Sosta abusiva, la nostra intervista agli attivisti degli stickers

A distanza di poche settimane dall’articolo precedente torniamo a parlare degli attivisti anonimi che hanno deciso di attaccare adesivi su svariate auto in sosta vietata. La tematica ha suscitato molte reazioni nei nostri lettori, alcune di stima ed altre di rabbia, e si è ritenuto di procedere con un aggiornamento. ()
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FEDERICO DE GIACOMO: In seguito all’articolo che abbiamo pubblicato su di voi un mese fa, abbiamo ricevuto decine di commenti: molti di elogio, altri molto meno lusinghieri… a distanza di un mese, siete tornati a farvi sentire? Se sì, dove? Avete in programma nuove azioni in zona 3?

In questo mese abbiamo concentrato la nostra azione in altri municipi, in particolare l’1 e l’8. Certamente abbiamo in programma nuove iniziative: il nostro obiettivo è infatti realizzare azioni collettive ogni mese, oltre a quelle che i nostri volontari compiono singolarmente attaccando gli stickers sulle auto in divieto di sosta. Abbiamo l’intenzione di arrivare in tutti i quartieri dove il problema della sosta selvaggia è diffuso e si fa sentire. In Zona 3 cercheremo di tornare ovunque ci sia la necessità: molti parterre e zone verdi sono infatti occupati da auto che ne soffocano le potenzialità.

FDG: La scelta di operare sotto l’anonimato a quali ragioni è dovuta?

La ragione è una sola: crediamo che questa sia un’azione collettiva in cui tante persone stufe di sopportare quest’uso improprio dello spazio pubblico si possano identificare, senza mettere in mezzo loghi, volti o associazioni che possano influenzare l’iniziativa.

FDG: Come mai avete scelto di utilizzare degli adesivi invece che dei fogli o cartoncini? Molti automobilisti ci hanno scritto inviperiti (prendendosela anche col sottoscritto ma va beh…) per via del fatto che fossero difficili da staccare

La scelta è stata presa per motivi di praticità: i cartoncini o i foglietti volano via mentre gli adesivi rimangono. Il fatto che siano fastidiosi è in parte voluto: l’automobilista trovandosi nella situazione di dover rimuovere l’adesivo porrà maggiore attenzione alla nostra iniziativa e al suo gesto. Inoltre, quello che noi vorremmo far capire è che l’adesivo è rivolto non solo al conducente dell’auto ma anche ai pedoni che, camminando, lo vedono e magari riflettono, scoprono la nostra iniziativa e si identificano, sentendosi meno soli nella lotta a questo modello auto-centrico di città. L’adesivo è anche rivolto all’amministrazione e alla Polizia Locale affinché veda l’adesivo e provveda alla sanzione. Ci sono state molte esperienze in passato di “multe finte” o bigliettini ma non hanno portato a nessun risultato concreto perché una persona che non è sensibile ad oggi a questo tema non lo diventerà mai con un cartoncino che viene buttato a terra in due secondi.

FDG: Avete in programma di collaborare con qualche associazione ambientalista o che promuove l’educazione civica?

Al momento no, noi vogliamo rendere quest’iniziativa il più virale possibile. Successivamente saremo aperti a qualsiasi attività utile alla causa ma il nostro obiettivo è mantenere la nostra azione il più possibile spontanea, decentralizzata e non organizzata in nessuna associazione o movimento con una leadership.

FDG: Alcuni lettori ci chiedono se sia possibile avere gli adesivi così da aiutarvi: è possibile entrare a far parte della squadra?

In queste settimane abbiamo ricevuto numerose richieste di adesivi e per questo motivo abbiamo creato un indirizzo e-mail con cui inviamo il file con l’adesivo da stampare. Chiunque fosse interessato può richiederlo all’indirizzo: quinoncisto@gmail.com . Ci teniamo a dire che chiunque abbia a cuore la nostra battaglia è il benvenuto!

FDG: Altri lettori, quelli meno entusiasti, vi associano al Comune di Milano, come se la vostra iniziativa fosse promossa da quest’ultimo. Voi siete entusiasti di come il Comune sta lavorando per il rispetto della sosta?

Ovviamente non c’entriamo nulla col Comune anche perché non sono queste le modalità con cui un’amministrazione pubblica opera e anzi, a dirla tutta, non siamo contenti della gestione della sosta né delle politiche per la sostenibilità che il Comune dice di promuovere. Noi vorremmo spingere le istituzioni affinché prendessero provvedimenti molto più incisivi contro la sosta selvaggia. Ma non solo: la nostra azione non si limita ad una banale discussione sulle doppie file, noi agiamo perché vorremmo una città più sostenibile e a misura d’uomo dove si promuovano attivamente la ciclabilità, l’uso dei mezzi pubblici e le aree pedonali. Ci piacerebbe vivere in una città dove non serva per forza prendere l’auto per muoversi e sicuramente vorremmo che il tasso di possesso dell’auto a Milano scendesse, magari avvicinandosi a quelli delle altre grandi città europee.

FDG: Piani per il futuro?

Nel breve vogliamo aumentare di numero e diffondere l’iniziativa. Noi ci auguriamo per un futuro a medio-lungo termine di scioglierci, perché speriamo di non servire più in quanto il Comune avrà cominciato a prendere provvedimenti concreti ed incisivi per realizzare questi obiettivi. Vorremo estendere queste buone pratiche ad altre città d’Italia. In questo senso, proprio in questi giorni abbiamo visto tante iniziative in numerose città italiane per promuovere l’uso della bici e la sicurezza stradale e questo non può che spronarci ancor più a credere nella nostra iniziativa.


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Re: Sosta abusiva, la nostra intervista agli attivisti degli stickers
12/01/2023 cristina
Capisco la ratio, ma onestamente oltre a scatenare una "guerra fra poveri" non mi sembra si possa ottenere nulla. Invece di agire sulle autorità che, ricordo, esistono e sono pagate da noi per legiferare e controllare, si fa in autonomia, con dispendio di tempo e competenze. Ma poi, chi decide dove è il limite? Vengono sanzionati tutti i parcheggi illegali? Solo quelli sotto gli alberi? Solo il giorno o anche la notte? E per quanto tempo? Io questa smania del giustiziere anonimo non la riesco a condividere, scusate. Usiamo il tempo e la carta per dialogare con (o stalkerare, se preferite) il comune e i municipi e fare presente il problema parcheggi.
ps. per chi pensa che si possa non usare del tutto la macchina, vorrei chiedere se ha mai provato a muoversi dall'hinterland verso milano e viceversa in orari non 10-16 lu/ve, e sapere com'è andata.


 
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