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 Re: Disabilità: il Comune forse evita altri tagli. Ma i problemi ci sono
Autore: VINCENZO ROBUSTELLI 
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Credo che a Majorino, in quanto espressione della giunta comunale, debbano essere date delle risposte:
1) Quando si supera il limite per cui i diritti delle persone sono sottoposte alle regole di bilancio credo che che si sia imboccata da parte di Pisapia, della giunta, ma anche del consiglio tutto una via senza ritorno.
E questo concetto viene ribadito in “Inoltre rispetto ai tagli già annunciati ci troveremo ancora per capire quali scelte fare tentando di coniugare in modo più intelligente l'indiscutibile necessità di risparmiare con gli effetti materiali della medesima” perchè si pongono i diritti in una specie di trattativa.
2) Dire che “Non porterò nessuna delibera in Giunta su questioni riguardanti la disabilita'(inserimenti, tagli, innovazioni, insomma: tutto)senza un passaggio di consultazione delle organizzazioni del terzo settore (che si ritrovano nel tavolo permanente)” vuol dire negare la realtà dei fatti. Due giorni prima che la giunta facesse retromarcia Majorino a Radio Popolare ha ribadito la decisione dei tagli.
La ciambella di salvataggio a cui ci si aggrappa è quanto appare su La Repubblica del 15/06 dove di parla di controlli, verifiche sulle reali condizioni economiche di chi si rivolge agli sportelli dei servizi sociali per ricevere un sussidio. Ma tutto questo avrebbe già dovuto esserci oppure si va ad un restringimento ulteriore dei criteri (tipo quello che si vuole introdurre per l’Irpef comunale a 15.000 euro)?
3) Credo che sia ora di finirla con convegni, tavoli sempre aperti, discussioni infinite, seminari, esperti vari per poi arrivare alle conclusioni che conosciamo. Non c’era bisogno di una giunta di sinistra per fare quello che fa notoriamente la destra, ma al cui pensiero oramai la sinistra locale e nazionale sembra adeguarsi.
4) In una mail da me inviata al ComitatoXMilano Zona 3, come nel Forum che può essere reperito in questa stessa pagina, ho evidenziato quanto nel programma di Pisapia riguardava le fasce deboli di questa società (disabili e anziani). Spero che non si dimentichino i bambini perchè uno dei motti della campagna elettorale era che “se una città è a misura di bambino allora è una città a misura di tutti”. Insomma che ne facciamo del programma di Pisapia? Forse conviene rileggerlo.

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