Sulla casa occupata di Valvassori Peroni
(Paolo Morandi)17/03/2012
Il complesso è di proprietà comunale. Ospitava fino al 2005 il reparto "Parchi e Giardini" ed era adibito, con anche le aree dell'attuale Giardino Botanico , a vivaio per le piante destinate ai giardini pubblici.
A fianco al complesso c'è la sede dell'Istituto Alberghiero Vespucci, una realtà molto importante per l'intera città . Attualmente il Vespucci è in grossa difficoltà logistica avendo dovuto dividersi in tre plessi molto disomogenei tra loro sia come dotazione di laboratori che come manutenzione il tutto a discapito della didattica .
Nel 2000 la Provincia chiede al Comune l’area e nel 2002 sottopone al Comune un piano per l'ampliamento del Vespucci, che comprende l'area del civico 10 (quella in questione), ma l'area era ancora utilizzata dalla Parchi e Giardini. C'è da tenere conto che stiamo parlando di giunte entrambe di centrodestra, da una parte Albertini e dall'altra Colli (2000 – 2004).
Il Comune decide di spostare il Reparto presso altra sede, cosa che si concretizza solamente nel 2007.
Finalmente nel 2007 si giunge alla prima bozza di Convenzione tra Comune e Provincia. Nel frattempo la provincia, adesso passata a Penati, mette a bilancio 2008-2010 la cifra per l'ampliamento del Vespucci.
Nel 2010 il Comune e Provincia arrivano ad una versione definitiva della Convenzione e, parallelamente, la Provincia, nel febbraio 2010, delibera la firma della convenzione con il parere favorevole di tutti gli uffici tecnici e contabili e si potrebbe avviare la gara dato che l’area ora è disponibile.
Le date sono importanti: nel febbraio 2010 la provincia è appena passata da Penati a Podestà.
A questo punto cambiano le carte in tavola: tra patto di stabilità, ovvero mancanza di fondi, e spoil sistem, ovvero turnazione dei dirigenti, la Convenzione non viene più firmata dalla Provincia e ad ottobre la cifra stanziata a bilancio viene stralciata nelle variazioni. Ma la realtà dice che la Provincia paga un affitto alla Curia per l'affitto del plesso di via Don Carlo San Martino di ben 800.000 € all'anno di affitto!!!!! Per la prima tranche di lavori nel 2010 si prevedevano interventi per 4.500.000 di €! In poco più di 5 anni di affitto si sarebbero ripagato tutto. E che fine hanno fatto i fondi previsti per il consolidamento di Rimembranze di Lambrate circa 900.000 €. Qui sono chiare le responsabilità politiche di un'amministrazione che volutamente non ha investito in una politica di edilizia scolastica ed ha favorito interessi privati.
La situazione odierna
Nel maggio 2011 il complesso viene occupata da studenti del liceo Parini per scopi aggregativi e ricreativi, ma, si sa, gli studenti vanno in vacanza e al loro posto arriva un gruppo di ragazzi del collettivo BlackAut .
Qui incominciano i problemi, in quanto, soprattutto il sabato, vengono organizzate feste con musica ad alto volume, tanto alcool e anche, probabilmente, droga. I ragazzi che affluiscono a queste feste sono centinaia e chi abita nelle vicinanze (tenete conto che comunque le case più vicine sono almeno a cento metri di distanza) ne sentono le conseguenze: schiamazzi, musica alta, bottiglie per strada, ragazzi che usano i muri come urinatoi, etc.etc.
Le proteste montano e nella seduta del 24/10/2011 il Consiglio di Zona approva all'unanimità una mozione urgente per la messa in sicurezza del complesso, tenendo conto anche del fatto che gli edifici sono coperti da eternit e quindi da bonificare.
L'Assessore Granelli passa la palla alla Questura e qui si perde la vicenda dello sgombero. Una speranza per il futuro è data dalla maggiore collaborazione tra CdZ e Vigili Urbani, con maggiori deleghe così come specificato da Granelli nell'intervista fatta da z3xmi.
La destra ovviamente cavalca la protesta e pretende un'acceleazione dello sgombero e nel frattempo i ragazzi continuano a vivere nelle condizioni igieniche precarie e a creare problemi al vicinato.
Il comitato Zona 3
Il Comitato Zona 3 per Milano ha spesso un gazebo al mercato di Valvassori Peroni del sabato e arrivano le continue lamentele dei cittadini sul degrado del complesso, per cui viene deciso di costituire un gruppo. Parallelamente anche dei consiglieri della maggioranza del Consiglio di Zona cercano di affrontare la questione.
I problemi che, come comitati, ci siamo posti sono:
- dove andranno questi ragazzi una volta sgomberati? C'è modo di trovare loro una sistemazione più adeguata?
- una volta sgomberato il complesso, se non c'è pronto un piano di recupero della zona, cosa ne avverrà? Probabilmente, anche se murato, verrà rioccupato in breve tempo.
Stamattina un gruppo di noi e un consigliere del CdZ si sono recati a parlare con i ragazzi e hanno trovato una situazione ben differente da quanto disegnato da Repubblica e dai siti dei consiglieri di destra. Abbiamo trovato dei ragazzi che comprendevano a pieno la necessità di non scontrarsi con i cittadini vicini, consci dell'illegalità in cui stanno vivendo, nella difficoltà di chi avendo lavori saltuari non riesce ad accedere agli affitti proibitivi di Milano. A dimostrazione di quanto detto hanno deciso immediatamente di sospendere le feste ad incominciare da quella che si sarebbe dovuta svolgere stasera.
L'importante è capire i tempi per il passaggio in consegna alla Provincia e che nel frattempo la situazione igienica e di disagio venga risolta.
Cosa possiamo fare?
Personalmente penso sia necessaria un'Assemblea Pubblica in cui vengano affrontati i due temi della questione: da una parte che permetta ai cittadini coinvolti di incontrarsi e confrontarsi con gli occupanti, dall'altra che gli Assessori di competenza di Comune e Provincia espongano i loro piani riguardanti l'area. Che i politici ci mettano la faccia e dicano chiaramente perchè in 12 anni non si sia riusciti a mettere giù neanche un mattone per un servizio socialmente utile e che farebbe risparmiare soldi alla cittadinanza intera! Che i politici ci mettano la faccia davanti ai cittadini per garantire che si farà di tutto per sbrogliare la situazione e dare tempi certi per la realizzazione dell'opera.