Giovani cittadini si spendono per un quartiere migliore

Siamo lieti di riportarvi l’intervista che abbiamo realizzato a Federico De Luca, un nostro giovane concittadino che nel giro di poco tempo, partendo dall’adozione di un’aiuola per riqualificarla, ha deciso di lanciare un progetto partecipativo per via Benedetto Marcello insieme ad altri volontari e residenti. ()
federico de luca1

Federico De Giacomo: Buonasera, ci parli un po’ di lei, della sua storia.

Mi presento: mi chiamo Federico De Luca, ho 26 anni, sono nato e cresciuto a Catania e mi sono trasferito nel 2014 a Milano per studiare “Design del prodotto industriale” al Politecnico, dopodiché ho continuato con la magistrale in Design per il Sistema Prodotto e Servizio al Politecnico e nel 2020 ho conseguito la doppia laurea in Cina, presso la Tongji University di Shanghai. Vivo in zona Benedetto Marcello dal 2015.

FDG: Com’è nata l’idea di collaborare con i suoi vicini per presentare un progetto partecipativo che miri a riqualificare la zona?

Il tutto è nato da quando cominciai a partecipare alle riunioni condominiali: mi sono messo a disposizione dei condomini per seguire interventi di manutenzione straordinaria e questioni più amministrative. Partecipare attivamente mi ha dato la possibilità di entrare in intimità con i miei vicini e creare un ambiente familiare e di fiducia.

Queste attività, come seguire la redazione di preventivi e altri adempimenti documentali, mi hanno permesso di acquisire esperienza con i compiti gestionali e ho continuato a dedicarmi all’attività comune anche quando ho traslocato nel nuovo condominio, sempre in zona. Vedere poi che la partecipazione dei condomini alle assemblee aumentava sempre più mi ha fatto molto piacere.

Nel luglio 2021 andando al Penny market ho notato che c’era un triangolino di terra secca davanti al bar “La Locanda” di via Settembrini e ho inviato una proposta progettuale al comitato “Salviamo Benedetto Marcello” che avevo conosciuto attraverso Facebook. Mara Pogliani e Zoe Papadia, che gestiscono il comitato, hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo e mi hanno messo in contatto con dei volontari che si occupano del verde. In tre weekend, insieme ad Ambrogio Talenti (artigiano tuttofare), Silvia Resmini (giardiniere professionista), Laura Filippi (residente di passaggio), abbiamo riqualificato l’aiuola (con qualche fatica fisica ma con grandi soddisfazioni). Il costo è stato sostenuto da me e dagli altri volontari, ma numerosi passanti, incuriositi dal nostro intervento, hanno contribuito con materiale per il giardinaggio rimasto in cantina e con qualche donazione.

Prima di iniziare i lavori sono andato in Comune per finalizzare le pratiche per l’adozione dell’aiuola, su indirizzo degli esponenti della Giunta del Municipio 3. La procedura d’adozione non è semplicissima perché si deve disegnare una planimetria ed inoltre è necessario pagare anche una marca da bollo, ma, nonostante ciò, l’aiuola è oggi curata dal bar, che durante i lavori ci ha offerto dei rinfreschi e che oggi contribuisce a tenere l’aiuola irrigata, fertilizzata con i fondi del caffè e pulita dai mozziconi di sigaretta, e da alcuni residenti che hanno aggiunto nuove piante.

Questa iniziativa mi ha spronato a mettermi in gioco per il quartiere e, grazie al comitato “Salviamo Benedetto Marcello” e successivamente al gruppo “Benedetto Marcello Social Street”ho potuto conoscere molti residenti della zona.



FDG: Parliamo del workshop (studio d’area) su Benedetto Marcello che stai organizzando: quali sono stati i primi steps per avviare questo progetto? Hai incontrato diffidenza o difficoltà?

Il progetto del workshop nasce a luglio 2022. Attualmente sto facendo un dottorato interdipartimentale tra Ingegneria Gestionale e Design e la mia ricerca si basa sulla co-produzione di servizi con le associazioni del territorio nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria territoriale. Ho deciso, quindi, di fare un esperimento pratico, visto che le esperienze precedenti avevano riscosso successo ed ottimismo.

Poiché avevo notato che c’era reciproca diffidenza tra comitati di quartiere e Comune e era evidente come problematica primaria la barriera comunicativa, ho redatto un percorso progettuale basato su un approccio di co-progettazione. Bisognava trovare un modo per cooperare insieme, in un’ottica quasi ludica e senza gerarchie. Ho finalizzato questo progetto di ricerca proponendolo al Politecnico in modo che fungesse da mediatore esterno e la mia relatrice, la Prof.ssa Daniela Sangiorgi, ha mostrato interesse.

Sono stato indirizzato da un’amica al Vicepresidente del Municipio 3 Filippo Andrea Rossi, con il quale abbiamo pensato a delle idee per migliorare la zona: io ho suggerito un workshop e ho contattato delle persone che avevano manifestato interesse, tra cui membri della Social Street e di “Salviamo Benedetto Marcello”. Avevamo coinvolto degli esponenti delle comunità bengalese, cinese ed africana che vivono e lavorano in zona, ma purtroppo non sono riusciti a partecipare al primo incontro.

Il 30 settembre si è tenuto il primo workshop nello studio di Tanya Jones che ci ha gentilmente ospitato e dove abbiamo mappato la zona per capire come vengono percepiti i confini del quartiere. Nella mappa, ogni partecipante ha poi individuato i fattori di influenza positiva del quartiere e i fattori percepiti come negativi. Gli elaborati sono poi stati accorpati e digitalizzati in un'unica mappa interattiva condivisa con gli abitanti del quartiere attraverso i canali social, i quali hanno potuto integrare o confermare i risultati.

Nel corso del prossimo workshop, che presumibilmente sarà a gennaio, elaboreremo una matrice di priorità e sceglieremo il fattore più urgente da risolvere, mentre gli altri li svilupperemo successivamente.

Lo scopo del workshop è arrivare ad un progetto da presentare al Comune. Quest’ultimo, infatti, nelle prime fasi rimane un attore non coinvolto poiché potrebbe influenzare le sessioni e ci precluderebbe il dialogo con alcuni partecipanti. Invece lo scopo del workshop è che la gente si senta libera di esprimere le proprie emozioni e idee liberamente e fino in fondo, ma condividendo delle regole per uno scambio basato sul rispetto e sempre costruttivo. Attraverso le proposte emerse vedremo poi col Comune quali sono le fattibilità, i vincoli normativi e le disponibilità economiche. Infine, ci sarà un’attività di monitoraggio successiva all’implementazione per verificare se tutto sta andando come previsto (passaggio che si fa poco in Italia).

La finalità è, oltre a presentare un progetto per Benedetto Marcello, testare un modus operandi per i progetti sul territorio che siano partecipati, virtuosi e replicabili in altre zone della città. Il workshop vuole mettere tutti sullo stesso livello, Comune, commercianti e residenti, per creare un ambiente di collaborazione e scambio reciproco che generi soluzioni condivise, tracciate, trasparenti, durature che vadano ad istaurare fiducia e appianare le tensioni. È una metodologia progettuale già studiata al livello accademico e implementata a livello pratico in diversi contesti.

FDG: Quali saranno gli sviluppi futuri?

Non ci siamo posti scadenze sul progetto, sebbene alcuni partecipanti siano molto entusiasti e vorrebbero una maggior frequenza negli incontri. Io spero entro gennaio di portare a termine i primi due workshop per poi coinvolgere il Comune. Il mio obiettivo è che si instauri un maggior senso di comunità e che questo porti a una riqualificazione sociale ed infrastrutturale, trovando il giusto compromesso tra decoro e funzionalità.

L’esito del primo workshop riguarderà presumibilmente la questione sicurezza, molto sentita nel quartiere (si veda la nostra intervista all’Associazione Benedetto Marcello) ma io vorrei che in futuro si possa co-progettare la riqualificazione del parterre che ospita il mercato per dare valore a questo luogo storico. Da appassionato, ho già delle proposte progettuali in mente.

Concludo ricordando che questi workshop sono anche un’occasione per rivedere delle scelte progettuali fatte nei decenni passati, spesso fatte da esperti non consapevoli della storia e della vita del quartiere e con ricerca non sufficiente sul territorio. È bello invece che ci sia un modello di condivisione progettuale con i cittadini.

Ringrazio Mara Pogliani, Tanya Jones, Candida Felici, Maria Vescera, Anna Deplano, Emilio Albamonte, Ilaria Zanesi, Laura Selvaggi e Stefania Pelle per aver partecipato al primo workshop con entusiasmo ed essersi impegnati in questa avventura.


GUIDA ALLE IMMAGINI: in copertina, Federico De Luca; immagini 1-2-3, i lavori all'aiuola; immagine 4, riunione durante il workshop; immagine 5, immagine dell'intervista tra Federico De Giacomo e Federico De Luca


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Re: Giovani cittadini si spendono per un quartiere migliore
21/12/2022 Silvia Rizzi
Complimenti….mi sono commossa.
Silvia


 
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