Autore: Pier Luigi Caffese
Data:
1.Lavoro:la priorità ai giovani.
Nel mio Progetto Post Expo il target operativo è 60.000 giovani e per le altre 20 Resilience Smart Communities in 20 Regioni è 800.000 giovani.
Nessuno in Italia aveva mai concepito un piano jobs cosi' consistente non imputando tutti i costi allo Stato come vorrebbero i sindacati con 300.000 assunzioni nel pubblico o certi Rettori elitari con città della Scienza proposte per i loro interessi,invece che per dare lavoro ai giovani e poi per laureati posti per non farli emigrare.
2.Imprese:l'export non basta.meno burocrazia.
Questo è il punto dolente che non capisce la vecchia visione della Confindustria (solo Energia Fossile e Acciaio)che non vuole decarbonizzare.Sono genovese nel dna, come Gozzi Presidente di Federacciai e dico chiaramente che sbaglia a non far pulire l'acciaio come ormai fanno tutti nel mondo.Dopo dice allo Stato di spendere per ripulire l'Ilva ma non riconosce che il modello di acciaio dei Riva era sbagliato perchè barattavano acciaio sporco con piu' lavoro pagato poco che accontentava i sindacati,la Regione e chi avrebbe dovuto controllare come Clini che mi diceva che ero io un cretino a chiedere energia dal mare a Taranto a poco e acciaio pulito con sistemi Siemens.Con piu' forza dico che sbaglia la vecchia Confindustria Energia fossile-Acciaio sporco, che si batte contro la decarbonizzazione e digitale collegato che sarebbero i motori veri verso i 4 milioni di posti che assicurano insieme decarbonizzazione e digitale.Tedeschi e francesi gia' la attuano per non parlare di USA e Svezia con i paesi asiatici che sono all'avanguardia.
3.Innovazione:i troppi spread della tecnologia.
Oggi il Corsera a pp.3 dei commenti sulla Relazione Bankitalia,specifica che piu' delle infrastrutture fisse trasporti,ci giochiamo il futuro e gli investimenti esteri su banda ultralarga,venture capital e start up.Poi in fondo pagina 3 Corsera di oggi 27.5.15, c'è una intervista a Rocca-Presidente Assolombarda che dice di puntare molto su ingegneri ma contemporaneamente avverte di non considerare le aziende come un problema per l'ambiente e sicurezza.Come dire non fate la decarbonizzazione.Poi sul digitale applicato al manufacturing,Rocca insiste sulla silicon valley.Rispondo che l'Italia non ha soldi per creare a Milano una silicon da 20 miliardi di investimenti e non ha i 20 labs trainanti che servono per far girare l'innovazione.Allora che fare?Consiglio a Rocca che è intelligente, di fare come Cesare che vinse i galli con poderose macchine del genio italico,cioe' diminuiamo i costi in entrata dell'energia che serve sempre di piu' per far girare le nuove tecnologie digitali ed usiamo quelle che ci servono per digitalizzare la nostra industria che si fa, non per atti di governi ma creando 20 città del digitale in ogni regione e magari 20 Confindustrie Regionali.Il test sarà il mio Post Expo di Milano dove confluisce il meglio del digital manufacturing del mondo.
4.Scuola e Università.
L'unica vera riforma che i sindacati non faranno mai, ma serve invece per dare lavoro o mentalità di lavoro ai giovani e il 5° o 6° anno obbligatorio in fabbrica come in Germania. Sulle Università dico che le città della scienza proposte dai Rettori come Vago o i colliders del prof.Rossi sono ricerche costose a lungo termine che andranno a regime industriale tra 15-20 anni,mentre invece abbiamo bisogno di un digital manufacturing che non è quello proposto da Vago che è di vecchia impostazione IBM.
5.Cultura e Museo Digitale.
Il mio Post Expo è una vera industria digitale con 20 labs e 50 incubatori solo industriali e non ha niente a che fare con eventi culturali che lascio alla Triennale
o Fiera.Ma ho inserito nel mio progetto il primo Museo Digitale Italiano che si rifà all'esperienza dei migliori Musei Digitali al Mondo.A dire il vero l'avevo ideato per Genova ed era piu' bello e moderno di quello in auge a Marsiglia.Poi ho capito che alla Regione Liguria e Comune Genova non interessava ed alloro lo sposto a Milano facendo perno su vie d'acqua romane 1000 anni prima dei navigli di Leonardo.
6.La città della Scienza non deve impoverire un quartiere di Milano come città Studi dove sono le Facoltà attuali.
L'errore vero del Progetto Vago-Rossi avvallato dal Comune e Regione è la speculazione edilizia per costruire al Post Expo le Facoltà che non sono nuove ma traslochi per 650 milioni che provocherebbe danni per 1 miliardo all'economia di Città Studi.Questa oprazione disennata fatta passare sulla testa dei residenti senza nemmeno interpellarli è nefasta perchè capirei a Rho la costruzione dei labs e incubatori mancanti,ma non capisco a cosa serve traslocare Facoltà senza innovarle.
|
|