Commissariare la sanità in Regione Lombardia

Lanciata una petizione che chiede la nomina di un commissario ad acta. ()
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La gestione della sanità in Lombardia rimanda a responsabilità gravissime, i vertici sembrano purtroppo non voler rendersene conto, né prendere atto della serie di errori, manchevolezze e insensate disposizioni emanate alle strutture sanitarie e di ricovero, su cui ora dopo le denunce ricevute sta indagando la magistratura.

Così facendo come si può pensare di uscire quanto prima dall’emergenza Coronavirus? I responsabili non dimostrano la minima intenzione di affrontare la realtà, per quanto sgradevole possa essere, riconoscere l’insufficienza delle risorse e dei mezzi che erano stati messi a disposizione del sistema, ammettere che sono stati presi provvedimenti inadeguati, che si sarebbe dovuto agire diversamente, che non si è riusciti a contenere il dilagare dell’epidemia come è successo in altre regioni.

Sarebbe la premessa necessaria per aprire uno spiraglio di speranza sulla capacità di rispondere ad un'emergenza che continuerà a lungo e da cui non si potrà uscire solo contando sull’eroismo dei medici, il sacrificio e l’abnegazione del personale sanitario, l’aiuto dei volontari.
I tentativi di buttare in scontro tra partiti una disastrosa politica di gestione della sanità, che ha origini tanto lontane quanto recenti, servono solo ad aggravare la sensazione di avere alla guida del servizio sanitario personaggi non all’altezza del compito.

Sta circolando una petizione promossa da una serie di sigle della sinistra, le indico così per brevità, che chiede al governo nazionale la nomina di un commissario ad acta per la sanità regionale.
Non possiamo dimenticare le rivendicazioni del 'modello di eccellenza' e della politica di smantellamento del servizio pubblico basato sulla prevenzione e cura garantito dai medici di base, e, costretti ad assistere all'attuale disastro, saremmo pronti a sottoscrivere la petizione.

L’enormità dei fatti accaduti è tale da giustificare una decisione così radicale, ma poi cosa succederebbe se la petizione venisse accolta? Una devastante, quanto miserevole sceneggiata della Lega e delle opposizioni di destra che si scagliano contro il governo e la maggioranza, nemici della democrazia, della libertà, del voto degli elettori, delle persone dabbene, che i TG manderanno in onda a ritmo ossessionante, in nome proprio di quella democrazia di cui si lamenta l'assenza.
In questa situazione avremmo bisogno che succedesse esattamente il contrario: i vertici e i partiti che li sostengono, in tutte le sedi, locale, regionale e nazionale, uniti per fronteggiare una situazione epocale, inimmaginabile in tempi normali, da cui sarà possibile uscire solo a patto di perseguire l’interesse vero di tutta la comunità.

Da una recensione di Giorgio Meletti di un libro dell’ex DC Marco Follini, riprendo la citazione delle parole di Leonardo Sciascia, che in "Todo modo" scolpisce il sinistro raduno di “quella che si suole chiamare la classe dirigente. E che cosa dirigeva in concreto, effettivamente? Una ragnatela nel vuoto, la propria labile ragnatela”. E infine “Il sistema politico si è corrotto non perché uno fa anche carriera, e va bene, ma perché uno passa di lì per fare solo più carriera. Allora questa è politica privata”. E sembra impossibile non leggere in queste parole l’annuncio di una prossima moria di guitti e mestieranti. Spazzati dalla pandemia, in Italia e non solo.

Niente sarà come prima? Vogliamo sperarlo, le crisi possono essere un’occasione per una svolta, ma i segnali che vengono dalla politica mestierante non aiutano.

Per chi volesse sottoscrivere la petizione:
COMMISSARIARE LA SANITA’ LOMBARDA: VA FATTO ORA