Autore: Paolo Burgio
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Gentile Chiara, il problema è di scala; infatti anche lei forse si potrà rendere conto che una cosa è fare il compost in campagna, dai propri rifiuti organici, curandone con un po' di attenzione il processo di compostaggio ed utilizzandolo per il proprio giardino o il proprio orto.
Un'altra cosa è invece dover trattare centinaia di tonnellate al giorno con sistemi idonei a mantenere in condizioni aerobiche questa massa ingente di rifiuti, ed una volta prodotto il compost in queste quantità a smaltirle opportunamente.
Quindi ben vengano piccoli impianti di compostaggio, dove ci sono limitate produzioni di rifiuti in zone non troppo ristrette e congestionate; anzi chi riciclasse direttamente i propri residui organici andrebbe premiato diminuendo la tassa che deve pagare sui rifiuti. Ma, anche se fattibile, la tassazione in base ai rifiuti effettivamente prodotti e non in base a parametri totalmente slegati dalle quantità, pone oggettivamente grossi problemi di pesatura, controllo e tariffazione. Si dovrebbe però almeno incentivare, laddove esistono le condizioni per un buon recupero del compost, chi volesse praticare il compostaggio, con qualche sgravio. Non mi pare il caso di Milano e del suo territorio.
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