Il ruolo della società civile
Il terzo incontro online del ciclo “Le Parole per la Pace” mercoledì 14 febbraio 2024 alle 18.30 con Gianmarco Pisa.
(Paolo Burgio)13/02/2024
Dopo aver parlato del “Ruolo delle Nazioni Unite” concludiamo questa serie di conversazioni con “Il Ruolo della Società Civile”.
Il ciclo è nato dall’esigenza forte che abbiamo sentito di riflettere sulle tragedie che stanno avvenendo intorno a noi; la violenza sta dominando le relazioni tra nazioni e popoli scatenando guerre, distruzioni e morte. Vogliamo capire, al di fuori dell'informazione dei media, portavoce di chi sta al potere e di interessi di parte, cosa possiamo fare noi cittadini come società civile, come corpo sociale; ci troviamo oggi di fronte ad una crisi umanitaria di proporzioni impensabili come quella palestinese, che per le sue proporzioni e implicazioni internazionali è destinata a segnare un punto di svolta per gli anni a venire.
Ho partecipato ieri sera ad un incontro organizzato dalla Casa delle Donne di Milano, “Gaza il paradosso del diritto “, terzo di una serie sulla tragedia in corso in Palestina, di grande impatto per conoscere e comprendere meglio gli avvenimenti in Palestina e per dare una qualche risposta alla domanda che ci poniamo qui, che fare?.
La presenza di Francesca Albanese (on line da Tunisi), relatrice ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, e di Roberta De Monticelli, filosofa, scrittrice, intellettuale, ha offerto l’occasione per ascoltare due figure a pieno titolo rappresentative delle Nazioni Unite da una parte e della società civile dall’altra.
Il relatore speciale ONU per i diritti umani ha il compito di monitorare e relazionare al Consiglio di Sicurezza quello che avviene nel proprio campo di competenza; ci sono relatori, una cinquantina circa, che seguono sia questioni generali, acqua, salute, clima, agricoltura, sia ambiti territoriali. Per il mandato ricevuto dall’ONU Francesca Albanese si occupa dei diritti umani in Palestina, un mandato conferito da un organismo sovranazionale, svolto a titolo gratuito, raccogliendo prove, documentazioni, testimonianze, interviste alle vittime, per documentare le violazioni subite dai palestinesi al consesso internazionale ed all’opinione pubblica, agendo in completa indipendenza da pressioni politiche, stati nazionali o di ogni altra natura.
Si comprende quindi quanto risulti indispensabile e vitale il ruolo delle Nazioni Unite, pur ostacolato dal boicottaggio delle grandi potenze e come sia necessario difendere la funzione dei relatori ONU dagli attacchi dei responsabili delle violazioni dei diritti umani, attacchi ed intimidazioni personali a volte violenti e feroci, ricorrendo alla disinformazione per intimidire e zittire, come ha spiegato Francesca Albanese.
E qui deve entrare in campo la società civile. Quello che sta accadendo in Palestina è un fatto epocale, spiega Roberta De Monticelli, ci tocca e ci riguarda per l’enormità del male che viene commesso. Siamo per forza chiamati in causa sul piano etico a livello personale in quanto cittadini di uno stato che fa parte comunque del problema. I diritti umani sono sanciti non solo dalla legge, dalla norma impersonale, ma devono anche essere agiti personalmente perché la giustizia abbia senso. Non possiamo esimerci dalla ricerca di una informazione corretta, dall'interrogarci su cosa possiamo fare, dall’alimentare le speranze per un futuro migliore. La Palestina rappresenta per tutto ciò oggi uno snodo epocale.
Francesca Albanese ha appena pubblicato un libro dal titolo “J’Accuse”, comprendente un saggio di Roberta De Monticelli, per portare all’attenzione del pubblico la situazione palestinese in base all’esperienza vissuta, assumendo così un ruolo, al di fuori del compito istituzionale, di cittadinanza attiva.
In Italia, ha detto in conclusione la coordinatrice dell’incontro Maria Nadotti, occorre proclamare di fronte al silenzio dei media ed al tangibile appoggio dato ad Israele dal governo attuale, che non ci sentiamo per nulla rappresentati. L’impegno della società civile non può esaurirsi nella protesta, deve agire nelle forme e nei modi che sarà capace di inventare per svolgere il ruolo che spetta alla società civile di fronte alla gravità della situazione in cui siamo coinvolti.
Il video dell’incontro “Gaza il paradosso del diritto” del 12 febbraio 2024 è disponibile sulla pagina FB della Casa delle Donne qui.
Il ciclo è nato dall’esigenza forte che abbiamo sentito di riflettere sulle tragedie che stanno avvenendo intorno a noi; la violenza sta dominando le relazioni tra nazioni e popoli scatenando guerre, distruzioni e morte. Vogliamo capire, al di fuori dell'informazione dei media, portavoce di chi sta al potere e di interessi di parte, cosa possiamo fare noi cittadini come società civile, come corpo sociale; ci troviamo oggi di fronte ad una crisi umanitaria di proporzioni impensabili come quella palestinese, che per le sue proporzioni e implicazioni internazionali è destinata a segnare un punto di svolta per gli anni a venire.
Ho partecipato ieri sera ad un incontro organizzato dalla Casa delle Donne di Milano, “Gaza il paradosso del diritto “, terzo di una serie sulla tragedia in corso in Palestina, di grande impatto per conoscere e comprendere meglio gli avvenimenti in Palestina e per dare una qualche risposta alla domanda che ci poniamo qui, che fare?.
La presenza di Francesca Albanese (on line da Tunisi), relatrice ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, e di Roberta De Monticelli, filosofa, scrittrice, intellettuale, ha offerto l’occasione per ascoltare due figure a pieno titolo rappresentative delle Nazioni Unite da una parte e della società civile dall’altra.
Il relatore speciale ONU per i diritti umani ha il compito di monitorare e relazionare al Consiglio di Sicurezza quello che avviene nel proprio campo di competenza; ci sono relatori, una cinquantina circa, che seguono sia questioni generali, acqua, salute, clima, agricoltura, sia ambiti territoriali. Per il mandato ricevuto dall’ONU Francesca Albanese si occupa dei diritti umani in Palestina, un mandato conferito da un organismo sovranazionale, svolto a titolo gratuito, raccogliendo prove, documentazioni, testimonianze, interviste alle vittime, per documentare le violazioni subite dai palestinesi al consesso internazionale ed all’opinione pubblica, agendo in completa indipendenza da pressioni politiche, stati nazionali o di ogni altra natura.
Si comprende quindi quanto risulti indispensabile e vitale il ruolo delle Nazioni Unite, pur ostacolato dal boicottaggio delle grandi potenze e come sia necessario difendere la funzione dei relatori ONU dagli attacchi dei responsabili delle violazioni dei diritti umani, attacchi ed intimidazioni personali a volte violenti e feroci, ricorrendo alla disinformazione per intimidire e zittire, come ha spiegato Francesca Albanese.
E qui deve entrare in campo la società civile. Quello che sta accadendo in Palestina è un fatto epocale, spiega Roberta De Monticelli, ci tocca e ci riguarda per l’enormità del male che viene commesso. Siamo per forza chiamati in causa sul piano etico a livello personale in quanto cittadini di uno stato che fa parte comunque del problema. I diritti umani sono sanciti non solo dalla legge, dalla norma impersonale, ma devono anche essere agiti personalmente perché la giustizia abbia senso. Non possiamo esimerci dalla ricerca di una informazione corretta, dall'interrogarci su cosa possiamo fare, dall’alimentare le speranze per un futuro migliore. La Palestina rappresenta per tutto ciò oggi uno snodo epocale.
Francesca Albanese ha appena pubblicato un libro dal titolo “J’Accuse”, comprendente un saggio di Roberta De Monticelli, per portare all’attenzione del pubblico la situazione palestinese in base all’esperienza vissuta, assumendo così un ruolo, al di fuori del compito istituzionale, di cittadinanza attiva.
In Italia, ha detto in conclusione la coordinatrice dell’incontro Maria Nadotti, occorre proclamare di fronte al silenzio dei media ed al tangibile appoggio dato ad Israele dal governo attuale, che non ci sentiamo per nulla rappresentati. L’impegno della società civile non può esaurirsi nella protesta, deve agire nelle forme e nei modi che sarà capace di inventare per svolgere il ruolo che spetta alla società civile di fronte alla gravità della situazione in cui siamo coinvolti.
Il video dell’incontro “Gaza il paradosso del diritto” del 12 febbraio 2024 è disponibile sulla pagina FB della Casa delle Donne qui.
Per partecipare e intervenire alla prossima conversazione
IL RUOLO DELLA SOCIETÀ’ CIVILE
MERCOLEDÌ 14 FEBBRAIO ORE 18.30 ON LINE
potete inviare una mail a redazione@z3xmi.it e riceverete il link per il collegamento on line.
Coloro che hanno partecipato alla scorsa conversazione potranno usare il link già ricevuto.
La conversazione sarà anche disponibile in streaming su:
pagina FB di z3xmi.it - WWW.FACEBOOK.COM/Z3XMI
pagina FB del Centro di Nonviolenza Attiva - WWW.FACEBOOK.COM/CENTRONONVIOLENZATTIVA
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