UNIMI News giugno 2024
Tra gli eventi promossi in occasione del Centenario dell’Università Statale di Milano segnaliamo il convegno di mercoledì 5 giugno sulle materie plastiche e gli effetti del loro rilascio nell’ambiente, la presentazione della collana di letteratura carceraria "Il Brigantino", il risultato dello studio sull'atemporalità dei buchi neri.
(a cura della Redazione)04/06/2024
Una mostra fotografica e delle installazioni dimostrative permetteranno di vedere con i propri occhi le microplastiche e gli effetti su alcuni animali.
“Nei buchi neri non c’è il tempo come lo conosciamo, nessun oggetto classico può entrarvi e per questo non sono divoratori di materia. Questo almeno è il risultato della ricerca, le cui conseguenze scientifiche e filosofiche sono estremamente rilevanti e danno la possibilità di definire una Fisica senza singolarità” – ci racconta Silvia De Bianchi, docente di Logica e Filosofia della Scienza al dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”, autrice dell’articolo insieme a Salvatore Capozziello ed Emmanuele Battista dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Il ruolo dell’atemporalità nei suoi aspetti concettuali è stato approfondito dalla professoressa De Bianchi nell’ambito del suo progetto ERC PROTEUS – Paradoxes and Metaphors of Time in Early Universe(s) (2018-2024) che si è occupato di definire diverse strategie nella cultura filosofica e scientifica nel rappresentare il tempo in relazione ai modelli di universo.
Uno degli obiettivi più ambiziosi del progetto PROTEUS era quello di mostrare come una concezione più ricca di atemporalità, non come pura negazione del tempo o come eternità, ma come forma diversa dal tempo di computare o di ordinare progressioni, fornisse strumenti per il superamento di difficoltà concettuali presenti in alcuni ambiti della fisica teorica...
https://lastatalenews.unimi.it/bordo-brigantino
In occasione del suo Centenario, l’Ateneo presenta la collana di letteratura carceraria Il Brigantino, nata nella Casa di Reclusione di Milano-Bollate con il patrocinio dell’Università Statale.
Roberto Bezzi, responsabile dell’Area Educativa, Seconda Casa di Reclusione di Bollate, si dà spazio a una riflessione sulle potenzialità “curative” della scrittura a partire dalla presentazione di due realtà editoriali presenti nel IV Reparto: la rivista “Carte Bollate” e la collana “Il Brigantino” a cura di Irina Bajini, Susanna Ripamonti, Stefano Simonetta, Giorgio Zanchetti, Alberto Bentoglio, Francesca D’Andrea...
https://lastatalenews.unimi.it/esposti-plastica
Da materiale rivoluzionario a uno dei problemi ambientali prioritari dei giorni nostri:
la plastica è il tema al centro dell'incontro proposto dal dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università Statale di Milano nell’ambito delle iniziative per il Centenario dell’Ateneo.
“ESPosti alla plastica”, il titolo dell'incontro, si tiene il 5 giugno, alle ore 17.30, presso la Sala Napoleonica di via Sant’Antonio 12 . Durante l’incontro verranno illustrate le proprietà delle principali e più diffuse materie plastiche e verranno riportati i risultati di alcune ricerche scientifiche dei ricercatori e ricercatrici di ESP che si sono occupati degli effetti delle microplastiche su diversi animali.
Una mostra fotografica e delle installazioni dimostrative permetteranno di vedere con i propri occhi le microplastiche e gli effetti su alcuni animali.
I responsabili scientifici dell’iniziativa sono Paolo Tremolada, Roberta Pennati, Lorenzo Ferrari, Caterina La Porta, Elena Menegola, Marco Parolini, Laura Piazza, Michela Sugni dell’Università Statale di Milano.
Il dipartimento di Scienze e Politiche ambientali si occupa di studi a tutto tondo sulle plastiche: il problema della plastica è complesso e richiede più soluzioni contemporaneamente, una tra queste è l’educazione ambientale. Al termine delle presentazioni, sarà aperta una discussione coinvolgendo il pubblico presente riguardo il futuro dell’uso della plastica.Le sostanze plastiche costituiscono un ampio gruppo di materiali di sintesi poco costosi, resistenti, durevoli e leggeri, facilmente plasmabili in forme diverse. Grazie alla loro versatilità, hanno presto preso piede nella fabbricazione di oggetti sia di uso industriale che di uso comune (dall’oggettistica al packaging alimentare)...
Secondo un recente rapporto dello UN Environment Programme -UNEP (Drowning in plastics), la produzione mondiale di plastica ha raggiunto 400 milioni di tonnellate all’anno con un rilascio negli ecosistemi acquatici di 19-23 milioni di tonnellate all’anno (4-6% della produzione annua). Dati i loro pregi (resistenza e durevolezza), purtroppo a fine utilizzo questi materiali si accumulano nell’ambiente e si stima che nei mari galleggino 150 milioni di tonnellate di rifiuti plastici...
Non sono solo le plastiche visibili (macroplastiche) ad allarmare gli studiosi, oggi è ormai evidente che tutti gli ecosistemi siano contaminati anche dalle micro- e nano-plastiche, ovvero i frammenti plastici di dimensioni micro e nanoscopiche, quindi non visibili ad occhio nudo, che si originano per degradazione progressiva della macroplastica dispersa nell’ambiente ad opera degli agenti atmosferici
Il dipartimento di Scienze e Politiche ambientali si occupa di studi a tutto tondo sulle plastiche: il problema della plastica è complesso e richiede più soluzioni contemporaneamente, una tra queste è l’educazione ambientale. Al termine delle presentazioni, sarà aperta una discussione coinvolgendo il pubblico presente riguardo il futuro dell’uso della plastica.Le sostanze plastiche costituiscono un ampio gruppo di materiali di sintesi poco costosi, resistenti, durevoli e leggeri, facilmente plasmabili in forme diverse. Grazie alla loro versatilità, hanno presto preso piede nella fabbricazione di oggetti sia di uso industriale che di uso comune (dall’oggettistica al packaging alimentare)...
Secondo un recente rapporto dello UN Environment Programme -UNEP (Drowning in plastics), la produzione mondiale di plastica ha raggiunto 400 milioni di tonnellate all’anno con un rilascio negli ecosistemi acquatici di 19-23 milioni di tonnellate all’anno (4-6% della produzione annua). Dati i loro pregi (resistenza e durevolezza), purtroppo a fine utilizzo questi materiali si accumulano nell’ambiente e si stima che nei mari galleggino 150 milioni di tonnellate di rifiuti plastici...
Non sono solo le plastiche visibili (macroplastiche) ad allarmare gli studiosi, oggi è ormai evidente che tutti gli ecosistemi siano contaminati anche dalle micro- e nano-plastiche, ovvero i frammenti plastici di dimensioni micro e nanoscopiche, quindi non visibili ad occhio nudo, che si originano per degradazione progressiva della macroplastica dispersa nell’ambiente ad opera degli agenti atmosferici
Nel materiale allegato la locandina dell’evento. Visto l’alto interesse e le numerose richieste, sarà possibile seguire l’evento anche in streaming, registrando il proprio indirizzo email. Il giorno dell’evento sarà inviato alla email registrata il link per seguire la diretta.
https://lastatalenews.unimi.it/latemporalita-buchi-neri-nuovo-studio-pubblicato-physical-review-d
L’atemporalità dei buchi neri: nuovo studio pubblicato su Physical Review D
La ricerca, condotta da Silvia De Bianchi del dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” della Statale in collaborazione con due fisici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, propone un meccanismo naturale per rimuovere la singolarità dei buchi neri.
La rivista Physical Review D pubblica uno studio che propone un meccanismo naturale per rimuovere la singolarità dei buchi neri, chiamato “atemporalità”.
Le singolarità rappresentano uno dei problemi più rilevanti della fisica moderna e, in particolare, della relatività generale. Esse appaiono, a livello cosmologico, in forme come il Big Bang e il Big Rip e, a livello locale, come i buchi neri. In genere, si incontrano singolarità ogni volta che un sistema fisico sia caratterizzato da regimi di forte gravità. Nelle singolarità non è possibile formulare leggi fisiche consistenti e ovviamente le teorie perdono il loro potere predittivo.
Le singolarità rappresentano uno dei problemi più rilevanti della fisica moderna e, in particolare, della relatività generale. Esse appaiono, a livello cosmologico, in forme come il Big Bang e il Big Rip e, a livello locale, come i buchi neri. In genere, si incontrano singolarità ogni volta che un sistema fisico sia caratterizzato da regimi di forte gravità. Nelle singolarità non è possibile formulare leggi fisiche consistenti e ovviamente le teorie perdono il loro potere predittivo.
“Nei buchi neri non c’è il tempo come lo conosciamo, nessun oggetto classico può entrarvi e per questo non sono divoratori di materia. Questo almeno è il risultato della ricerca, le cui conseguenze scientifiche e filosofiche sono estremamente rilevanti e danno la possibilità di definire una Fisica senza singolarità” – ci racconta Silvia De Bianchi, docente di Logica e Filosofia della Scienza al dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti”, autrice dell’articolo insieme a Salvatore Capozziello ed Emmanuele Battista dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Il ruolo dell’atemporalità nei suoi aspetti concettuali è stato approfondito dalla professoressa De Bianchi nell’ambito del suo progetto ERC PROTEUS – Paradoxes and Metaphors of Time in Early Universe(s) (2018-2024) che si è occupato di definire diverse strategie nella cultura filosofica e scientifica nel rappresentare il tempo in relazione ai modelli di universo.
Uno degli obiettivi più ambiziosi del progetto PROTEUS era quello di mostrare come una concezione più ricca di atemporalità, non come pura negazione del tempo o come eternità, ma come forma diversa dal tempo di computare o di ordinare progressioni, fornisse strumenti per il superamento di difficoltà concettuali presenti in alcuni ambiti della fisica teorica...
https://lastatalenews.unimi.it/bordo-brigantino
A bordo del Brigantino
In occasione del suo Centenario, l’Ateneo presenta la collana di letteratura carceraria Il Brigantino, nata nella Casa di Reclusione di Milano-Bollate con il patrocinio dell’Università Statale.
Il “brigantino” è una nave metaforica, che imbarca una ciurma di liberi, ristretti e ristrette, docenti, studenti e studentesse, volontari e volontarie di ogni età e condizione, desiderosi di dare libertà ai piccoli libri rilegati a mano e nati dietro le sbarre. Il catalogo risponde alla volontà di accogliere una pluralità di voci...