Attualmente c’è un basso capannone industriale occupato da un’azienda di trasporti che ha una grande volumetria. Questa consente, grazie alle normative e ai premi volumetrici, di costruire due torri residenziali di 25 e 20 piani mantenendo la sua superficie lorda di pavimento.
Il rappresentante del Municipio 3 si è opposto con forza, ma il suo voto non conta. La commissione si è tenuta in modo telematico a causa del Coronavirus e questo può avere limitato il dibattito.
Un precedente progetto di trasformazione del capannone in loft era stato respinto dalla commissione nel novembre dell’anno scorso.
Due torri residenziali affacciate sul parco sono sicuramente molto appetibili sul mercato immobiliare. I futuri abitanti approfitteranno dell’esistenza del parco, mantenuto a caro prezzo dal comune e recentemente ampliato con il cosiddetto "bosco dello Svizzero". Si preannuncia un futuro di grattacieli lungo tutta la via Crescenzago perché il Comune non potrà dire di no ad interventi dello stesso tipo da parte di altri investitori immobiliari.
Avevo presentato l’anno scorso una osservazione al PGT per porre un limite di altezza di 21 metri pari a 6 piani agli edifici affacciati sui parchi, basata su un intervento di undici piani in via Cancano vicino al Parco delle Cave. Allora avevo scritto:
"i cittadini si oppongono a edifici di tale altezza che sfruttano la vista sul Parco e d’altra parte alterano la percezione del Parco per chi lo frequenta. Il tema è generalizzabile a tutti i parchi urbani di Milano in cui bisogna evitare la costruzione di edifici eccessivamente alti che gettano ombra sul parco pubblico e di peggiorare la vivibilità dei parchi con edifici incombenti che possono creare un effetto canyon su parchi di limitate dimensioni e che occultano la visuale lontana. Le quote degli edifici intorno ai parchi devono salire gradualmente e non bruscamente".
Il Comune ha respinto l’osservazione scrivendo che il tema è da affrontarsi in sede di impatto paesistico dei progetti, valutato dalla commissione per il Paesaggio.
Ora questa eccessiva libertà di valutazione concessa alla commissione per il Paesaggio porta a conseguenze negative. Non valuto l’estetica delle torri progettate dall’architetto Asti ma il loro impatto sul territorio. Una situazione simile è avvenuta con la torre residenziale di 24 piani in via Stresa, vicino a piazza Carbonari nel Municipio 2, osteggiata dai residenti e dal Municipio con una mozione. Questo edificio si affaccia sul quartiere di case basse della Maggiolina e ha vista libera fino a Porta Nuova. Bisogna decidere se chi ha la fortuna di possedere un lotto di terreno vicino a un parco può approfittare del verde pubblico circostante.
I municipi hanno perso con la riforma del decentramento del 2016 qualunque possibilità di opporsi a progetti edilizi non graditi, e la stessa cosa succederà con questo progetto. La Commissione Territorio del Municipio 3 si è riunita per valutare il progetto solo sulla base di una relazione del rappresentante in commissione Paesaggio, non di tavole inviate ufficialmente per un parere. Potrà esprimersi solo sulla destinazione degli oneri di urbanizzazione.
Chiedo da tempo che il Municipio 3 esiga un cambiamento del regolamento del decentramento, che restituisca la possibilità di dare un parere sui progetti edilizi, almeno quelli di maggiore impatto. Un tentativo in questo senso era stato fatto nel 2017, ma non è mai entrato in vigore per l’opposizione dell’allora direttore dello Sportello unico, successivamente rimosso per problemi giudiziari.
Da quando è stato costituito il decentramento negli anni Ottanta del secolo scorso il settore edilizio si è opposto a cedere poteri alla periferia, per poter gestire le pratiche senza ostacoli.
Ora è giunto il momento per un cambiamento, con l’avvicinarsi delle prossime elezioni comunali. Le municipalità che saranno elette dovrebbero avere più poteri rispetto alle attuali, e almeno gli stessi poteri delle vecchie zone, che davano un parere socio-ambientale sui progetti edilizi e potevano influire maggiormente sui pareri della commissione per il Paesaggio. Sono stato rappresentante della Zona 3 per 5 anni in quest'ultima e, quando il consiglio era contrario a un progetto, sono quasi sempre riuscito a non farlo approvare.