Autore: amerigo.sallusti
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Riallacciandomi a quanto scritto da Adalberto alcuni giorni fa, ritengo non più accettabile lo scempio del verde che si sta perpetrando nella nostra città. La nostra, per l’appunto. Dei cittadini cha hanno votato degli amministratori, per “ben amministrare”, si suppone, il bene comune. Tra cui, in primis, il patrimonio costituito da parchi e giardini. Ho l’impressione che l’arrivo di EXPO sarà un bengodi per alcuni, ma non quel formidabile volano di sviluppo che poteva/dovrebbe essere. La scelta inopinata di procedere con i lavori (vie d’acqua, metropolitane…) senza coinvolgere fattivamente i quartieri, le comunità interessate è un grave errore, rappresenta un vulnus democratico nel rapporto con la città. Orbene per quanto attiene la nostra zona (in senso anche un po’”largo”) dopo la chiusura del pratone con relativo abbattimento di alberi e prim’ancora la cessione di aree sempre più vaste del parco Forlanini (a proposito ed il progetto “grande parco Forlanini”?) ad interessi speculativi privati, quali il campo da golf e la nuova area parcheggio per Linate, ritengo sugli alberi di Argonne (e volendo anche sul proseguio in corso Plebisciti) non ci siano compromessi che tengano: gli alberi non si tagliano. Occorrerebbe quindi a tal punto organizzarsi preventivamente al fine di poter reagire e frapporsi se necessario.
Amerigo Sallusti
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