Autore: Marina Romanò
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Indipendentemente dalla Relazione Balduccci, con tutti i dubbi e le incertezze che ha lasciato per la mancanza di copertura finanziaria al progetto presentato – ma tanto sembrano essere più importanti le idee dei soldi! -, quello che è emerso in modo esplicito dalla Commissione del 18 luglio è che la scelta del trasferimento a Expo è una scelta politica, così come ammesso dagli stessi Carlo Monguzzi, Pierfrancesco Maran e Filippo Barberis, tutti presenti.
Il Comune non può più trincerarsi dietro la frase “è l’Università che decide”, perché se è vero che c’è il voto del Senato accademico, è anche vero che questo voto è condizionato dai 130 milioni che Governo e Regione hanno di comune accordo deciso di stanziare nel Patto per la Lombardia vincolandoli al trasferimento a Rho. È giusto che queste cose i cittadini le sappiano e che i membri del Senato accademico possano votare liberamente secondo coscienza, pensando unicamente al bene degli studenti e alla terza missione culturale e sociale che compete all'Università..
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