Le acque del sud-est milanese, bene comune alla Civil Week

Per i molti che non hanno potuto partecipare, ripercorriamo la passeggiata organizzata nel pomeriggio di sabato 6 da Osservatorio Lambro Lucente e associazione Borgo di Chiaravalle, per presentare ai cittadini risorse e ambienti fluviali e idraulici nell'area del Parco della Vettabbia. ()
Oss. Lambro Foto passeggiata 230506
Registrati i partecipanti e consegnate le schede illustrative predisposte allo scopo, Maurizio Poggi ha introdotto la passeggiata con notizie storiche sulla pianura lombarda, sulla Vettabbia e sul territorio in cui insiste la roggia a partire dal tempo dei romani fino all’invasione del Barbarossa e all’arrivo dei cistercensi all’abbazia di Chiaravalle. Subito dopo è partita la passeggiata con l’illustrazione delle opere idrauliche, prima delle quali il partitore di Nosedo dove si esaurisce il tronco superiore della roggia Vettabbia, le cui acque residue sono conferite alle rogge Carpana e Accessio.

Seguendo il sentiero alberato lungo quest’ultimo corso d’acqua, è stato raggiunto un piccolo bacino d’acqua contornato da un doppio filare circolare di pioppi neri e da olmi bianchi dove è stata ricreata una zona umida naturale, denominato "Laghetto delle acque rese", in quanto alimentato dalle acque in uscita dall’impianto di depurazione.

È stato poi attraversato il bosco umido con la successione in doppia fila delle ampie vasche dell’ecosistema-filtro realizzato come punto di sperimentazione per l’affinamento delle acque depurate tramite sistemi naturali ma con prevalenti scopi paesaggistici e naturalistici. Oltre alle piante palustri è presente anche una folta rappresentanza di anfibi e rettili e una significativa rappresentanza di uccelli, che qui possono trovare il luogo adatto dove sostare per nutrirsi o trovare un rifugio temporaneo durante le migrazioni.

La passeggiata ha sostato brevemente presso il gruppo di alberi recentemente messi a dimora a ricordo di Mariella Borasio, una delle figure più significative dell’ambientalismo milanese e lombardo, scomparsa nel 2014 e insignita dell’Ambrogino d’oro, che si è prodigata con competenza e passione per la valorizzazione delle componenti rurali del territorio milanese ed è stata, in particolare, promotrice del parco della Vettabbia e di quello del Ticinello.

Si è giunti quindi alla marcita storica del Parco della Vettabbia che fronteggia l’Abbazia di Chiaravalle, dove è stata illustrata la storia e il funzionamento di questo antico e straordinario sistema di coltivazione che consentiva la produzione di foraggio anche in periodo invernale e la cui diffusione, in un vasto territorio del Sud Milano, ne ha determinato lo sviluppo della produzione lattiero-casearia. Dopo aver fiancheggiato un ponte-canale in beola risalente al XVII secolo, e la Cascina San Bernardo, si è potuto ammirare dall’esterno il "Bosco dei frutti antichi", ovvero un frutteto con oltre 300 alberi di diverse varietà (meli, peri, ciliegi, melograni, ecc.) la cui coltivazione è stata abbandonata non rientrando più nei canoni della produzione agricola moderna.

È stata infine raggiunta la levata di Chiaravalle, più nota come “Sifone Gregotti” dal nome dell’inventore di questo storico sistema di regolazione e distribuzione delle acque convogliate dall’emissario di Nosedo, costituite originariamente dai reflui fognari provenienti dalla città e sostituite attualmente da quelle depurate e rese idonee all’utilizzo irriguo, in uscita dall’impianto di Nosedo. La descrizione del manufatto ha interessato anche l’adiacente sistema di ripartizione delle acque, costituito da una serie di bocche conformate secondo lo schema dell’edificio magistrale milanese che, dal XV secolo, ha rappresentato il sistema adottato nei territori del Ducato di Milano per la corretta misura delle acque erogate. L’intero complesso, realizzato nei primi anni del 1900, rappresenta un vero e proprio monumento idraulico di cui l’Osservatorio ha intenzione di promuovere il restauro e la valorizzazione.

Il tratto finale della passeggiata è stato percorso insieme a Tiziana Galvanini dell’associazione Borgo di Chiaravalle, che, dopo aver illustrato alcune caratteristiche del Borgo, ha raccontato la storia della mistica Guglielma di Milano (detta anche Guglielma la Boema, prima metà del XIII secolo-Milano 24/8/1281) e Antonia Pozzi, poetessa e fotografa (Milano 13/2/1912-3/12/1938), leggendo al termine una poesia di quest'ultima.

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