400 euro di multa per uno striscione contro il genocidio a Gaza
Esprimere un pensiero dissenziente sembra sia peggio dell'indifferenza verso la sofferenza o il devastare per motivi futili. Da Radio Popolare riportiamo una notizia che non vorremmo proprio leggere.
(a cura della Redazione)15/10/2024
È l’assurda storia successa a Marco Borella, un apicoltore che al mercato di Desio, in provincia di Monza e Brianza, aveva esposto come ogni settimana sul suo banchetto del miele uno striscione con scritto sopra “stop bombing Gaza, stop genocide”.
Qualcuno però lunedì mattina ha chiamato i Carabinieri che hanno intimato a Marco di togliere lo striscione, pena una multa da 430€ per “propaganda politica non autorizzata”.
Lo striscione è rimasto al suo posto e Marco ha preso la multa. Nei prossimi giorni farà ricorso contro questa sanzione, ma intanto la repressione ha già ottenuto un risultato: Marco rischia di prendere ogni volta una multa e per questo probabilmente non esporrà più lo striscione.
Link alla clip su Radio Popolare
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Marco Borella ha postato questa risposta a quanto accaduto:
Cari amici e care amiche,
vi ringrazio per la solidarietà e la vicinanza, non pensavo che così tante persone sarebbero state così presenti a sostenermi.
Dà speranza.
Questa non è la lotta di Marco, ma è e deve essere ancora una lotta comune per tutte/i noi, condivisa e diffusa quanto più possibile. Ciò che mi è successo oggi purtroppo è indice di un clima politico pericoloso, fatto di intimidazioni e repressione del dissenso.
Il mio striscione non istiga alcun tipo di odio e non lede i diritti civili e politici di nessuno.
Era, è, la richiesta urgente, legittima e inascoltata, di porre fine a un massacro indiscriminato, un genocidio tremendo. E totalmente documentato.
Una richiesta di pace.
Oggi ho visto video di persone innocenti bruciare vive durante i bombardamenti eseguiti su Gaza, in modo deliberato (come accade quotidianamente) su strutture che accolgono civili profughi di guerra (ospedali, tendopoli, campi profughi, scuole, moschee ecc). Quanto ancora dovremo sopportare questo massacro? Quanto a lungo i governi (compreso quello italiano) continueranno nel loro silenzio ipocrita e complice davanti a questa catastrofe pianificata ed eseguita?
Sarebbe stato ingiusto e umiliante accettare di rimuovere lo striscione per il quieto vivere, per continuare ad accettare il silenzio della nostra società.
Perché il dissenso disturba, il dialogo tra le persone impaurisce, e la richiesta di giustizia viene negata.
Invito tutti e tutte a documentarsi anche con un account che ogni giorno testimonia drammaticamente, con i video postati dalle persone che vivono sotto le bombe, i crimini di guerra e contro l'umanità commessi contro la popolazione di Gaza: eye.on.palestine e temo che verrà oscurato se raggiungerà troppe persone (anche su Telegram).
https://www.instagram.com/eye.on.palestine...
Parlate, raccontate quanto più potete quello che sta accadendo, è la cosa più importante che possiate fare, perché la sola possibilità di sopravvivere per chi vive a Gaza è legata a doppio filo con quanto l'opinione pubblica internazionale saprà fare pressione sui governi per indurli a smettere di sostenere questa guerra e chi la sta perpetrando.
Restiamo umani.
vi ringrazio per la solidarietà e la vicinanza, non pensavo che così tante persone sarebbero state così presenti a sostenermi.
Dà speranza.
Questa non è la lotta di Marco, ma è e deve essere ancora una lotta comune per tutte/i noi, condivisa e diffusa quanto più possibile. Ciò che mi è successo oggi purtroppo è indice di un clima politico pericoloso, fatto di intimidazioni e repressione del dissenso.
Il mio striscione non istiga alcun tipo di odio e non lede i diritti civili e politici di nessuno.
Era, è, la richiesta urgente, legittima e inascoltata, di porre fine a un massacro indiscriminato, un genocidio tremendo. E totalmente documentato.
Una richiesta di pace.
Oggi ho visto video di persone innocenti bruciare vive durante i bombardamenti eseguiti su Gaza, in modo deliberato (come accade quotidianamente) su strutture che accolgono civili profughi di guerra (ospedali, tendopoli, campi profughi, scuole, moschee ecc). Quanto ancora dovremo sopportare questo massacro? Quanto a lungo i governi (compreso quello italiano) continueranno nel loro silenzio ipocrita e complice davanti a questa catastrofe pianificata ed eseguita?
Sarebbe stato ingiusto e umiliante accettare di rimuovere lo striscione per il quieto vivere, per continuare ad accettare il silenzio della nostra società.
Perché il dissenso disturba, il dialogo tra le persone impaurisce, e la richiesta di giustizia viene negata.
Invito tutti e tutte a documentarsi anche con un account che ogni giorno testimonia drammaticamente, con i video postati dalle persone che vivono sotto le bombe, i crimini di guerra e contro l'umanità commessi contro la popolazione di Gaza: eye.on.palestine e temo che verrà oscurato se raggiungerà troppe persone (anche su Telegram).
https://www.instagram.com/eye.on.palestine...
Parlate, raccontate quanto più potete quello che sta accadendo, è la cosa più importante che possiate fare, perché la sola possibilità di sopravvivere per chi vive a Gaza è legata a doppio filo con quanto l'opinione pubblica internazionale saprà fare pressione sui governi per indurli a smettere di sostenere questa guerra e chi la sta perpetrando.
Restiamo umani.