Gli inascoltati (1)

Quattro Ministeri elencano i numerosi riscontri di non coerenza della novella legge 22 con le norme nazionali. Ma per Moratti e Fontana tutto ciò conta pochissimo, quasi nulla. ()
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La rivista Espresso questa settimana mette in prima pagina un titolo in grandi caratteri “GLI INASCOLTATI”. Con sottotitoli tra cui: “ Traditi sui referendum. Ignorati dalle Istituzioni”. Si riferivano ai giovani ma in questa categoria mi arruolo, come molti di noi: sicuramente la stragrande maggioranza. I diritti sembrano liquefarsi tra dichiarazioni di facciata e porte aperte solo per i paganti di tasca propria. Così solo, per fare un esempio, nel primo anno della pandemia (2020) i cittadini milanesi ultracinquantenni hanno consumato prestazioni ambulatoriali erogate dal Servizio Pubblico molto meno che nell’anno precedente. Tutti guariti? Oppure hanno dovuto pagarsele.

“Allegri!”, ci dice Fata Moratti che sta inaugurando in tutta la Lombardia Case della Comunità con facciate riverniciate. Con il suo abracadabra, con il suo tocco, tipo quello di Lilly di Peter Pan, sta cangiando le rovine in palazzi sfavillanti. Accoglienti ostelli dove le persone saranno accolte e curate.
Sarà, ma le liste di attesa sono sempre più lunghe e il paradiso promesso non si vede. Certo le inaugurazioni sono solo l’antipasto della prossima campagna elettorale mica per dare servizi effettivi.
Basta l’apparenza. Sono le mascherine del carnevale che durerà un anno.

Oltre a questo la sorridente benefattrice dei lombardi (crucciata per non le hanno affidato più alti compiti al Quirinale) ha raggiunto la sicurezza che la sua creatura non era stata impugnata dal Governo.
“Gaudium magnum” ha annunciato al popolo. Ora la Legge 22 produrrà, a suo dire, tutti i suoi benefici effetti.
In mezzo a un mazzo di quaranta leggi regionali questa legge che riguarda la salute di 10 milioni di lombardi, sembra che sia stata vagliata, pesata e misurata e infine approvata.
Fontana e Moratti hanno fatto bere a tutti il bicchiere mezzo pieno e la grancassa della stampa ha diffuso la loro gioia per il risultato raggiunto.

Il bicchiere mezzo vuoto e occultato è rappresentato però dai rapporti di quattro Ministeri che hanno sezionato tutti i lego della “riforma” elencando i numerosi riscontri di non coerenza con le norme nazionali, ma sembrano non avere rilevanza giuridica. Anche i Ministeri sono INASCOLTATI dalla Regione che non perde occasione per anticipare la autonomia allargata.

La protervia è anche dimostrata dalla banalizzazione dei molti addebiti ministeriali.
Basterà tappare i buchi con una leggina ordinamentale, ossia senza un dibattito consiliare, come se la salute dei cittadini fosse un affaire privato della Giunta che vuole lasciare indenne un provvedimento peggiorativo della stessa legge 23, a suo tempo ricusata dal Governo.
Anche le proteste dei consiglieri dell’opposizione che sono di parere contrario sono INASCOLTATE.
Brutto segnale per la democrazia.

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