Un futuro per lo Sport del quartiere: il Centro Sportivo Crespi. Report riunione della Commissione Sport del 14/12/2011

Sul Centro Sportivo Crespi pende una delibera approvata dalla precedente amministrazione che mette a bando verso Enti di Promozione Sportiva il Centro . Ma siamo sicuri che sia il bene per la Zona?


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Crespi 01
L'Assessorato, durante il Tavolo di discussione sulla gestione degli impianti sportivi, ha proposto di mettere a bando gli impianti sportivi di Zona Saini e Crespi. Per il primo l'intenzione è di verificare la possibilità che sia dato in gestione al CONI e all'Università di Scienze Motorie, mentre per il secondo esiste una Delibera (1543/2011), votata negli ultimi giorni del mandato Moratti, che dà come indicazione l'assegnazione del CS ad Enti di Promozione Sportiva togliendolo alla gestione di MilanoSport.

Il presidente di Commissione Sport di Zona 3, Sara Rossin, ha già preannunciato l'intenzione di muoverci come Zona al fine di verificare la possibilità che sia data in gestione ad una cordata di associazioni e società sportive di base della zona, la cosa è stata fatta presente anche al Tavolo dell'Assessorato. Il Centro è attualmente in gestione di MilanoSport, in attesa che il Comune indica il bando per la sua assegnazione in concessione.

Il gruppo di lavoro formatosi all'interno della Commissione, cui partecipano consiglieri di entrambi gli schieramenti, il sottoscritto e alcuni presidenti di Associazioni Sportive di Zona e che è stato formato per occuparsi della possibilità di una gestione decentrata dello Sport, ha trattato anche la questione del Crespi.
Titti Benvenuto, coordinatrice del gruppo, relaziona sulle attività svolte sino ad ora. Al primo incontro è stato presente Jacopo Gandin, collaboratore dell'Assessore Chiara Bisconti. Gandin ha raccontato al gruppo la visione strategica dell'Assessorato nei confronti dei Centri Sportivi: togliere a MilanoSport la gestione degli impianti, delegandola a gestire le sole piscine; una maggior territorialità nella gestione degli impianti Sportivi, che però dovrebbero essere presi in concessione da Enti di Promozione Sportiva. I soldi a disposizione sono pochissimi, per cui l'unica speranza di un miglioramento delle strutture può avvenire solo grazie ai privati. Esempio è stata la concessione per la gestione del Centro Balneare Caimi di Zona 4, che, per permetterne la riapertura, è stato preso in gestione dalla Fondazione Pierlombardo. Quale fase preparatoria alla discussione del Crespi, il gruppo ha svolto alcune indagini conoscitive, acquisendo bilanci, attuali attività svolte presso il Crespi ed inntervistando esperti del settore per capire i possibili scenari.

Premessa necessaria è il grande bisogno di una ristrutturazione dell'impianto sia a causa del suo stato precario, sia sulla necessità di rendere l'impianto più vivibili con spazi di ricettività.

Sara Rossin racconta che due anni fa, per iniziativa dei Consiglieri PD e di Lista Civica finanziandolo tramite i propri gettoni di presenza, era stato indetto un concorso, rivolto agli studenti, per la realizzazione di progetti di ristrutturazione del Crespi. Questo concorso, pur non avendo ottenuto un grande successo di partecipazione, ha comunque prodotto due progetti molto interessanti. Il punto sottolineato è che il Centro, per essere produttivo, deve diventare un luogo vivibile con un bar un ristorante ed anche un ostello per gli atleti. Secondo un progetto, l'area di ricettività dovrebbe sorgere in corrispondenza con l'istituto alberghiero Vespucci, in modo che la sua gestione sia affidata agli studenti dell'istituto.

Il consigliere Siegel, pur essendo d'accordo con la visione, pone alcuni problemi. Quello più rilevante è quello concernente il sabato: il mercato blocca l'eventuale accesso ad autoambulanze cosa grave se si pensa che nella giornata di sabato si svolgono partite di campionato. Inoltre teme che, grazie alla costruzione degli edifici di servizio, una cementificazione dell'impianto. Altro dubbio è sul fatto che la Zona diventi imprenditore.

Sergio Brambati (ProPatria 1883): segnala che la sua società fa molta difficoltà a trovare spazi ove organizzare corsi.
Propone quindi una collaborazione con la Zona per la gestione in compartecipazione dei momenti di buco di una delle palestre del Centro.

Intervengo io appoggiando l'idea di Brambati. Secondo me un periodo di rodaggio in cui la Zona verifichi innanzitutto la capacità propria e delle Società/Associazioni Sportive cui affidare l'impianto, potrebbe essere indispensabile. In questo periodo di rodaggio la Zona entrerebbe in compartecipazione con la cordata per riempire i buchi. C'è da tenere conto che il Crespi ha attualmente un disavanzo che, pur importante, non è di fatto proibitivo da colmare. L'importante è che il Comune faccia fede al programma elettorale e che riconosca il valore sociale dell'intervento di base delle attività sportive all'interno delle Zone e che, quindi, finanzi l'accesso allo sport per le fasce più deboli (anziani, adolescenti, portatori di inabilità, reddito ISEE inferiore ad una determinata cifra). Un altro intervento richiesto è quello di riconoscere tariffe super agevolate sui consumi, premiando quei gestori che intervengono sugli impianti con progetti di risparmio energetico. Altro possibile intervento è quello di destinare un pacchetto di quote di edificabilità della Zona per aste gestite dal Consiglio i cui proventi vadano alla riqualificazione di strutture pubbliche della Zona. Comunque è necessaria la revoca della delibera 1543/2011.

Consigliere Cinzia Fossati : la soluzione migliore è che sia affidato ad un ente di promozione sportivo e quindi riaffidato ad una cooperativa di società sportive della zona per la sua gestione

Cesare Almansi (presidente associazione Aspes): il rischio della proposta Brambati è quello del Monopolio, ma il Monopolio (pur scontrandosi con i principi ispiratori della Zona) è l'unico modo per rendere economico l'impianto e per favorire le Società Sportive che abbiano bisogno di spazi per operare. Comunque, indipendententemente dall'esito del Crespi, evidenzia l'estremo bisogno di costruire altre palestre in Zona da destinare alle eccellenze sportive. E' vergognoso che una società come ProPatria con una storia di 130 anni di attività e che annovera campioni olimpionici e che porta ai massimi vertici della ginnastica attrezzistica i propri atleti, debba elemosinare spazi per intraprendere le proprie attività agonistiche.

La discussione riprenderà il 21, ma dai primi risultati sembra chiaro l'interesse e la possibilità di gestire tramite associazioni di Zona il Centro Sportivo permettendone una sua rivitalizzazione.




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Re: Un futuro per lo Sport del quartiere: il Centro Sportivo Crespi. Report riunione della Commissione Sport del 14/12/2011
19/12/2011 Lorenzo Zacchetti
Aggiungo che nella seconda riunione del tavolo si è parlato molto di impianti, tra cui proprio il Crespi, e dell'opportunità di fare bandi "spacchettati" o complessivi, piuttosto che ad enti di promozione sportiva o a società di diversa natura. personalmente, ritengo che non ci sia una ricetta univoca: bisogna decidere caso x caso, valutando le singole problematiche


 
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