Una vittoria dell'acqua pubblica e della partecipazione
Approvata
la prima legge presentata da cittadini e comuni per la gestione
pubblica e partecipata dell’acqua in Regione Lazio.
(
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica del Lazio)
19/03/2014
Dal
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica del Lazio riceviamo e
pubblichiamo un comunicato che annuncia un importante successo
ottenuto grazie all'impegno dei cittadini e di numerosi comuni
facendo approvare la proposta di Legge popolare n°31, per la
gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Ricordiamo
che dopo lo straordinario risultato referendario del giugno 2011 i
tentativi per vanificare la volontà espressa in modo netto e
inequivocabile da 27 milioni di italiani non sono mai cessati,
tentativi supportati anche da una politica europea volta a favorire
la privatizzazione dei servizi pubblici. La
legge è stata approvata, dopo 12 mesi di pressioni sul Governo
Regionale, il 17 marzo scorso all’unanimità, riaffermando
il referendum sull'acqua pubblica a partire dalla definizione di
servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza
finalità di lucro. La
legge stabilisce anche un fondo per incoraggiare la
ripubblicizzazione delle gestioni in essere (ndr: ricordiamo che in
Lazio è stato affidato ad Acqualatina spa, società mista pubblico-privata
con socio privato Veolia, del colosso francese operante in
questo settore, la Compagnie Generale des Eaux, il servizio idrico
che ha determinato situazioni incresciose con un esorbitante incremento
delle tariffe). La
legge rimette in gioco il ruolo primario degli enti locali per la
definizione degli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini
idrografici e dà la possibilità ai comuni di organizzarsi in
consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico,
tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella
gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni
future.
Decisiva
è stata la costante presenza di rappresentanti dei comitati e degli
enti locali che hanno contribuito a sventare i tentativi di
ostruzionismo e di modifica dei principi cardine della legge. Una
pressione dal basso che assolutamente non dovrà attenuarsi nei
prossimi mesi, quando a livello regionale dovranno essere elaborati
atti legislativi fondamentali, quali la legge sugli ambiti di bacino
idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo. Saranno
queste infatti le prossime occasioni per applicare concretamente i
principi contenuti nella legge approvata e per valorizzare gli spazi
di partecipazione da questa aperti. Nel frattempo ci si
aspetta che, coerentemente alla legge approvata, venga salvaguardata
la libertà di quei comuni del Lazio che rischiano il passaggio
forzato al gestore dell’ATO di riferimento (Ambito Territoriale
Ottimale), pur volendo gestire il servizio in autonomia. Unico neo
della discussione odierna è stato, infatti, il poco coraggio della
maggioranza nell’affermare con chiarezza tale principio. Oggi
quindi si festeggia insieme a tutti gli altri comitati
che, in altrettante regioni, stanno lavorando per l’approvazione di
testi di legge analoghi. L’auspicio è che, a partire dal
Lazio, si inneschi finalmente una reazione a catena che veda i
governi regionali rispettare la volontà dei cittadini e il diritto
all’acqua, proprio in un momento in cui questo viene nuovamente
minacciato dal vento privatizzatore che soffia dal governo.
Coordinamento
Regionale Acqua Pubblica*
*Le donne
del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica del Lazio erano
state insignite il 6 marzo scorso, proprio per il loro impegno per
una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione
Lazio e per l'infaticabile lavoro a difesa del riconoscimento
dell'acqua come bene comune e diritto universale, del Premio
Donne Pace Ambiente Wangari Maathai, istituito
dall'Associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale
delle Donne e con il sostegno della Commissione delle Elette del
Comune di Roma.
Per
saperne di più: Donne
per la Madre Terra: le premiate Wangari Maathai 2014
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