
Avrei piacere di sapere se questo 'mostro' di cui allego foto, rispetta le distanze tra gli edifici già esistenti. Si trova in un'area ex Ferrovie dello Stato, in via Cima 39, ed era un piccolo spazio mal tenuto, tra le case ex Ferrovieri tra via Cima e via Pitteri. È stato ceduto a privati che hanno pensato di sfruttare al massimo questa piccola area, sia in ampiezza che in altezza, per creare appartamenti. La nuova costruzione (ma si dice che ne sorgerà una seconda) chiude completamente la visione aperta che esisteva tra i cortili e le vecchie case tra le due vie, Pitteri 4 e Cima 39.
Un pugno allo sguardo e un furto d'aria e di verde.
Grazie per il vostro sempre attento interesse per la zona 3. Cordiali saluti.
Lucia Rizzi
Non siamo esperti in materia, ma ci risulta che la distanza minima da mantenere tra le pareti finestrate di due edifici contigui debba essere di almeno dieci metri; inoltre la distanza deve essere tale da evitare che una retta inclinata di 60 gradi a partire dalla base di un edificio intersechi l'altro edificio. Dalla foto ricevuta non si rileva la distanza tra le pareti contigue del nuovo e del vecchio edificio, ma dubitiamo che sia stata approvata una concessione edilizia in mancanza dei requisiti accennati.
Dobbiamo comunque far presente che l'assessorato all'Urbanistica sta permettendo la costruzione di nuovi edifici con volumetrie tali da risultare del tutto invasivi rispetto al contesto ambientale in cui si inseriscono, grazie all'applicazione di norme comunali e regionali che invece di contrastare consumo di suolo e la cementificazione del territorio offrono largo spazio a interventi altamente speculativi, sollevando numerose proteste tra i cittadini. Basta ricordare nella nostra zona gli esempi di
via Botticelli, dove è in costruzione un imponente edificio al posto dell'ex Istituto di Arti grafiche Rizzoli o il progetto approvato per
i grattacieli in via Crescenzago, di fianco al parco Lambro.
Va aggiunto che con l'attuale regolamento sul decentramento l'informazione preventiva e la partecipazione dei cittadini su questioni così importanti, che li riguardano direttamente, sono ridotte a zero e di fatto negate, in quanto i progetti edilizi non vengono nemmeno inoltrati né tanto meno discussi nei vari Municipi.