantecchia – docente del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente , Università di Milano Bicocca
La sostenibilità ambientale deve prevedere scenari d'impatto, valutazione del sistema idrico, impatto dei fanghi, inquinamento delle acque superficiali e sotterranee.
La metodologia ISO Lifecity può quantificare tali impatti sull'ambiente. La maggior parte degli impatti ambientali è dovuto ai fanghi e all'effetto serra. Le azioni integrate riguardano:fanghi, recupero di nutrienti per l'agricoltura, biogas. Oggi i fanghi di depurazione vengono utilizzati in agricoltura, bruciati o utilizzati in edilizia, ma non bisogna fermarsi all'analisi, il processo è essenziale. Quando si è realizzato un processo, bisogna quantificarne l'impatto ambientale. Gli effetti eco-tossicologici dei fanghi in agricoltura sono pesanti, mentre nell'uso in edilizia si riduce l'impatto ambientale o nella produzione di biometano.

Andrea di Cesare – ricercatore CNR-IRSA, Verbania Pallanza

Il riutilizzo delle acque reflue è fondamentale per l'economia locale. Vi sono però contaminanti e inquinanti emergenti, che oggi vengono studiati e sono quelli resistenti agli antibiotici (salmonella , escherichia coli). Geni resistenti all'antibiotico sono presenti nei batteri: dopo due anni di uso di un nuovo antibiotico è possibile registrare gli effetti di resistenza nei geni. Il problema non è limitato agli scarichi ospedalieri. Gli impianti non sono progettati per resistere ai geni resistenti.
Dai risultati raccolti si è visto che per resistere alle azioni chimiche i batteri si compattano. E' indispensabile migliorare la legislazione, perché non prevede questi rischi. Per fortuna non tutti i geni resistenti sono patologici.

Ha concluso il convegno Stefano Cetti, direttore generare di MM spa
Il 2030 che immaginiamo prevede: impianti, reti dell'acquedotto e delle acque reflue intelligenti, capaci di autodiagnosi, in grado di interagire con gestori e utenti. Impianti di depurazione e reti fognarie a Km 0. Acqua di alta qualità per irrigare e fertilizzare sicura e controllata.
Rogge e navigli del sottosuolo attivi e integrati con le infrastrutture del SII; fognature come fonti rinnovabili di calore per la climatizzazione della città.
Questo programma necessita di competenze, risorse finanziarie, qualità del gestore. Dopo 30 anni siamo entrati in un sistema tariffario stabile a gestione autonoma, cioè indipendente dalla politica, perciò banche e Cassa Depositi e Prestiti ci danno ascolto e finanziamenti.
Lo sviluppo sino al 2030 dipende anche da come sarà Milano nel 2030. E' possibile che si ampli il numero dei gestori, se affidabili.

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