Il Pd apre alla partecipazione online
(Giuseppe Caravita)15/02/2014
Un circolo Pd tutto in rete (www.02pd.it) e, insieme, l’avvio di un concorso di idee, tra i milanesi, sulle soluzioni per creare lavoro, dentro la cornice del Job Act di Matteo Renzi (jobsact.pdmilano.net). Una doppietta sulla partecipazione online presentata giovedì scorso dal circolo di Via Eustachi all’Energolab di via Plinio. Una doppia iniziativa non sul solito Facebook o Twitter. Ma su una piattaforma strutturata, come è OpenDcn, che esclude ogni anonimato e consente al cittadino di segnalare estensivamente nell’area di 02Pd i problemi della zona (georeferenziandoli sulle cartine e allegando documenti) e di discuterli con altri in thread separati, moderati e permanentemente accessibili.
Lo stesso per “jobact.pdmilano.net”, laboratorio sul lavoro basato sul paradigma dei “problemi e proposte”. Chi vuole avanzare la sua idea deve innanzitutto (dopo l’iscrizione) identificare il problema, e poi connettervi la sua soluzione. Che verrà automaticamente connessa ad altre simili, in modo da favorire un’arricchimento reciproco. Già oggi, per esempio, a pochi giorni di partenza del sito si sono connesse 5 proposte in tema di startup e nuove imprese. Tre delle quali da parte di un parlamentare molto esperto di Internet (Stefano Quintarelli).
I cittadini, quindi, elaborano, propongono, discutono. Ma poi che fine farà questa partecipazione “informata”? In casi anche recenti del passato si sono avute al riguardo anche cocenti delusioni.Basti pensare alla consultazione sulla spending review voluta (alla carlona) dall’esecutivo Monti nel 2012 che raccolse ben 50mila proposte, tutte buttate nel cestino per manifesta incapacità di gestirle. Un prezioso patrimonio di stimoli e credibilità andato in fumo. Oppure al sito programmatico di Umberto Ambrosoli, tecnicamente impeccabile, che coinvolse 1500 cittadini lombardi, sviluppò un programma su temi di rilievo della Regione, ma poi restò totale lettera morta.
Questa volta, scommettono i promotori, sarà diverso. Per 02Pd
la piattaforma fa direttamente e concretamente capo al circolo. Così i suoi
gruppi di lavoro online, l’area riservata per le discussioni con il
coordinamento, e soprattutto le segnalazioni e le discussioni aperte sui
problemi della zona.
Nel corso della presentazione all’Energolab di giovedì scorso Angelica Villa e Silvia Ferrari, le due principali promotrici dell’iniziativa, hanno accennato alla possibilità di avviare campagne e iniziative da parte di 02pd, sulla base dei segnali dalla rete. E comunque di ancorare la piattaforma dentro il core delle attività del circolo, che ha la più alta intensità di giovani nel Pd di Milano.
Più complesso il discorso per JobAct. Voluto dal segretario metropolitano, Pietro Bussolati, con un obbiettivo duplice. Da un lato, dopo alcune settimane di lavoro in rete, selezionare le proposte migliori (tramite un’analisi dei sostegni incrociati da parte dei cittadini) e arrivare a un evento, con un documento programmatico integrativo del JobAct fino alle istanze nazionali. Ma sarà solo una prima fase. Il sito e la piattaforma, una volta rodate, dovranno servire anche a mobilitare le intelligenze dei milanesi sulla prossima costituzione della città metropolitana. Un tema politico di prima grandezza, su cui il Pd metropolitano potrà esercitare un ruolo molto più diretto.
Conviene impegnarsi su queste due piattaforme e iniziative? A differenza di alcune delusioni del passato (vissute in prima persona da chi scrive, fin dall’avvio della rete civica milanese – Rcm - nel lontano 1994) qui siamo in presenza di un fattore umano nettamente migliore rispetto a politici sovente abborracciati sulla partecipazione online (attività per nulla facile, che richiede esperienza, umiltà, pazienza e idee chiare).
Le due promotrici di 02Pd online (Angelica Villa e Silvia Ferrari) sono entusiaste native digitali e così l’altrettanto giovane Bussolati. L’interesse traspare perché le iniziative funzionino, dimostrando che “lo stesso Cinque Stelle a Milano non ha o avrà nulla di simile”, ha promesso Bussolati nel corso della presentazione.
L’accento è sull’avvio di una partecipazione “aperta”, e non chiusa nel recinto degli iscritti a un blog proprietario, ferreamente gestito dalla Casaleggio e associati.
La piattaforma software è peraltro familiare a molti milanesi. Si tratta di OpenDcn della Fondazione Rcm. La stessa che da anni viene utilizzata su PartecipaMi, con i suoi forum di zona (di cui uno dei più vivaci è proprio quello sulla zona 3). Un ambiente meno “glamour” di Facebook, ma anche meno superficiale e più controllato.
OpenDcn, per chi ne capisce di piattafome online, è un ambiente Open Source e, come tale, scaricabile dalla rete, modificabile e trasparente. A differenza del Blog di Grillo, i moderatori della piattaforma sono pubblici, le votazioni possono essere verificate e non gestite in modo opaco, l'anonimato escluso. Ogni discussione è permanente, e non si perde nel gran flusso di Facebook.
Insomma, secondo i promotori delle due iniziative, è l'ambiente giusto per discutere della risistemazione di una strada, dei pro e contro di un’opera pubblica, di un investimento per creare lavoro.
Beppe Caravita