NO DAD - SETTEMBRE IN AULA!

Da uno studente del Virgilio riceviamo e volentieri ripubblichiamo la segnalazione di una protesta presso il MIUR organizzata dalla piattaforma NO DAD (No Didattica A Distanza). ()
ragazzi scuola
La pagina Facebook di NO DAD si apre con queste parole: Settembre in Aula.
Non potrebbe essere più esplicita di così, ma per chi avesse ancora qualche dubbio il sottotitolo recita: “Potevate pensare ad una scuola diversa, avete deciso di non farlo, lo faremo noi!

E giovedì 18 Giugno i NO DAD si sono recati all’Ufficio Scolastico Regionale, rivendicando l'apertura della scuola in sicurezza a Settembre.
L'azione è stata partecipata dal Coordinamento Studentesco Azadî che contiene al suo interno parecchi collettivi studenteschi milanesi, dalla CUB e da Priorità Alla Scuola (un’altra piattaforma nazionale composta da famiglie e docenti).
Ecco come loro stessi descrivono l’iniziativa sulla loro pagina Facebook.

Oggi siamo stati all’ufficio scolastico regionale per mandare un avvertimento alla città di Milano, alla regione Lombardia e al governo italiano; un messaggio forte e chiaro: non vogliamo più aspettare, abbiamo bisogno di fatti e non ne possiamo più di chiacchiere. Pensiamo che la sede territoriale del MIUR fosse il bacino che meglio può contenere la nostra protesta, poiché vogliamo trattare la questione della scuola nel modo più ampio e completo possibile e per fare ciò è necessario rivolgersi a tutti gli organi che si muovono in questo ambito (anche alcuni che non dovrebbero).
• Critichiamo il Comune, poiché con il Decreto Scuola i sindaci e i presidenti delle province saranno responsabili dell’edilizia scolastica, causando un evidente squilibrio tra le scuole a livello territoriale, perché i comuni ricchi, se così possiamo chiamarli, forse potranno anche investire sulla scuola e cercare di rattoppare qualche falla, ma dove i fondi/soldi scarseggiano, autonomia equivale ad abbandono.
• Critichiamo la regione che ha agevolato, finanziato e sostenuto le scuole private, facendo sprofondare nell’oblio ancora di più il sistema pubblico già arrancante.
• Critichiamo il governo che, degno erede di quelli che l’hanno preceduto, continua una politica di disastrosi tagli al settore che sta portando al tracollo dell’istruzione pubblica.
• Critichiamo la didattica a distanza, che per quanto una soluzione di emergenza, si è rivelata estremamente inefficace ed esclusiva per docenti, student* e famiglie, poiché non accessibile alle classi meno abbienti per mancanza di strumenti.
• Critichiamo la dad perché ha costretto migliaia di genitori a improvvisarsi insegnanti per supplire alle mancanze date dalla distanza e a scegliere tra andare al lavoro (che fosse smart o meno) e rimanere sempre accanto ai bambini e le bambine per permettere loro di seguire le lezioni, secondo un meschino ricatto “cultura o lavoro”.

A settembre vogliamo tornare a scuola e vogliamo poterlo fare in sicurezza, abbiamo bisogno quindi di finanziamenti, riqualificazione degli spazi dal punto di vista strutturale e delle misure igienico-sanitario necessarie e assunzione di nuovo personale per poter permettere queste condizioni.
Potevate pensare a una scuola diversa ma avete scelto di non farlo, lo faremo noi!

NO DAD – SETTEMBRE IN AULA!

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Re: NO DAD - SETTEMBRE IN AULA!
01/07/2020 xavier
questo non toglie che la scuola ha bisogno di risorse per migliorare!
Risorse economiche e di pensiero.
Ma i soldi senza le idee non risolleveranno la scuola!
Ci vogliono soldi, idee e una capacità di progettare, effettuare e rendicontare in modo agile.
Vengo da un collegio docenti dove chi ha rendicontato il suo lavoro ha speso due ore di tempo senza che io abbia capito cosa ha fatto realmente!
Basterebbe un format per la rendicontazione che obbligasse a fornire un riassunto di massimo una cartella con le azioni svolte e che rimandasse ad altri documenti per chi volesse approfondire. Perché nessuno ci ha ancora pensato?


Re: NO DAD - SETTEMBRE IN AULA!
22/06/2020 xavier
anche io da insegnante concordo che bisogna assolutamente rientrare in aula al più presto.
Scuole chiuse vuol dire diritto all'istruzione negato ma anche depressione che entra nelle case e negli animi dei ragazzi, soprattutto di chi ha meno risorse economiche e relazioni sociali.
Per molti bambini e adolescenti continuare a stare in isolamento potrebbe essere una condizione da cui non riuscire più a uscire. Con conseguenze devastanti su un'intera generazione. Per rientrare a scuola in modo sicuro non servono tanti soldi ma educazione, responsabilità e informazione. Che senso ha spendere miliardi in plexiglass se poi il pensiero diffuso è: "si, vabbè, che esagerazione" e si fa la mischia giocando a calcio all'intervallo?


 
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