Via Aselli, abuso di partecipazione democratica
![200208791 41dad6b6 00f3 470a a3db e8c8ca862f40.jpg copia 200208791 41dad6b6 00f3 470a a3db e8c8ca862f40.jpg copia](https://www.z3xmi.it/viewdbfile/Democrazia+e+partecipazione%3A/200208791-41dad6b6-00f3-470a-a3db-e8c8ca862f40.jpg+copia.jpg)
L’impegno ad essere parte attiva nella “civitas” in difesa di un bene comune, non tutelato come dovrebbe, viene sanzionato, mentre l’occupazione abusiva di quel bene viene largamente tollerata. I cittadini che hanno agito in difesa di quel bene vengono multati, quelli che infrangono le regole restano immuni.
Siamo al paradosso, un paradosso che dimostra comunque come il riconoscimento delle basi su cui si costruisce la convivenza civile sia venuto nella sostanza a mancare. Chi dovrebbe tutelare istituzionalmente il corpo sociale non sta più dalla parte del cittadino, si considera detentore del potere di governare secondo i propri criteri, senza render conto del proprio operato.
Immagino che la multa inflitta sul piano strettamente giuridico non si possa configurare come un “abuso d’ufficio”, ma nemmeno un atto dovuto, mentre di certo rappresenta sul piano della buona amministrazione una deplorevole mancanza di sensibilità democratica. Il terriccio riportato dai cittadini sul terreno, che serve a far crescere l’erba, per quale ragione doveva essere rimosso, per consentire di nuovo la sosta abusiva delle auto?
Due pesi e due misure, il Comune multa i cittadini per abuso di suolo pubblico, mentre viene indagato per abuso delle norme edilizie. L’interpretazione delle norme in modo disinvolto, applicando tutta la discrezionalità possibile, va bene se si tratta della rigenerazione urbanistica di Milano aggirando vincoli urbanistici per favorire le speculazioni edilizie, va meno bene se si tratta della rigenerazione verde di una aiuola in via Aselli.