Sanità Lombarda. Credevate che…

Distratti da ben altri problemi, i governanti lombardi forse non si sono accorti dei contagi che aumentavano, né delle peregrinazioni per la città e delle code in cerca di tamponi, mascherine o anche solo informazioni. Ecco qualche dichiarazione e anche qualche indicazione. ()
in carca
Credevate che tutto stesse finendo. Eravamo stati riassicurati dall’esangue Ministro Pazienza che dichiarò che in Italia, landa fortunata, non si era verificata ancora l’ondata di contagi che montava in tutta Europa. Poco prima di Natale poi, la coppia tipo Ferragnez (Fontana Moratti) che governa la sanità regionale aveva già dato sfoggio propagandistico inaugurando la prima Casa della Comunità in via Rugabella (insieme a Bertolè). Con il solito ottimismo sparso a larghe mani non si preoccuparono dell’ascesa vertiginosa dei contagi ad opera della ultima variante del virus: il dispettoso Omicron. Aumentarono i posti letto virtualmente disponibili in Area Medica e in terapia intensiva e così ritennero che l’ondata fosse arginata.

Una crescita più che esponenziale
Però dalla settimana prima di Natale l’incidenza dei contagi in Lombardia ad oggi, giornata dell’Epifania, si è sestuplicata. Da 424 casi a 2442 ogni 100.000 abitanti. Già alla fine dell’anno si era raddoppiata, mandando in tilt tutti i cenoni e i festeggiamenti del nuovo anno.
Ora sia in pieno caos. Ancora una volta l’ottimismo della volontà e della presunzione ha sconfitto il pessimismo dell’intelligenza e della previdenza. Quest’ultima dovrebbe essere la virtù degli amministratori pubblici ed in particolar modo di quelli regionali a cui è assegnato il compito della tutela della salute pubblica.

Bertolé: “garantire un tracciamento rigoroso dei contatti
In verità il nostro Assessore alla Salute, Bertolè, qualcosa ha fatto. Con un coraggioso spot su Facebook il 23 dicembre raccolse il grido di dolore che da più parti della città si elevava e scrisse: “Seguiamo con la massima attenzione i numeri riguardo i contagi da Covid di queste ore. Oggi purtroppo abbiamo raggiunto un nuovo record negativo con quasi 13mila nuovi casi in Regione. Il presidente Fontana ha confermato la permanenza della Lombardia in zona bianca, ma la situazione rischia di degenerare rapidamente vista la crescita esponenziale dei casi, che solo ieri erano fermi a 10mila. Per questo chiediamo alla Giunta regionale di intervenire per garantire un tracciamento rigoroso dei contatti attraverso indagini approfondite da parte di Ats sui nuovi positivi e la possibilità di fare un tampone antigenico o molecolare per tutti i cittadini che vogliono farne uno. I milanesi che continuano a dimostrare senso di responsabilità, devono essere supportati da un sistema efficiente: le code che stiamo vedendo in queste ore fuori dalle farmacie milanesi non sono accettabili. Il sistema sanitario, dopo quasi due anni dall’inizio della pandemia, dovrebbe essere in grado di evitare il caos e far fronte alle necessità del tracciamento. Chiediamo alla Lombardia di fare di più.

Ordine dei Medici: “La rete informatica lombarda fa acqua da tutte le parti
Anche Rossi (presidente Ordine dei Medici) si associa all’allarme: «Siamo molto preoccupati per la situazione dei tamponi e il malfunzionamento dei sistemi informatici. Questo avviene proprio nei giorni in cui il governo studia un’ulteriore stretta per limitare la diffusione del virus e della variante Omicron». E conclude: «La rete informatica lombarda fa acqua da tutte le parti. Infine, va potenziata la rete dei tamponi molecolari: con un aumento così rapido dei contagi bisogna correre subito ai ripari».

In quei giorni prenatalizi in Regione di fronte al caos montante si dispone che basta l’email del Medico Curante per accedere al tampone gratuito (solo, come si vedrà, molte strutture non accettarono questa indicazione). “Calmi ragazzi”. Disse allora la Letizia (Moratti) e rincuorò tutti annunciando che dalla prossima settimana, un'apposita squadra dedicata al coordinamento e al potenziamento dell'offerta pubblica e convenzionata del servizio tamponi antigenici e molecolari per tutto il territorio regionale.

Omicron sapessi com'è strano sentirsi abbandonati a Milano
Lo stato d’animo di moltissimi milanesi nei giorni delle feste natalizi è ben interpretato in un articolo di Marina Terragni dal titolo “Omicron sapessi com'è strano sentirsi abbandonati a Milano”, Cito: “Regione Lombardia, è del tutto evidente, si è fatta cogliere in contropiede anche dal secondo tsunami. La malattia ora sarà anche meno grave, la prognosi più difficilmente infausta – almeno per i tri o bi-vaccinati – ma è un vero tsunami, non diverso da quello che ha investito Londra, Parigi, New York. Mai vissuto niente del genere: questa è Milano o sto sognando? Come uno di quegli incubi dai quali ti pareva di esserti svegliato e invece stai dormendo ancora, in un loop senza fine.”

Ancora: “Omicron è praticamente l’unico argomento di conversazione per i milanesi di ogni ordine e grado, che compulsano le pagine social di Regione dove tra un bollettino e l’altro – sempre peggio – si magnificano le imprese sciistiche di Dominik Paris sulla pista dello Stelvio, si parla di prezzario dei lavori pubblici e per il resto è tutto un 'faremo', 'stiamo organizzando', 'ci siamo quasi'. Allora vai a cercare una consolazione da parte del sindaco, della vicesindaca, di qualche assessore, basterebbe anche un consigliere comunale. Ma uno parla dei botti di Capodanno, l’altro di tutela degli spazi culturali, delle minacce islamiste alla consigliera Silvia Sardone, della comandante dei vigili di Ossona. Palazzo Marino momentaneamente su Marte.

A caccia di tamponi
Alzi la mano chi in questi giorni non è stato a caccia del tampone per sé o per i suoi cari o ha telefonato alle persone in cui è stato solo per poco a contatto inquisendolo con la domanda: “Sei positivo?”. Un giornalista, sempre dell’Avvenire ha fatto una mini inchiesta dal titolo: “ La Grande Caccia al tampone in una Milano kafkiana” (https://www.avvenire.it/attualita/pagine/la-grande-caccia-al-tampone-in-una-milano-kafkiana).

In assenza di altri sdegnati spot su Facebook del nostro Assessore o del Sindaco o di qualche consigliere comunale o di Presidente di Municipio per svolgere un minimo di utile servizio proviamo a trarre informazioni dal sito dell’Agenzia Tutela della Salute di Milano che operativamente dovrebbe garantire i livelli assistenziali di legge alla popolazione dell’Area Metropolitana.

Qualche indicazione
Alla pagina pubblicata il 31.12.21 TAMPONI GARANTITI DAL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE (SSR): A CHI SONO DEDICATI E DOVE FARLI ( https://www.ats-milano.it/notizie/tamponi-garantiti-dal-servizio-sanitario-regionale-ssr-chi-sono-dedicati-dove-farli-0 ) del sito possiamo trovare varie importanti indicazioni dei percorsi da seguire nel caso si abbiano dei sintomi e altre condizioni con la seguente avvertenza “L'aumento dei casi di SARS-CoV-2 delle ultime settimane, sommandosi alle esigenze altrimenti generate (quali il green pass), sta determinando una forte pressione sulla rete di offerta dei punti tampone, nonostante l’aumento delle disponibilità sulle agende di prenotazione e dell’erogazione ad accesso libero. Si ricorda che l’offerta GRATUITA (ossia garantita attraverso il Servizio Sanitario Regionale) di tamponi antigenici o molecolari riguarda circostanze ben precise
• Insorgenza di sintomatologia suggestiva per CoViD-19
• Fine del periodo di isolamento per i soggetti positivi
• Fine del periodo di quarantena
• Rientri dall’estero

La quarantena
Nella stessa pagina si ha notizia dei nuovi termini della quarantena: Le indicazioni in tabella sono aggiornate con le disposizioni introdotto dal DL n.229/2021 e dalla Circolare esplicativa del Ministero della Salute del 30 dicembre 2021, che prevedono nuove misure per l’isolamento dei soggetti positivi al CoViD-19 e alla quarantena per coloro che hanno avuto contatti stretti con casi CoViD-19 confermati.
In particolare si evidenzia che la misura della QUARANTENA non si applica ai contatti stretti che
• hanno completato il ciclo vaccinale primario e hanno ricevuto la dose di richiamo (booster);
• hanno completato il ciclo vaccinale primario da meno di 4 mesi (120 giorni);
• sono guariti da CoViD-19 da meno di 4 mesi (120 giorni).

In questi casi scatta un periodo di auto-sorveglianza che termina dopo 5 giorni, con l’obbligo peraltro di indossare mascherine di tipo FFP2 per almeno 10 giorni.
Qualora compaiano sintomi durante il periodo di auto-sorveglianza è necessario effettuare un tampone (antigenico o molecolare), da ripetere al quinto giorno se i sintomi persistono.

Si informa, inoltre, che allo stato nessuna determinazione, ministeriale o regionale, prevede un’attività di testing (con tampone antigenico o molecolare) rivolta agli alunni e/o al personale scolastico propedeutica alla ripresa delle lezioni. Tutto a posto sembra.

Secondo Lombardia Notizie: “non si sono registrate code
Basta seguire le istruzioni e d’altra parte ora possiamo stare tranquilli. Il “comandante” della Task Force Regionale Tamponi, il Dott. G. Grignaffini, ci conforta rilasciando a Lombardia Notizie (organo della Giunta regionale) la seguente dichiarazione: A poco più di una settimana dalla creazione di una apposita task force regionale per i tamponi, oggi 5 gennaio in Lombardia non si sono registrate code e particolari disagi”. “A parte qualche rara e momentanea eccezione – spiega Grignaffini – nei ‘centri tamponi’ regionali le attività si sono svolte con un flusso costante di cittadini. Regolare pertanto il servizio”.

Credevate che…. il Servizio Sanitario Regionale si fosse attrezzato per il secondo tsunami non nel momento dell’emergenza, ma che si fosse preparato prima, molto prima.
Per ora gli Ospedali e le terapie intensive reggono all’impatto. È vero, ma in Lombardia i decessi per Covid 19 da novembre a dicembre sono passati da 213 a 709. Molto meno dei 3200 del dicembre del 2020. Grazie alla vaccinazione di massa? Sicuramente.

… ma ecco: “arrivano i nostri!”
E i tamponi? Sempre su Lombardia Notizie si annuncia che dal 4 gennaio saranno attive 10 linee a Rho -Fiera gestite da Gruppo San Donato. L’Assessorato Regionale rileva compiaciuto che le strutture private si sono mobilitate in tutta la Regione e che potranno essere ancora maggiormente coinvolte nei prossimi giorni (ovviamente con un aumento del budget).

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