Lo scempio del consumo di suolo, e della nostra storia
Nella Giornata Mondiale del Suolo, si moltiplicano le denuncie dello scempio che stiamo facendo al nostro territorio. E con esso, la distruzione di un mondo contadino che per millenni, gratuitamente, ha svolto un lavoro prezioso di tutela dell’ambiente, della biodiversità, della bellezza.
(Giovanni Costantini)06/12/2020
“L’agroindustria, le grandi multinazionali che piantano monoculture intensive, che sottraggono la terra, la consumano e la inquinano, hanno ucciso l’agricoltura contadina [...] L’arroganza dei politici avidi e corrotti, l’ignoranza e l’incoscienza dei governatori, il silenzio di chi sapeva e non ha alzato la voce, hanno ucciso l’agricoltura contadina. Quando vorrete tornare indietro e cercarla, quando capirete il prezioso lavoro che attraverso i millenni ha fatto senza mai pretendere niente, non la troverete più. Regnerà una primavera silenziosa.”
Sono le parole di Pierpaolo Pasolini, riprese nell’Omelia Contadina, un video di soli dieci minuti di JR e Alice Rohrwacher, un video altamente politico e di grande carica emotiva.
Del resto il 5 dicembre è stata la Giornata mondiale del suolo, giornata dedicata alla denuncia di uno scempio che dura da troppo tempo. Ce lo ricordava a luglio il Rapporto Ispra 2020, che denunciava un consumo di suolo in Italia di 57kmq in un anno, pari a 2 mq al secondo. Ci ricordava che la Lombardia (con 642 ettari di nuova cementificazione) continua a primeggiare in questa avvilente classifica, seconda soltanto al Veneto.
Eppure “solo con il suolo mangiamo, solo con il suolo abbiamo una miglior qualità dell’aria, solo con il suolo non affoghiamo visto che assorbe milioni di litri di acqua per ettaro quando non è cementificato. Solo con il suolo libero non aumentiamo la spesa pubblica mentre con quello cementificato mettiamo in tasca debiti pubblici su debiti pubblici” (Ancora una giornata sul suolo e quindi contro il suo consumo, Paolo Pileri, Altreconomia)
Allora, come dare torto al grande poeta Andrea Zanzotto che ci ricorda come “ai campi di sterminio abbiamo sostituito lo sterminio dei campi”.
Sono le parole di Pierpaolo Pasolini, riprese nell’Omelia Contadina, un video di soli dieci minuti di JR e Alice Rohrwacher, un video altamente politico e di grande carica emotiva.
Del resto il 5 dicembre è stata la Giornata mondiale del suolo, giornata dedicata alla denuncia di uno scempio che dura da troppo tempo. Ce lo ricordava a luglio il Rapporto Ispra 2020, che denunciava un consumo di suolo in Italia di 57kmq in un anno, pari a 2 mq al secondo. Ci ricordava che la Lombardia (con 642 ettari di nuova cementificazione) continua a primeggiare in questa avvilente classifica, seconda soltanto al Veneto.
Eppure “solo con il suolo mangiamo, solo con il suolo abbiamo una miglior qualità dell’aria, solo con il suolo non affoghiamo visto che assorbe milioni di litri di acqua per ettaro quando non è cementificato. Solo con il suolo libero non aumentiamo la spesa pubblica mentre con quello cementificato mettiamo in tasca debiti pubblici su debiti pubblici” (Ancora una giornata sul suolo e quindi contro il suo consumo, Paolo Pileri, Altreconomia)
Allora, come dare torto al grande poeta Andrea Zanzotto che ci ricorda come “ai campi di sterminio abbiamo sostituito lo sterminio dei campi”.