Creare le municipalità per intercettare i bisogni dei quartieri: ma è ancora possibile?
Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso sul sito del Comune sulle
intenzioni dell'assessore al decentramento, ma l'allarme che lo stesso
assessore ha lanciato dopo aver appreso i contenuti della manovra del
nuovo governo pongono seri dubbi sulla possibilità di attuazione.
«Per meglio intercettare i bisogni dei quartieri e dare risposta al disagio sociale dei cittadini si deve andare verso la creazione di vere e proprie municipalità, una strada che la giunta Pisapia ha già intrapreso».
Lo ha affermato il 3 dicembre al Teatro Strehler l'assessore al Decentramento Daniela Benelli.
È anche allo studio la cessione, in via sperimentale, di funzioni amministrative e gestionali a una singola Zona, un modello che potrebbe essere poi applicato a tutti i quartieri.
«Bisogna invertire la tendenza degli ultimi anni - continua Benelli - che ha svuotato i Consigli di Zona con un’Amministrazione convinta che partecipazione volesse dire inefficienza e lentezza. Noi vogliamo dare invece più poteri ai Consigli di Zona perché cittadinanza attiva significa efficienza, attenzione ai bisogni, accuratezza delle risposte. Le Zone, con più poteri di intervento, possono essere il luogo di ricomposizione della frammentazione dei servizi e rappresentano il principale punto di riferimento per il terzo settore. In questa ottica, possono da subito offrire le migliori risposte ai tanti problemi di cittadine e cittadini».
Quanto all'immigrazione e all'integrazione, Benelli rileva che il fenomeno va governato nella sua complessità, non affrontato unicamente nell'emergenza in una logica di solo ordine pubblico. «Le metropoli sono per loro natura multiculturali. Vivere in una metropoli e rifiutare la multiculturalità è come vivere in Alaska e lamentarsi della neve».