Un campo da golf al Forlanini?

Un'altra eredità avvelenata della Moratti: che fine farà l’idea di un grande polmone verde dall’Idroscalo a Corso Plebisciti? Respinta la richiesta di ampliamento, i cittadini si mobilitano. È possibile un’alternativa?

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Forlanini veduta web

Un campo da golf al parco Forlanini!
Chi ne sentiva la mancanza? Passeggiando per i pochi sentieri di quello che doveva essere il nucleo centrale di un grande polmone della città, osservando come è stretto d’assedio tra parcheggi, dancing, aree di divertimento con tanto di minigolf e campi da bocce coperti, tutti quasi sempre deserti, canili seppur necessari, ex cascine private o privatizzate e zone industriali... chi mai avrà pensato, tra i numerosi fruitori, i bisognosi di pace e raccoglimento sempre più difficili da trovare, le famiglie in cerca di una boccata di ossigeno per i bambini, i proprietari di cani, i cercatori di funghi pioppini, i giocatori di calcio ed ultimamente anche di hockey su prato, chi avrà mai detto in cuor suo: qui ci vorrebbe proprio un bel campo da golf, recintato, sempreverde d’estate e d’inverno, di un bel green appunto, anche quando la campagna attorno è grigia e spoglia per il riposo vegetativo, con cultivar ed essenze di chissà dove, irrigato e ben trattato con diserbanti, pesticidi e insetticidi, seppur ridotti secondo gli ultimi ritrovati della scienza, le norme federali ed europee? Certamente non molti, senza nulla voler togliere alla bellezza di questo sport. 

Eppure la Moratti, senza darsi la pena di molte consultazioni, ha fatto anche questo, firmando nel luglio 2010 una convenzione che concede in uso per 19 anni al Comitato regionale lombardo della Federazione Italiana Golf, organismo del Coni, circa 116.000 mq di terreno agricolo contigui all’attuale area del parco, dal lato di via Taverna. Per inciso, il Comune incasserà come corrispettivo, proseguendo la linea degli affitti a prezzi stracciati che tanto bene hanno fatto alla città e alla sua moralità pubblica, l’astronomica somma di 18.678,80 euro all’anno, più IVA. Più o meno l’attuale canone di affitto per un trilocale, in una buona zona della città.

Si tratta di un campo scuola, perché lo spazio concesso non è sufficiente per le nove buche che lo renderebbero terreno di gioco a tutti gli effetti, seppure della fascia più bassa. La Federazione ha già chiesto la concessione di altri 34.000 mq per l’ampliamento ma, e questa è cronaca degli ultimi giorni, il Consiglio di Zona 4 ha dato parere sfavorevole e la posizione dell’assessore Bisconti sembra essere orientata al diniego, anche se ancora atti ufficiali non ce ne sono.

Gli appassionati non mancheranno di osservare che il golf è uno sport in ascesa, che è sbagliato definirlo d’élite, che c’è ormai grande preoccupazione e consapevolezza per la compatibilità ambientale, che gli studi dimostrano l’impatto sull’ambiente essere addirittura minore di quello delle attività agricole.

Sarà...ma almeno l’attività agricola produce alimenti e può essere convertita a biologica. D’altronde anche i cacciatori, ad esempio, si definiscono grandi amici della natura e degli animali. Posizioni legittime naturalmente, ma non è questo il tema. Per il Forlanini si parlava, da tempo immemore per la verità, di un grande progetto per un’area verde dall’Idroscalo a corso Plebisciti, la più grande della città.

È notizia recente che sarebbero in arrivo fondi consistenti, 54 milioni, per la riqualificazione del parco. Ma la creazione di un’altra area privatizzata, nel senso di destinata all’uso di pochi, rischia di rendere compiuto l’assedio e mettere una pietra tombale sulla stessa possibilità di un organico ampliamento secondo quella visione, certo più ampia, del bene comune. Era un’idea risalente addirittura al piano regolatore del 1953 e ripresa, almeno nelle intenzioni, se la memoria non tradisce, ai tempi dell’ultima giunta di centro sinistra prima del ventennio formentinian -albertinian- morattiano.

Ma se quel progetto era troppo per ardito per la signora Moratti, nel corso del suo mandato avrebbe dovuto aver ben presente almeno la prospettiva dell’Expo e conformarvi le scelte amministrative. 

Il motto dell’imminente esposizione universale, quando Milano avrà addosso, si spera, gli occhi del mondo è, ricordiamolo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Parole che fanno pensare a temi come la lotta alla fame, l’economia verde, la sovranità e l’educazione alimentare, le produzioni biologiche, l’agricoltura di prossimità. Forse un po’ meno ai colpi da imprimere alla pallina per metterla in buca lungo un green artificiale ed obbiettivamente costoso. Se la realtà è fatta anche di segni, il tema cruciale per una buona amministrazione dell’area data in concessione, come per le molte altre aree agricole sottoutilizzate o abbandonate presenti in tutto il territorio del Parco Sud, sarebbe stata ed è piuttosto: è possibile cambiare il paradigma e smetter di consumare territorio per puntare alla riqualificazione ambientale e a ridurre la dipendenza alimentare?

Dalla città che ospiterà l’Expo 2015 e dalla sua amministrazione vicina ai cittadini è lecito aspettarsi ben altro che l’avvallo morattiano e forzaleghista alla privatizzazione e al consumo spesso dissennato del territorio. Segni e decisioni in questa direzione per fortuna ce ne sono.

Nella fattispecie il già citato parere del CdZ sfavorevole all’ampliamento, l’orientamento prevalente nella giunta ed anche last but not least la costituzione di un comitato ad hoc di cittadini delle zone 3 e 4 che ha cominciato a riunirsi regolarmente alla Cooperativa La Liberazione di via Lomellina 14. I cittadini come parte attiva delle scelte che li coinvolgono saranno il plus di questa amministrazione.

Tutti gli interessati sono dunque invitati a partecipare.

Almeno che non scappino altri buoi dalla stalla sotto gli occhi e contro gli interessi comuni, magari solo per un difetto di partecipazione. L’obiettivo del comitato è quello per prima cosa di verificare gli atti amministrativi e poi controllare il rispetto delle finalità di pubblica utilità nelle aree di ampliamento previste per il parco. 

Ma forse si potrebbe spingersi ad osare di più. Non sarebbe possibile, date le diverse prospettive e la diversa sensibilità della Giunta attuale ed in considerazione del fatto che i lavori finora effettuati riguardano solo movimentazione di terra, aprire una trattativa con la Federazione del Golf per trovare una diversa ubicazione del loro campo, di scuola o di gioco che sia? Perché non pensare, per una destinazione d’uso di quel tipo, non ad aree agricole o parchi, ma ad aree dimesse a precedente uso terziario o industriale? Ad esempio, una parte del vecchio scalo Farini, non potrebbe essere una sede migliore per un campo da golf cittadino? Non contribuirebbe a bonificare ed arricchire un’area urbana senza consumare altro territorio fertile o a vocazione ambientale? 

Probabilmente ormai è impossibile, ma la speranza è che chi ha gli strumenti e le competenze almeno ci faccia un pensiero, prima che la città si debba rassegnare a questo altro bel lascito della giunta Moratti.

 Certo non sarà un danno paragonabile al disastro dei conti pubblici e al buco, anzi alla voragine di bilancio aperta dalla sua gestione. Né alle colate di cemento o ai nuovi grattacieli brutti e vuoti, all’abbandono a sé stessa di buona parte della città, al ritardo strutturale come nel caso del sistema di wi-fi pubblico e gratuito.

E neppure allo scempio dei parcheggi, con il corollario dei cantieri aperti e mai terminati. Però dal catafalco della giunta di destra, per fortuna defunta la scorsa primavera, è saltato fuori anche quest’altro esempio di amministrazione priva di partecipazione e di visione strategica. Siamo ancora in tempo a cambiare radicalmente la rotta? O corriamo il rischio, affondati dall’eredità avvelenata delle destre, di dover scrivere come motto dell’Expo qualcosa come: “Consumare il pianeta, energia per le buche?” 


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Re: Un campo da golf al Forlanini?
29/03/2012 Adalberto Belfiore
Chiedo scusa cara Elisabetta, ma nessuno mette in discussione la bellezza del golf in quanto attività in grado di aiutarci nelle nostre nevrotiche esistenze. E nemmeno si avanza una riserva di tipo ideologico sul golf sport da ricconi. Anche se oggettivamente e storicamente lo è stato, negarlo sarebbe posizione a sua volta alquanto ideologica, e probabilmente di fatto lo è ancora (basti pensare, solo per fare un esempio, al costo dell'attrezzatura, leggermente superiore a un paio di scarpette da jogging o ad un pallone, seppur non fatto di stracci.
Qui si tratta di valutare l'opportunità di piazzare un campo scuola, di qualunque sport si tratti, in un luogo destinato alla realizzazione di una grande idea di parco metropolitano. In base a quale strategia? Qual'è l'idea che determina questa scelta? Non è semplicemente la manifestazione di un consumo di territorio privo di visione del presente e del futuro? Ben venga un'attività sportiva a costi abbordabili per la maggioranza dei cittadini (lo spero anch'io ma ne dubito, Elisabetta, lei è molto ottimista). Ma perchè non ubicare l'attività golfistica in un'area metropolitana da valorizzare, magari una delle tante squallide aree industriali dismesse, contribuendo ad un recupero anche naturalistico e di vivibilità? Perché mai invece metterlo in mezzo all'unica area che, se usata nella logica di cui pur si accenna nell'articolo, potrebbe ancora evitare la chiusura del vecchio parco Forlanini in un'ineluttabile ed asfissiante letto di Procuste?
Cordialmente


Re: Un campo da golf al Forlanini?
28/03/2012 Elisabetta Pedratti
Personalmente, trovo veramente interessante la proposta, che va valutata fuori da alcuni schemi ideologici. Il golf è uno sport bellissimo e rilassante, che consente di sviluppare la concentrazione e nel contempo sentirsi sereni, ciò che risulta necessario nelle nostre agitate e nevrotiche esistenze. E non è meglio un campo da golf di una discarica abusiva? E infine, ben venga un campo scuola in periferia e a prezzo popolare (per quanto ne so, la convenzione con la Federazione Golf lo prevede). E' controproducente farsi fuorviare dalla convinzione che si tratti di uno pseudo sport per borghesi: è così solo in Italia! cordialmente e.p.


Re: Un campo da golf al Forlanini?
21/03/2012 Roberto
Ciao,

speravo fosse finito tutto italianamente "in vacca", invece le idee geniali non muoiono mai...di tutto ha bisogno il forla tranne che di diventare un campo da golf.
Ho 41 anni e sono di lambrate (adesso vivo in mecenate) ed è il "mio" parco da 30 anni, anche se campi da calcio non ce n'è (ce n'era uno in cui ci ho lasciato una caviglia, 2 porte con di fianco un fosso e dei bei tombini in mezzo...), anche se il "baretto" è rimasto chiuso per anni, l'erba viene tagliata un pò a caso, il nuovo parco giochi per bambini è orripilante ecc. ecc. ecc.

Le proprietà pubbliche andrebbero sfruttate meglio e sicuramente non svendute ad amici di amici, piuttosto un bel playground di basket e un campo da calcetto sarebbero i benvenuti: che tra parcheggi, cascine di lusso (!?) e pelledocate varie lo spazio si sta restringendo sempre di più.

Poi ci rimane il parco lambro, ma preferisco non parlarne altrimenti mi viene male...

C'è speranza che le buche si evitino o sarà il prezzo da pagare (non l'unico) al tanto "amato" Expo ?

Grazie


Re: Un campo da golf al Forlanini?
17/03/2012 angelo caroli
per esempio le aree in zona ex innocenti nelle quali stanno smantellando i capannoni e il campo retrostante a cosa saranno destinate?


Re: Un campo da golf al Forlanini?
13/03/2012 Paolo Morandi
Bell'articolo.
Una questione da puntualizzare è che un piano di riqualificazione e riutilizzo dei terreni del Parco Sud è necessario, indipendentemente dal campo Golf. Di terreni abbandonati proprio di fronte a quello destinato allo scopo ce ne sono per ettari ed ettari.
Riqualifichiamo, sfruttiamo e diamo un senso all'agricoltura di prossimità. Diamo un senso all'Expo.


 
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