Creare le municipalità per intercettare i bisogni dei quartieri: ma è ancora possibile?

Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso sul sito del Comune sulle intenzioni dell'assessore al decentramento, ma l'allarme che lo stesso assessore ha lanciato dopo aver appreso i contenuti della manovra del nuovo governo pongono seri dubbi sulla possibilità di attuazione.

mappa milano web

«Per meglio intercettare i bisogni dei quartieri e dare risposta al disagio sociale dei cittadini si deve andare verso la creazione di vere e proprie municipalità, una strada che la giunta Pisapia ha già intrapreso».
Lo ha affermato il  3 dicembre al Teatro Strehler l'assessore al Decentramento Daniela Benelli.
È anche allo studio la cessione, in via sperimentale, di funzioni amministrative e gestionali a una singola Zona, un modello che potrebbe essere poi applicato a tutti i quartieri.
«Bisogna invertire la tendenza degli ultimi anni - continua Benelli - che ha svuotato i Consigli di Zona con un’Amministrazione convinta che partecipazione volesse dire inefficienza e lentezza. Noi vogliamo dare invece più poteri ai Consigli di Zona perché cittadinanza attiva significa efficienza, attenzione ai bisogni, accuratezza delle risposte. Le Zone, con più poteri di  intervento, possono essere il luogo di ricomposizione della frammentazione dei servizi e rappresentano il principale punto di riferimento per il terzo settore. In questa ottica, possono da subito offrire le migliori risposte ai tanti problemi di cittadine e cittadini».

Quanto all'immigrazione e all'integrazione, Benelli rileva che il fenomeno va governato nella sua complessità, non affrontato unicamente nell'emergenza in una logica di solo ordine pubblico. «Le metropoli sono per loro natura multiculturali. Vivere in una metropoli e rifiutare la multiculturalità è come vivere in Alaska e lamentarsi della neve».


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Re: Creare le municipalità per intercettare i bisogni dei quartieri: ma è ancora possibile?
08/12/2011 Giuseppe Maria Greco
Sarà possibile creare le municipalità, in una situazione di strettezze come quella presente? Dal punto di vista del bilancio comunale probabilmente no, anche se occorrerebbe avere una visione chiara delle diversità di spesa tra le zone attuali e le municipalità.Ma ora stiamo parlando di sperimentazione o,in altri termini, di rappresentazione di una possibile municipalità. Perchè allora non sollecitare l'idea che il volontariato non consista solo nelle opere di soccorso individuale, ma anche in quelle di sostegno della democrazia? Perchè non immaginare di creare un CdZ le cui funzioni più estese siano in mano non ai consiglieri, ma a cittadini scelti con un criterio da valutare e che, in una forma che lo Statuto di Milano dovrebbe rappresentare, si rapportasse al CdZ e magari anche al Comune?Si parla spesso di belle ipotesi come la Decrescita: in fondo, però, questa realizzazione potrebbe inquadrarsi nel medesimo spirito di rottura con strutture non più rispondenti all'evoluzione della democrazia. Scusate la lunghezza.


 
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