Intelligenza Artificiale, un nuovo mondo ci aspetta?

Diventeremo succubi di un’intelligenza non umana creata da noi? Esperti e ricercatori chiedono una pausa e una riflessione sull’evoluzione dell’IA. ()
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Da quando il programma ChatGPT è liberamente scaricabile da internet ed a nostra disposizione per rispondere a qualsiasi domanda, fornire notizie ed informazioni di ogni genere l’argomento IA è diventato anche da noi di attualità, mentre all’estero è da tempo all’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica, sopratutto americana e inglese, dove è nata e si è sviluppata l’IA.

Oggi le tecnologie digitali, i sistemi informatici, lo stesso smartphone, hanno sulle nostre vite un’influenza enorme, con i progressi che l’IA sta facendo quest’influenza diventerà ancora più invadente e condizionante di quanto si possa immaginare, in un futuro assai vicino.

Il fatto che questo potenziale sia oggi controllato dalle big tech e da un numero ben ristretto di attori sul piano mondiale,e che sia in grado di condizionare profondamente la società rende inderogabile un intervento della politica attraverso le istituzioni pubbliche. Pur incompetenti in materia di scienze e tecnologie informatiche diventa essenziale affrontare questa avvincente e preoccupante questione, che ci riguarda assai da vicino.

Le domande sono le solite: a cosa serve e, ovviamente cui prodest, a chi giova l’IA, mentre occorre ancor prima capire di cosa si tratta. E’ appena stato publicato un libro(1), utile per prendere conoscenza della evoluzione e dei progressi fatti dai ricercatori sul tema da parte dei non addetti ai lavori. Dalla lettura di articoli sulla stampa estera intanto possiamo apprendere che i rapidi progressi fatti in questo campo negli ultimi anni hanno aperto uno scenario che vede da un lato entusiasti sostenitori tra i ricercatori e gli sviluppatori dei sistemi di IA e dall’altro personalità del mondo scientifico, intellettuale e imprenditoriale che mettono in guardia e sollevano preoccupazioni sullo sviluppo di una tecnologia in progressione esponenziale grazie alla capacità di auto-replicarsi ed incrementare la propria potenzialità.

Lo stesso padre dello sviluppo del Deep Learning, colui che ha dato un impulso decisivo all’IA, Geoffrey Hinton, un’autorità in materia, a capo del team di sviluppatori presso Google, si è recentemente dimesso per denunciare i pericoli di una tecnologia che lui stesso ha contribuito a creare e che ritiene pericolosa in quanto potrà superare a breve l’intelligenza umana. Serve una pausa per evitare che i progressi dell’AI diventino tali da costituire una minaccia per l’umanità, come in fondo è accaduto per la bomba atomica, paragone non eccessivo come si può leggere in recente un articolo (2) pubblicato sul The Guardian.

Non mancano gravi e immediate preoccupazioni per motivare una pausa di riflessione sui pericoli che l’IA può avere nei campi dell’economia, del lavoro, dell’informazione e della dis-informazione. Google e Microsoft hanno annunciato pesanti licenziamenti e si può capire che intendano sfruttare gli investimenti fatti per ridurre i costi del personale, ma resta da domandarsi come sarà possibile evitare profonde crisi quando un gran numero di lavoratori verrà improvvisamente lasciato a casa. Se i vantaggi che la tecnologia dell’IA potrà far conseguire resteranno nella mani di pochi detentori l’impatto sull’economia potrà essere altrettanto traumatico. Lo stesso vale per la trasparenza e l’informazione, i programmi di IA già disponibili consentono di fornire con grande efficacia su larga scala informazioni false e fuorvianti e si prestano ad organizzare truffe insidiose.

Non c'è dubbio che la materia deve essere presa in carico dalle autorità di governo, che lo sviluppo di un sistema di AI in grado di auto potenziarsi, in grado di influenzare profondamente la nostra quotidianità, di esercitare così grandi mutamenti sociali non può essere lasciato alla sola responsabilità etica e morale dei pochissimi individui che ne detengono il controllo e che sia vitale per la società elaborare ed introdurre nuovi meccanismi e regole per assicurare il rispetto del bene comune, nell’interesse di tutti, big tech, ricercatori, investitori compresi.
Gli enormi vantaggi che questa tecnologia consente hanno come rovescio della medaglia pericoli enormi.
Vediamo come di questi tempi le intenzioni di coloro che determinano le sorti del mondo siano ben poco rassicuranti per i singoli individui ed il bene comune in generale, la questione dell’IA deve quindi essere posta al centro dell’attenzione da parte di tutti, non può riguardare solo gli addetti ai lavori e i monopolisti delle tecnologie informatiche; mi pare di dover concludere che ne potrebbero derivare conseguenze catastrofiche.



(1) - “L’intelligenza artificiale. Una guida per esseri umani pensanti” - Melanie Mitchell - Einaudi
(2) - "A race it might be impossible to stop’: how worried should we be about AI?" - John Naughton
https://www.theguardian.com/technology/2023/may/07/a-race-it-might-be-impossible-to-stop-how-worried-should-we-be-about-ai


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