ANPI lancia due campagne nazionali per Gaza
ANPI ha avviato un'azione concreta per aiutare Gaza, i suoi bambini, le sue donne, i suoi uomini feriti gravemente, lanciando una campagna di raccolta fondi destinati esclusivamente alla preziosa attività sanitaria di EMERGENCY in quella terra martoriata. Si appella quindi a tutte le cittadine e i cittadini, affinché diano una mano donando qui: www.emergency.it/anpi-per-gaza.
(a cura della Redazione)09/10/2024

FERMATEVI! FERMIAMOCI!
«Con l’attacco missilistico iraniano contro Israele si avvicina il rischio di guerra mondiale. I missili iraniani sono la prevedibile (e condannabile) risposta alle mosse del governo Netanyahu dopo la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre: i massacri a Gaza, le repressioni violente in Cisgiordania, l’esplosione dei dispositivi degli hezbollah in Libano, i bombardamenti mirati in Siria e in Yemen, l’invasione del Libano.
«Con l’attacco missilistico iraniano contro Israele si avvicina il rischio di guerra mondiale. I missili iraniani sono la prevedibile (e condannabile) risposta alle mosse del governo Netanyahu dopo la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre: i massacri a Gaza, le repressioni violente in Cisgiordania, l’esplosione dei dispositivi degli hezbollah in Libano, i bombardamenti mirati in Siria e in Yemen, l’invasione del Libano.
Come ha già minacciato, il governo israeliano risponderà in modo pesante ai missili iraniani, e a sua volta l’Iran reagirà con altrettanta violenza. Diciamolo chiaramente: il Medio Oriente è in fiamme e il suo fuoco può contagiare il mondo.
Israele ha infatti il pieno appoggio in particolare degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, l’Iran ha strettissimi rapporti con la Federazione russa. La soluzione della questione palestinese è la chiave di volta per una pace stabile e duratura. “Due popoli in due Stati” deve cessare di essere un vuoto slogan e diventare un obiettivo politico da perseguire concretamente ad ogni livello istituzionale e politico. Davanti al rischio di un conflitto generalizzato e alla catastrofe umanitaria in corso, chiediamo
un’assunzione di responsabilità da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali: chiediamo il cessate il fuoco in tutto il Medio Oriente, la convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida ONU, l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo italiano e dei governi europei, la tempestiva distribuzione di aiuti umanitari per tutta la popolazione colpita dal conflitto.»
Segreteria nazionale ANPI
La radice del problema dell’intero Medio Oriente, pur attraversato da mille contraddizioni, è la questione palestinese. La sua soluzione – due popoli in due Stati in reciproca sicurezza – è l’obiettivo politico da perseguire come unica possibilità di dar vita a una pace durevole e la cui condizione iniziale non può che essere il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Assieme, non va dimenticata la spaventosa tragedia del popolo di Gaza dove ai 41.000 morti e ai quasi 100.000 feriti si aggiungono fame, malattie, distruzioni.
Per questo proponiamo due campagne a cui dar vita sui territori.
La prima consiste nel pieno rilancio della parola d’ordine del riconoscimento dello Stato di Palestina. Attualmente esso è riconosciuto da146 su 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, mentre è pienamente riconosciuto in Europa solo da Spagna, Irlanda, Svezia, Bulgaria, Cipro, Ungheria, Polonia, Romania, Norvegia.
1) Per questo proponiamo una grande campagna per il riconoscimento dello Stato di Palestina, dedicata in particolare alla richiesta ai sindaci di approvare una risoluzione a sostegno di tale riconoscimento. Su iniziativa di tante associazioni, il Comune di Firenze ed altri 14 Comuni della provincia lo hanno già fatto.
2) Inoltre lanciamo come ANPI una grande sottoscrizione popolare per finanziare la cura dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi ricoverati nell’ospedale che Emergency sta avviando a Gaza. Abbiamo infatti proposto a Emergency un accordo in merito, accettato con entusiasmo.
Israele ha infatti il pieno appoggio in particolare degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, l’Iran ha strettissimi rapporti con la Federazione russa. La soluzione della questione palestinese è la chiave di volta per una pace stabile e duratura. “Due popoli in due Stati” deve cessare di essere un vuoto slogan e diventare un obiettivo politico da perseguire concretamente ad ogni livello istituzionale e politico. Davanti al rischio di un conflitto generalizzato e alla catastrofe umanitaria in corso, chiediamo
un’assunzione di responsabilità da parte dei governi e delle organizzazioni internazionali: chiediamo il cessate il fuoco in tutto il Medio Oriente, la convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida ONU, l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo italiano e dei governi europei, la tempestiva distribuzione di aiuti umanitari per tutta la popolazione colpita dal conflitto.»
Segreteria nazionale ANPI
La radice del problema dell’intero Medio Oriente, pur attraversato da mille contraddizioni, è la questione palestinese. La sua soluzione – due popoli in due Stati in reciproca sicurezza – è l’obiettivo politico da perseguire come unica possibilità di dar vita a una pace durevole e la cui condizione iniziale non può che essere il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Assieme, non va dimenticata la spaventosa tragedia del popolo di Gaza dove ai 41.000 morti e ai quasi 100.000 feriti si aggiungono fame, malattie, distruzioni.
Per questo proponiamo due campagne a cui dar vita sui territori.
La prima consiste nel pieno rilancio della parola d’ordine del riconoscimento dello Stato di Palestina. Attualmente esso è riconosciuto da146 su 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, mentre è pienamente riconosciuto in Europa solo da Spagna, Irlanda, Svezia, Bulgaria, Cipro, Ungheria, Polonia, Romania, Norvegia.
1) Per questo proponiamo una grande campagna per il riconoscimento dello Stato di Palestina, dedicata in particolare alla richiesta ai sindaci di approvare una risoluzione a sostegno di tale riconoscimento. Su iniziativa di tante associazioni, il Comune di Firenze ed altri 14 Comuni della provincia lo hanno già fatto.
2) Inoltre lanciamo come ANPI una grande sottoscrizione popolare per finanziare la cura dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi ricoverati nell’ospedale che Emergency sta avviando a Gaza. Abbiamo infatti proposto a Emergency un accordo in merito, accettato con entusiasmo.