“Conto, partecipo, scelgo” A che punto è il progetto di bilancio partecipativo ?

Il nuovo assessore alla partecipazione Lipparini incontra i cittadini interessati a conoscere lo stato di avanzamento del progetto “Conto, partecipo, scelgo” lanciato a cavallo dell’estate 2015 e dei 15 progetti scelti per essere realizzati. ()
Bilancio partecipativo di Milano 2
Il bilancio partecipativo (o bilancio partecipato: in questo contesto i due termini sono equivalenti) è uno strumento, come il nome stesso suggerisce, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche , e in particolare, agli investimenti pianificati dall’amministrazione. Esso rappresenta inoltre uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali.

Molti esempi di bilancio partecipativo sono stati realizzati in Italia, in particolare in diversi comuni dell’Italia Centrale, a partire dalla fine degli anni ’90.

Il Comune di Milano nel 2015, tra maggio e settembre ha lanciato un primo progetto sperimentale di bilancio partecipativo chiamato “Conto, partecipo, scelgo” stanziando 9 milioni di euro, 1 milione per ogni zona del decentramento.  

Che fine hanno fatto i 9 progetti che hanno vinto nelle 9 zone il diritto ad essere realizzati ?

Per rispondere a questa e ad altre domande sui risultati qualitativi e sullo stato del progetto il 30 novembre scorso l’assessore alla partecipazione Lorenzo Lipparini ha incontrato cittadini e comitati coinvolti nei progetti in un incontro aperto a tutti a Palazzo Sormani.  L’incontro, alla fine del quale cittadini e comitati hanno posto domande sugli specifici progetti di loro interesse, è stato utile e chiarificatore, ma non del tutto soddisfacente,  rivelando diversi aspetti del progetto “Conto, partecipo, scelgo” che nella fase di presentazione l’estate scorsa non erano stati chiaramente evidenziati.

Il percorso, iniziato nel 2015, non è ancora concluso, anzi si è appreso che, di fatto, salvo alcuni progetti molto piccoli, non è ancora partito.

Ma facciamo un passo indietro e vediamo come si articola il progetto “Conto, partecipo, scelgo”, che è stato lanciato e gestito nelle sue prime tre fasi con il supporto delle società IRS (Istituto per la ricerca sociale) e Avventure Urbane. Innanzitutto è composto di 4 fasi:

  • la fase di ascolto della città
  • la fase di coprogettazione degli interventi con i cittadini 
  • la fase di voto
  • la fase di rendicontazione e realizzazione

La riunione del 30, oltre ad aggiornare con dati numerici l’andamento delle prime tre fasi, è stata focalizzata proprio sulla fase 4 di rendicontazione.

I progetti scelti dai cittadini che hanno votato sono stati 9, uno per ogni Municipio, interamente finanziati, più altri 6 finanziati in parte con i residui dello stanziamento, che è stato di 1 milione per ogni Municipio.

Ma vediamo come si è svolto il progetto.

Inizialmente è stato fatto un percorso di 45 incontri di ascolto, tra luglio e settembre 2015, con 1.442 persone coinvolte, più altri incontri aggiuntivi “spontanei” e incontri con i giovani e gli stranieri: 2.800 persone in totale coinvolte nella prima fase.

Un primo commento: già qui possiamo osservare che i numeri sono veramente bassi, critica che era stata mossa già in fase di presentazione del progetto vista la evidente carenza di tempi e il periodo difficile a cavallo delle ferie e, quindi, la conseguente impossibilità di raggiungere numeri rilevanti nella fase di ascolto.

Se divisi per Municipio vediamo che i numeri risultano ancora più bassi. Nel Municipio 3 sono state coinvolte nella fase di ascolto 150 persone in quattro incontri.

La fase 2, di coprogettazione, a ottobre, è stata poi gestita, per scelta metodologica,  da 30 persone per ogni zona, scelte tra quelle che si erano candidate , e successivamente, nella fase 3, i progetti sono stati votati da circa 30.00 cittadini, di cui la stragrande maggioranza, 23.835 con voto online, compresi circa 1.700 tramite il voto assistito in appositi centri per chi non era in grado di votare online, a cui si sono aggiunti più di 6.000 voti raccolti nelle scuole. Anche qui, a mio parere, numeri eccessivamente bassi, nonostante il coinvolgimento di un certo numero di associazioni che hanno aiutato la diffusione della raccolta, per considerare significative le scelte. Il 3% del corpo elettorale, percentuale che l’assessore considera soddisfacente, anche se egli stesso ammette molto più bassa che in esperienze analoghe fatte in comuni di minori dimensioni, ma che a me pare assolutamente insufficiente per considerare significativa l’esperienza. Nel Municipio 3 hanno votato 2.724 persone su oltre 150.000 abitanti.

Ora il contratto con IRS e Avventure Urbane è scaduto e il progetto, nella sua fase realizzativa, viene preso in mano da una organizzazione dedicata all’interno dell’amministrazione comunale che fa capo al dott. Matassi che ha seguito già per il Comune la prima fase del progetto e che era presente alla riunione.

L’assessore Lipparini nella presentazione iniziale ha ammesso che ci sono state critiche già nella fase di lancio del progetto, in particolare i Consigli di Zona avrebbero voluto svolgere un ruolo diverso, più “attivo” nella fase di individuazione dei bisogni più “urgenti”. Critiche ci sono state anche sulla tempistica, sulla coincidenza con il periodo estivo e sul coinvolgimento effettivo dei cittadini (sui 30 per zona designati a scegliere e definire i progetti, numero che consentiva manipolazioni da parte di lobby o comitati locali molto forti, con il rischio di non evidenziare altri progetti più urgenti o importanti, ma meno “appoggiati”). Di queste critiche l’assessore ha assicurato che si terrà conto con una riflessione per le prossime esperienze.

Un altro punto critico sono le aspettative rispetto ai tempi di realizzazione dei progetti. Tra quelli selezionati non tutti sono partiti e realizzabili in tempi brevi. Infatti sui progetti di maggior valore ci sono dei processi da rispettare (che sono poi quelli ordinari, nonostante il finanziamento straordinario). C’è tutta una attività di iscrizione nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche (PTOP), di accensione di finanziamenti, di realizzazione dei progetti esecutivi, di individuazione attraverso bandi delle società che dovranno effettuare i lavori, fino alla cantierizzazione,  che fa in modo che non si possa arrivare alla realizzazione prima del 2018. Questo non era chiaro fin da subito e i cittadini che si aspettavano che progetti individuati nel 2015 arrivassero comunque a realizzazione in tempi brevi hanno espresso delusione, che è stata da più interventi sottolineata nella parte finale dell’incontro in cui i cittadini hanno avuto la parola.

La situazione attuale è che alcuni progetti sono stati realizzati, molti altri, la maggior parte, seguiranno l’iter del PTOP e andranno in esecuzione nel 2018. La differenza è il ribaltamento nel processo finanziario introdotto dal Bilancio Partecipativo, cioè gli stanziamenti non dovranno essere cercati al momento della realizzazione ma sono stati già decisi. Questa è la grossa novità.

L’assessore ha concluso il suo intervento prospettendo un futuro non definito per le prossime esperienze milanesi di progettazione partecipata. Futuri analoghi progetti di bilancio partecipativo saranno legati alle disponibilità di bilancio e decisi anno per anno, quindi non si apre un processo continuativo, anche se se ne era parlato in campagna elettorale, ma si parla di eventuali prossime edizione gestite in modo analogo e quindi da finanziare ogni volta e da lanciare ogni volta.

Il dott. Matassi, anche dialogando con cittadini e comitati delle varie zone presenti all’incontro, è poi entrato più in dettaglio sulle tipologie di progetti e sullo stato di avanzamento. Dettagli che non possiamo riportare analiticamente ma che possono essere verificati singolarmente nel sito di “Conto, partecipo, scelgo” al link  .

Elemento importante da considerare e sottolineato dal dott. Matassi è che i 15 progetti, non sono progetti “singoli” come di solito si indicano nel PTOP, ma molti sono dei “contenitori” di interventi, sono interventi articolati, così che i 15 progetti raggruppano complessivamente 68 interventi, alcuni molto importanti e complessi, come, proprio per restare nel Municipio 3, il progetto vincitore di riqualificazione del Parco Lambro.

Comunque anche nel caso di interventi “piccoli”, sotto i 100.000 €, quindi fuori dal PTOP, le procedure tipiche della pubblica amministrazione per finanziare, assegnare l’opera e eseguirla rimangono le solite, quindi con tempi non immediati.

Altra considerazione importante è che si garantirà l’esecuzione completa dei progetti più votati, quindi si arriverà alla fase realizzativa dei progetti che hanno vinto e si dovrà essere quindi assolutamente sicuri che il progetto primo classificato sia realizzabile e pianificato prima di partire con i progetti da eseguire con i ”resti”.  

A maggio nel sito è stato pubblicata una prima sintesi, una mappatura dei progetti, con l’indicazione dei  responsabili  e un report di pianificazione, che si conta di aggiornare entro il 15 dicembre .

Ma qualcosa è stato già fatto. Si tratta di telecamere posizionate, case dell’acqua, anche grazie al riciclo di quelle avanzate a EXPO, rastrelliere per bici alle fermate del metro, presso scuole, ecc., pulizia delle fasce di rispetto della Martesana (in fase di partenza) su cui sorgeranno orti condivisi, ecc.

Quanto è stato fatto in particolare in zona 3 è evidenziato nel sito nello schema a questo link dove si puo’ trovare i dettagli e lo stato di avanzamento dei due progetti nel Municipio 3.

Tra i 9 ci sono grandi progetti che hanno tempi di progettazione e realizzazione molto lunghi. In particolare con l’approvazione in aprile del DL 50/2016 (noto come Codice degli Appalti pubblici) è intervenuta una riforma delle procedure di appalto molto pesante, in ottica di difesa dai fenomeni corruttivi e di infiltrazione, doverosa ma che, soprattutto in questa fase iniziale di applicazione, allunga inevitabilmente i tempi.

Il progetto del Parco Lambro, vincitore in zona 3, è un progetto da 800.000 €, fatto da diversi interventi per cui è in corso una progettazione complessiva, ma fatto anche di singoli piccoli interventi, ad esempio una pista da running, campi da basket, nuovi servizi pubblici, un’area wifi, maggiore illuminazione (esigenza questa sottolineata anche da una cittadina nella fase di dibattito)……l’idea è di costruire un unico progetto che partirà nel 2018, ma, se si riesce, avere alcuni pezzi pronti nel frattempo.

In conclusione, dal dibattito è emersa chiaramente dai cittadini la delusione per i tempi lunghi, per il processo di realizzazione che non è innovativo come era parso in fase di presentazione, perplessità per le scelte fatte nella fase 2 e preoccupazione per i progetti non scelti, alcuni dei quali di grande importanza per i quartieri che li hanno indicati e che non avranno neppure la certezza dello stanziamento.

Il percorso verso una vera e sistematica progettazione partecipata è quindi ancora lungo.


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Re: “Conto, partecipo, scelgo” A che punto è il progetto di bilancio partecipativo ?
15/12/2016 Pierangelo Rovelli
Caro Gianluca,
come scrivo nel mio articolo, in questa vicenda del bilancio partecipato l'aspetto sicuramente positivo è che gli stanziamenti (i 9 milioni) sono certi e non bisognerà cercarli a fine processo, come si fa con le altre opere. Purtroppo, per le opere più grosse in particolare, i tempi e le procedure non cambiano. Non so se Lipparini per le prossime edizioni, se ci saranno, riuscirà a lavorare anche sulla velocizzazione della macchina. Lo spero. Il fatto che ci sia un assessore dedicato alla partecipazione è certamente un fatto positivo.
Per quel che riguarda il ruolo dei consigli di zona/municipi sono d'accordo con l'amico Morandi che dopo l'avvio le istituzioni debbano togliersi, ma nella fase 1 di individuazione dei bisogni il loro lavoro, le loro esperienze e conoscenze sono fondamentali per integrare l'ascolto.


Re: “Conto, partecipo, scelgo” A che punto è il progetto di bilancio partecipativo ?
15/12/2016 Paolo Morandi
Gentile Gianluca,
anche se in linea di massima d'accordo con il suo commento, volevo però segnalarle che per il corretto svolgimento di azioni partecipate, le istituzioni, debbano, per forza, dopo l'avvio, escludersi dal processo in se e quali attori di facilitazione. Per questo penso che la questione del mancato coinvolgimento dei Consigli di Zona sia al limite da rivedere in "hanno tolto ai Consigli di Zona 9 Mln, che avrebbero potuto usare per progetti decisi dai Consigli".
Poi è opinione del singolo se sia più corretto in un'amministrazione, che vuole darsi una propria identità partecipativa, delegare il tutto alle Zone/Municipi o se attivare percorsi secondo le regole della partecipazione.
Molto spesso tra i politici esce la frase "siamo noi i veri gestori della partecipazione in quanto eletti".
Io personalmente penso che sia più corretto che, a fianco alla politica, si avviino processi partecipati secondo regole differenti.


Re: “Conto, partecipo, scelgo” A che punto è il progetto di bilancio partecipativo ?
15/12/2016 Gianluca Bozzia
Era uno scherzo pre elettorale della primavera 2015, quello di fare decidere ai cittadini come spendere 9 milioni sui miliardi del budget comunale, saltando a piedi pari i consigli di zona. Ora tocchiamo con mano che quanto "cantierato" dalla Moratti lo ha portato a compimento Pisapia, quanto ideato da Pisapia lo porta a compimento Sala: se va bene si parla di 3/4 anni in queste cose. LIPPArini è in grado di fare correre la macchina? Perchè qui sia che si parli di innovazione, di post expo, di scali ferroviari, la questione è la ragionevole rapidità con cui si fanno le cose.


 
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