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Dal bollettino della Statale del 20 luglio citiamo parte dei risultati di due ricerche, tra le altre, di notevole importanza. ()
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Campagna “NO2, No Grazie!”: i risultati del monitoraggio nelle sedi della Statale

L'Ateneo ha contribuito all'edizione 2023 della campagna di scienza partecipata installando presso le propri sedi i rilevatori delle concentrazioni di biossido d’azoto.
Sono stati resi noti i dati rilevati grazie all’edizione 2023 della campagna di scienza partecipata “NO2, NO GRAZIE!” per il monitoraggio dell’inquinamento dell’aria e in particolare del biossido d’azoto (NO2), tra il 4 febbraio e il 4 marzo 2023.
Promossa dall’associazione Cittadini per l’Aria, la campagna ha visto il coinvolgimento dell’Università Statale di Milano con ricercatrici e ricercatori dei dipartimenti di Scienze Cliniche e di Comunità e di Chimica che hanno contribuito partecipando attivamente al monitoraggio e misurando le concentrazioni di biossido d’azoto in 12 sedi dell’Ateneo. La campagna ha coinvolto più di 900 tra associazioni e cittadini in Lombardia, circa 600 nella sola Milano.
Secondo quanto emerso dal monitoraggio, la media mensile delle concentrazioni rilevate nei punti di campionamento dell’Università è pari a 42.6 µg/m3 inferiore al valore misurato mediamente a Milano (47 µg/m3) ma ben superiore ai 25 µg/m3 identificati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come medie giornaliere a tutela della salute.
Infatti, con una media pari a 35.5 µg/m3 , il Cortile del Richini nella sede di via Festa del Perdono risulta il punto di campionamento meno inquinato, seguito via Noto (36.6 µg/m3) e Piazza sant’Alessandro (38.7 µg/m3). Tra i valori più elevati vi sono d’altra parte i 52.7 µg/m3 misurati in via Elio Vittorini, davanti alla sede del Cardiologico Monzino, i 48.4 µg/m3 in via Sforza, nei pressi dell’entrata del Policlinico Ca’ Granda e i 47.3 misurati in via Conservatorio nei pressi della sede della Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali. Anche presso il polo di Città Studi viene misurata una concentrazione elevata (45.2 µg/m3 ).
L’NO2 è un gas di colore brunastro, di odore pungente e dalle elevate capacità ossidanti. Proprio per questo motivo risulta un agente altamente irritante e dunque tossico per la salute soprattutto dei più fragili. Non solo, la sua azione ossidante e il ruolo che ricopre nella formazione delle piogge acide hanno effetti di deterioramento della vegetazione ma anche di opere murarie e del patrimonio “progetti di scienza partecipata come NO2, NO GRAZIE! sono preziosi nel panorama attuale in quanto riescono a conciliare obiettivi diversi, tutti di grande rilievo. Da un lato – commentano Luca Boniardi e la professoressa Paola Fermo, ricercatori rispettivamente del dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità e di Chimica dell’Università Statale.

Nanotecnologie per curare il diabete di tipo 1: una nuova strategia terapeutica
Su "Advanced Materials", lo studio dei ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università Statale che hanno sviluppato una nuova strategia terapeutica per il diabete di tipo 1 basata su nanotecnologie
Iricercatori del Centro, guidati dal professor Paolo Fiorina, docente del dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, in collaborazione con il Brigham and Women’s Hospital e la Harvard Medical School, hanno sviluppato una nuova strategia terapeutica per il diabete di tipo 1, basata su nanotecnologie che permette il targeting delle cellule T effettrici contemporaneamente nei linfonodi pancreatici e nel pancreas.
I risultati sono stati appena pubblicati sulla rivista internazionale Advanced Materials, una delle più prestigiose in ambito di scienza dei materiali. I ricercatori hanno sviluppato per la prima volta una nuova e specifica piattaforma basata su nanotecnologie per curare il diabete di tipo 1 che ha come target le HEVs (high endothelial venules) presenti nei linfonodi pancreatici e nel pancreas. L’anticorpo monoclonale anti-CD3 è incapsulato in nanoparticelle la cui superficie è coniugata con un anticorpo che riconosce le HEVs, questo consente il rilascio diretto dell’anti-CD3 mAb sia nei linfonodi pancreatici che nel pancreas. Il trattamento di topi NOD iperglicemici con queste nanoparticelle è risultato in una significativa remissione del diabete di tipo 1 rispetto ai gruppi di controllo.

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