Inaugurato a MIND l'anno accademico della Statale

Dalle News di Unimi riportiamo parte del discorso del Rettore Elio Franzini all'inaugurazione del nuovo anno accademico a MIND, la notizia dell'incontro degli studenti con Francesco Guccini e per gli amanti della poesia un seminario in via Festa del Perdono. ()
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Inaugurazione dell'anno accademico a MIND

Una giornata densa di simboli che tengono insieme il passato, il presente e il futuro dell’Ateneo.
Esattamente a 100 anni dalla sua fondazione, che data proprio 16 ottobre 1923, l’Università Statale di Milano svela la prima pietra del nuovo Campus - un’iconica lastra di marmo di Candoglia che riunisce simbolicamente MIND a Città Studi - ed inaugura l’anno accademico 2023-2024.
È il valore dei simboli il filo conduttore della giornata: simboli scelti per fissare in modo inequivocabile l'identità di una trasformazione che intende valorizzare il legame con la storia, con la memoria, con l'identità più profonda della Statale. Il marmo di Candoglia scelto per la cerimonia della prima pietra del Campus in MIND, elemento costitutivo del Duomo di Milano rappresenta il dialogo ininterrotto dell'Ateneo con Milano, ma sottolinea anche la perfetta continuità con la sua origine. Sempre di marmo di Candoglia era, difatti, la prima pietra di quella Città degli Studi che nel 1915, a Cascine Doppie, iniziava la storia di quella che dopo otto anni di attivismo di Mangiagalli sarebbe diventata l'Università degli Studi di Milano.Un quartiere che la Statale ha scelto di non abbandonare, nonostante lo spostamento in MIND della quasi totalità delle sue componenti scientifiche ma, al contrario, ha deciso di valorizzare, confermandone la vocazione universitaria con il recente avvio della realizzazione per il nuovo Campus umanistico.Una visione di futuro - sviluppata e concretamente avviata - che è il lascito del rettore Elio Franzini e che è naturalmente al centro, declinata con diversi accenti, anche nell’ultimo discorso di inaugurazione del suo mandato.

Destino dei Rettori della Statale, già dal suo primo, Mangiagalli, è quello di dover trovare nuovi spazi, esordisce Franzini: “da sempre, chi si trovi a guidare le università, e che abbia a cuore il bene pubblico, l’interesse degli studenti, della ricerca, della didattica, della cura deve avere l’edificazione di nuovi spazi come un fine irrinunciabile”. Il Campus MIND è nato “dall’intuizione del mio predecessore Luca Vago e proseguirà con chi verrà dopo di me, godendo delle possibilità che visioni diverse possono offrire”, anche se, vuole sottolinearlo il Rettore, “pur essendovi dei nomi a guida, MIND, come Città Studi o la magica ricostruzione della Ca’ Granda dopo i bombardamenti, non sono il frutto soltanto di quelle guide, ma il risultato di migliaia di donne e uomini che, qualsiasi funzione abbiano o abbiano avuto, hanno davvero costruito”. Un passaggio questo che consente al Rettore di rinnovare il suo ringraziamento – e di presentire la sua “inestinguibile nostalgia” – per i “tutti, proprio tutti, (…) essenziali per la crescita di un’istituzione”, una “parità” che Franzini richiama come “una eredità dei miei anni che possa essere rispettata”.
Il Rettore sceglie di non soffermarsi sui dati positivi, che testimoniano di un’Università in crescita - “preferibile, quando si lascia, non fare, per dirla alla milanese, il bauscia” - ma cita sia pure per sommi capi quelli che restano problemi aperti per il sistema universitario italiano: la carenza delle risorse – insufficienti in primis per il diritto allo studio – la permanenza di procedure che rendono “ingessato e impaurito il comparto pubblico”, il precariato della ricerca, sul quale spende parole piuttosto nette: “l’incertezza non aguzza l’ingegno, lo consuma, e bisogna tener conto dei diritti dei nostri ricercatori e soprattutto delle nostre giovani ricercatrici”.
Ha accenti decisi, che mettono al centro la necessità di un ripensamento urgente delle Università, il discorso di Elia Montani, presidente della Conferenza degli studenti
La prolusione di Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab e autore della visione architettonica del Campus MIND, esplora il ruolo fondamentale dei Campus universitari nel mantenimento dei “legami deboli”, ovvero quell’insieme di relazioni che secondo il sociologo statunitense Mark Granovetter (in uno studio del 1971) “ci collegano a un gruppo di persone più ampio e diversificato”.
Francesco Guccini incontra la comunità studentesca dell'Università Statale
Canzoni da osteria, in università. Il 10 novembre, alle ore 11.30, arriva nell’Aula Magna di via Festa del Perdono 7, Francesco Guccini, uno dei più importanti e amati cantautori italiani, che ha scelto l’Università Statale di Milano per un dialogo con studentesse e studenti dell’Ateneo milanese in occasione dell’uscita del nuovo disco “Canzoni da osteria”, progetto discografico legato al suo periodo universitario a Bologna.

A moderare l’incontro con Guccini saranno Andrea Borghini, docente di Filosofia e Teoria dei Linguaggi, e Maurizio Corbella, docente di Storia della Musica dell’Università Statale di Milano. I posti in Aula Magna, riservati a studentesse e studenti registrati, sono esauriti.

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Interferenze poetiche: Giovanna Bemporad traduttrice
lunedì' 20 novembre ore 16,00
via Festa del Perdono, 3 - aula 113
Poesie e traduzioni poetiche escono congiunte nell’opera di Giovanna Bemporad, Esercizi, pubblicata per la prima volta nel 1948, a Venezia, presso la piccola casa editrice di Walter Urbani e Nino Pettenello. L’edizione offre una contiguità – alle poesie seguono le traduzioni – che invita il lettore a un facile sconfinamento, tra versi propri e parole altrui, e suggerisce la permeabilità di questa scrittura poetica. La giovane poetessa risillaba il suo immaginario più profondo in ascolto di una lirica universale, – dalle poesie indiane a quelle saffiche, da Omero a Rilke, da Mallarmé a Valéry – assorbe, consuma, rilascia ogni singolo verso in un esercizio traduttivo che anticipa o meglio accompagna tutto il suo itinerario poetico.
Il Seminario di Apice, in programma il 20 novembre in occasione dei cento anni dalla nascita di Giovanna Bemporad, intende indagare questo processo di appassionata contaminazione e promuovere il dialogo tra le diverse voci delle letterature da cui attinge la traduttrice...
Intervengono:Caterina Paoli, Alessandra Preda, Marco Castellari, Teresa Franco.

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