I grattacieli di via Crescenzago

Approvato lo scorso 16 aprile dalla commissione per il Paesaggio del Comune di Milano il progetto preliminare delle Park Towers, due torri in via Crescenzago 105 affacciate sull’angolo nord-ovest del Parco Lambro. ()
crescenzago105render
Il progetto dell'intervento edilizio è dell’architetto Asti, lo sviluppatore immobiliare è il Gruppo Bluestone. Costerà 36 milioni di euro con un ritorno previsto per l’investimento del 64%, come indicato sul sito Park Towers Milano.

Attualmente c’è un basso capannone industriale occupato da un’azienda di trasporti che ha una grande volumetria. Questa consente, grazie alle normative e ai premi volumetrici, di costruire due torri residenziali di 25 e 20 piani mantenendo la sua superficie lorda di pavimento.

Il rappresentante del Municipio 3 si è opposto con forza, ma il suo voto non conta. La commissione si è tenuta in modo telematico a causa del Coronavirus e questo può avere limitato il dibattito.
Un precedente progetto di trasformazione del capannone in loft era stato respinto dalla commissione nel novembre dell’anno scorso.



Due torri residenziali affacciate sul parco sono sicuramente molto appetibili sul mercato immobiliare. I futuri abitanti approfitteranno dell’esistenza del parco, mantenuto a caro prezzo dal comune e recentemente ampliato con il cosiddetto "bosco dello Svizzero". Si preannuncia un futuro di grattacieli lungo tutta la via Crescenzago perché il Comune non potrà dire di no ad interventi dello stesso tipo da parte di altri investitori immobiliari.

Avevo presentato l’anno scorso una osservazione al PGT per porre un limite di altezza di 21 metri pari a 6 piani agli edifici affacciati sui parchi, basata su un intervento di undici piani in via Cancano vicino al Parco delle Cave. Allora avevo scritto: "i cittadini si oppongono a edifici di tale altezza che sfruttano la vista sul Parco e d’altra parte alterano la percezione del Parco per chi lo frequenta. Il tema è generalizzabile a tutti i parchi urbani di Milano in cui bisogna evitare la costruzione di edifici eccessivamente alti che gettano ombra sul parco pubblico e di peggiorare la vivibilità dei parchi con edifici incombenti che possono creare un effetto canyon su parchi di limitate dimensioni e che occultano la visuale lontana. Le quote degli edifici intorno ai parchi devono salire gradualmente e non bruscamente".

Il Comune ha respinto l’osservazione scrivendo che il tema è da affrontarsi in sede di impatto paesistico dei progetti, valutato dalla commissione per il Paesaggio.
Ora questa eccessiva libertà di valutazione concessa alla commissione per il Paesaggio porta a conseguenze negative. Non valuto l’estetica delle torri progettate dall’architetto Asti ma il loro impatto sul territorio. Una situazione simile è avvenuta con la torre residenziale di 24 piani in via Stresa, vicino a piazza Carbonari nel Municipio 2, osteggiata dai residenti e dal Municipio con una mozione. Questo edificio si affaccia sul quartiere di case basse della Maggiolina e ha vista libera fino a Porta Nuova. Bisogna decidere se chi ha la fortuna di possedere un lotto di terreno vicino a un parco può approfittare del verde pubblico circostante.

I municipi hanno perso con la riforma del decentramento del 2016 qualunque possibilità di opporsi a progetti edilizi non graditi, e la stessa cosa succederà con questo progetto. La Commissione Territorio del Municipio 3 si è riunita per valutare il progetto solo sulla base di una relazione del rappresentante in commissione Paesaggio, non di tavole inviate ufficialmente per un parere. Potrà esprimersi solo sulla destinazione degli oneri di urbanizzazione.

Chiedo da tempo che il Municipio 3 esiga un cambiamento del regolamento del decentramento, che restituisca la possibilità di dare un parere sui progetti edilizi, almeno quelli di maggiore impatto. Un tentativo in questo senso era stato fatto nel 2017, ma non è mai entrato in vigore per l’opposizione dell’allora direttore dello Sportello unico, successivamente rimosso per problemi giudiziari.
Da quando è stato costituito il decentramento negli anni Ottanta del secolo scorso il settore edilizio si è opposto a cedere poteri alla periferia, per poter gestire le pratiche senza ostacoli.

Ora è giunto il momento per un cambiamento, con l’avvicinarsi delle prossime elezioni comunali. Le municipalità che saranno elette dovrebbero avere più poteri rispetto alle attuali, e almeno gli stessi poteri delle vecchie zone, che davano un parere socio-ambientale sui progetti edilizi e potevano influire maggiormente sui pareri della commissione per il Paesaggio. Sono stato rappresentante della Zona 3 per 5 anni in quest'ultima e, quando il consiglio era contrario a un progetto, sono quasi sempre riuscito a non farlo approvare.

Commenta

Re: I grattacieli di via Crescenzago
07/11/2021 marina bernardi
Concordo con Massimiliano, dobbiamo far nascere un comitato di quartiere dedicato.
Se altri sono d'accordo lo dicano, poi cerchiamo di coordinarci....


Re: I grattacieli di via Crescenzago...facciamo qualcosa
02/10/2020 MASSIMILIANO MORACE
Buongiorno a tutti, È da tempo che seguo con ansia lo sviluppo di questo assurdo progetto. Mi chiedo se non sia il caso di far nascere un comitato di quartiere che si possa relazionare ufficialmente con le autorità per chiedere un chiarimento riguardo le politiche urbanistiche previste per la zona e per il parco Lambro


Re: I grattacieli di via Crescenzago
22/05/2020 Giorgio
Concordo coi commenti , avendo ormai occupato tutto il territorio del comune non rimane agli speculatori che sfruttare gli ultimi reliquati territoriali con volumetrie che si sviluppano in altezza. Gli amministratori locali così bravi nel diffondere notizie buoniste sulla salvaguardia ambientale, dimenticano di dire che il vero problema ambientale è dovuto alla sovrapopolazione di Milano e dell'intera Lombardia con una densità abitativa di 8.000 ab/mq., che è tra le più alte al mondo. Purtroppo finchè il metro di misura del benessere esistenziale è il denaro dobbiamo subire questi oltraggi al buonsenso e al nostro benessere.


Re: I grattacieli di via Crescenzago
15/05/2020 Ornella M
Forse pochi si sono accorti che il Bussines e'MOLTO MOLTO impotante x questa Amministrazione Comunale Quindi cosa ci possiamo aspettare se non un interesse x i grandi introiti che otterra da queste opere attraverso i costi di urbanizzazione.....?


Re: I grattacieli di via Crescenzago
14/05/2020 Paolo Burgio
Mi scuso, il cmmneto postato come redazione è stato in realtà inviato da me


Re: I grattacieli di via Crescenzago
14/05/2020 Redazione
Val la pena di notare che ormai non si offrono nemmeno più “case da abitare”, ma investimenti remunerativi per i sottoscrittori in vista di eccezionali ritorni finanziari. Questa impostazione fa sì che non si costruisca per il fine primario che ogni progetto edilizio dovrebbe porsi, offrire spazi abitativi rispondendo alle richieste del mercato e garantendo il miglior risultato possibile. Qui non si propone a chi è in cerca di una casa un bene da utilizzare per il fine a cui è destinato, ma la partecipazione ad una speculazione edilizia. E’ evidente che in questo caso il benessere cittadino non viene perseguito, non c’è alcuna preoccupazione per l’ambiente comune, il paesaggio, il consumo di suolo, le ricadute negative sulla mobilità futura di quella zona e sulla disponibilità adeguata di servizi. Vengono a mancare tutti i presupposti per una valutazione logica e sensata dell’intervento, contrario agli interessi della comunità e a ben vedere anche degli stessi futuri acquirenti.
Un progetto edilizio che non nasce per rispondere alla sua primaria finalità, quella abitativa, difficilmente risulterà ben inserito nel contesto del quartiere sotto tutti gli aspetii (e non mancano in zona esempi negativi) e nemmeno in ultima analisi conveniente per chi acquista per abitarvi, il massino profitto si otterrà cercando di ridurre quanto più pssibile i costi e quindi a fronte della peggior qualità.


Re: I grattacieli di via Crescenzago
14/05/2020 Gabriele Mariani
"Un precedente progetto di trasformazione del capannone in loft era stato respinto dalla commissione nel novembre dell’anno scorso."

Nella commissione che ha respinto il progetto dei loft, o sono degli asini (i loft sarebbero stati sicuramente meno impattanti) o l'operatore è stato assai furbo (farsi respingere un progetto di loft , con incommensurabilmente inferiore resa finanziaria) per poi proporre l'esatto opposto: 64% di ritorno dell'investimento.

E una commissione paesaggio cooptata dal Sindaco con criteri di discutibile trasparenza ha qui dimostrato (come già in precedenza per la torre di via stresa) di non essere in grado, o non volere, incidere su temi dirimenti quali la tutela della qualità del paesaggio in termini di viste, prospettive impatto del costruito sull'ambiente naturale.


 
 Rispondi a questo messaggio
 Nome:
 Indirizzo email:
 Titolo:
Prevenzione Spam:
Per favore, reinserire il codice riportato nell'immagine.
Questo codice serve a bloccare i tentativi di inserimento automatici.
CAPTCHA - click right for audio Play Captcha