Nuove trasformazioni urbanistiche a Lambrate

L'incontro, organizzato da ViviLambrate, del 19 febbraio ha illustrato il possibile futuro del quartiere Lambrate. Vediamo di ripercorrere le conseguenze delle varie trasformazioni urbanistiche in atto.
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trasformazioni urbanistiche Lambrate 2
Innanzitutto una premessa: i tempi dell'urbanistica sono molto lunghi, per cui le trasformazioni urbanistiche che vedremo nei prossimi 5 anni, sono state decise perlopiù nell'amministrazione precedente a quella Pisapia. Competenza di questa Amministrazione, e, soprattutto, della prossima, sarà la gestione delle fasi di realizzazione. Questi passaggi non sono meno importanti della decisione sulla destinazione delle aree, perché è compito dell'Amministrazione regolare il modo di realizzazione delle opere. 

Facciamo l'esempio del PRU Rubattino. Il fatto che l'Amminsitrazione precedente non avesse obbligato il costruttore alla realizzazione contestuale delle opere di urbanizzazioni concordate come scorporo degli oneri di urbanizzazione, ha fatto si che nulla si sappia ancora sui tempi di realizzazione della cosiddetta "Fase 2", in cui sono inseriti i 20.000mq di grandi trasformazioni urbane tra cui le realizzazioni delle scuole e altri interventi accessori indispensabili per rendere più vivibile la zona. 

Questa esperienza deve fare da guida per la prossima Amministrazione che dovrà agire di conseguenza e pensare ad una realizzazione progressiva in cui vadano di pari passo le edificazioni residenziali e gli interventi urbanistici concordati.
I prossimi interventi già decisi, 5 tra cui la già citata "Fase 2" del PRU Rubattino, prevedono da soli la costruzione di circa 350.000 mq di abitazioni con circa 7000 nuovi abitanti (quasi raddoppiati gli attuali) e 4000 nuove utenze.
Tutto ciò è una follia, soprattutto se si pensa ai problemi di viabilità e di mancanza di servizi accessori che la zona già sta vivendo. La causa principale è l'errata previsione dell'Amministrazione Moratti di un aumento delle popolazione di Milano di circa 120.000 abitanti, previsione ampiamente smentita dai fatti, ma che, come abbiamo detto all'inizio dell'articolo, ha condizionato scelte urbanistiche che dobbiamo ancora vivere. Il risultato inevitabile è quindi una colata di cemento impensabile, su cui non abbiamo possibilità di intervento. Da mettere in conto, inoltre, la probabile poca commerciabilità di un numero così alto di abitazioni, con conseguente rallentamento dei tempi di costruzione e, quindi, ulteriori disagi per la popolazione attuale.

Altro discorso aperto sono gli altri due ambiti ancora in fase di discussione e che riguardano la caserma di via Pitteri e l'area dello scalo ferroviario di Lambrate. Dello scalo ferroviario abbiamo già ampliamento parlato, anche se vorrei aggiungere che, nell'accordo, l'intervento su Lambrate era, per la sua particolare conformazione e per il fatto che fossero destinate le maggiori quote di edilizia sociale, particolarmente svantaggioso. 

Ora tutto sarà in mano alla prossima Amministrazione, sperando che viga la parola d'ordine del zero consumo di suolo, per non ridare la zona in mano ai palazzinari aggravando ulteriormente i problemi esistenti.

Per un diverso e migliore futuro possibile , credo sia necessario ragionare sulla opportunità o meno di continuare a pensare lo sviluppo della città solo in termini di quantità di volume residenziale da costruire e conseguenti oneri da spendere. E’ necessario che quella buona regia pubblica che ha caratterizzato il lavoro dell’assessorato all’ Urbanistica di questi cinque anni  possa nel prossimo quinquennio venire confermata e, aggiungo,  accompagnata da una visione orientata anche alla resa qualitativa e non solo numerica delle trasformazioni.


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