Politiche dell’abitare e costruzione dei legami sociali

Dall’esperienza degli abitanti del Cohousing Base Gaia, alcune riflessioni dopo due di anni di coabitazione e di creazione di rapporti nel quartiere. ()
park towers
Base Gaia è un luogo dove un gruppo di persone condivide un progetto di abitare cooperativo e di cittadinanza attiva attraverso: cura delle relazioni, scelte sostenibili, politiche solidali e nonviolente, apertura e scambio che favoriscono la crescita personale e collettiva, attenzione alla bellezza.

Una comunità intenzionale formalmente costituita in Cooperativa edilizia, per costruire un edificio dai costi contenuti in cui ciascuno dei dieci nuclei familiari abitanti, oltre al proprio appartamento, condivide tempo, risorse, oggetti, competenze e più di 200mq di spazi comuni, aperti anche alla vita del quartiere.

Abbiamo creduto in tutto questo, lo abbiamo immaginato, progettato, trasformato in realtà, lo viviamo ora quotidianamente, ne conosciamo il valore, la fatica, le intenzioni, le potenzialità ancora inespresse e crediamo fortemente che questo modo di abitare non solo concorra alla felicità individuale, ma favorisca legami sociali positivi, contribuendo a formare cittadini consapevoli e attivi, partecipi della vita politica di una città sempre più viva, inclusiva e attenta.

Base Gaia si colloca in prossimità del Quartiere Feltre, un quartiere ben vivibile, dotato di servizi e ampi spazi verdi, collegato al centro città e alle altre zone dai mezzi pubblici, abitato da cittadini attivi e propositivi, sia nei luoghi di socialità precostituiti (scuole, oratori, campi sportivi, parchi pubblici...) che attraverso esperienze di diverso genere (gruppi di acquisto solidale, reti sociali, volontariato, associazioni culturali...); in questo scenario, compatibilmente con le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, abbiamo iniziato a conoscere e interagire con diverse realtà e reti, instaurando rapporti di scambio positivo e crescita reciproca.

La conformazione urbanistica del quartiere, fatta di edifici di dimensioni e altezze contenute (6-8 piani), parchi aperti e luoghi di interazione, unita all’eterogeneità degli abitanti che lo hanno scelto per viverci, lascia spazio ad una ricca e fruttuosa mescolanza tra generazioni, tipologie sociali e culture diverse.
Dagli attuali dati sul mercato immobiliare, possiamo apprendere che le quotazioni per un appartamento nel Quartiere Feltre si aggirano intorno ai 3.500€/mq.

Guardiamo con interesse critico allo sviluppo dei nuovi interventi edilizi, inediti per questa periferia, soprattutto lungo la via Crescenzago, dove sono in costruzione o in fase di approvazione alcuni progetti edilizi che hanno caratteristiche molto differenti dal contesto urbanistico e architettonico del quartiere: sviluppo in altezza (anche 60-80 metri, più di 20 piani, insomma, veri e propri grattacieli), alta densità abitativa, costi fuori target per la zona (6.000-8.000€/mq e oltre).

Sorgono inevitabilmente e in modo pressante alcune domande, cruciali nella nostra visione di casa, quartiere, città e per l’esperienza che stiamo promuovendo come una possibilità concreta.

Quale piano urbanistico guida l’approvazione di questi progetti?

Quali e quanti oneri di urbanizzazione portano queste costruzioni alla città? Quanti di questi oneri sono destinati a vantaggio del quartiere dove i grattacieli insistono in termini di nuovi cittadini, nuovo traffico, nuove auto in strada, nuovi fruitori dei servizi del quartiere?
E questi servizi se-come-quando verranno implementati? Le scuole? I negozi? I servizi sociali e culturali? Ci saranno nuovi parcheggi su via Crescenzago, strada a senso unico con 600 nuclei familiari (cioè statisticamente un migliaio di auto) in più in 200 metri di strada? Dove?

Sarà garantita la salvaguardia delle aree verdi? Miglioreranno le dotazioni infrastrutturali del Parco Lambro su cui le nuove costruzioni affacciano? Che impatto ambientale avranno su di esso?

E più in profondità sorgono altri interrogativi: che visione c’è della città nel prossimo futuro e quale progettualità sul lungo termine?
Che cittadini potranno permettersi di abitare in queste nuove case? Come si integreranno con i già residenti del quartiere, gli abitanti storici e quelli di più recente e giovane insediamento?
Di che “pasta” sarà fatto questo quartiere? Più esplicitamente: abitanti “da 8.000€/mq” come sapranno e vorranno integrarsi con gli attuali? Vivranno il quartiere o resteranno all’interno dei loro complessi abitativi dotati di ogni comfort e servizio?

C’è, in modo provocatorio, un “classismo al contrario”; tuttavia crediamo che un tale cambiamento che impatterà in modo radicale sull’anima del quartiere non possa essere imposto dall’alto senza nessun coinvolgimento dei cittadini e senza che venga presentato pubblicamente uno studio a riguardo, con un piano urbanistico e sociale dettagliato.

Per questo riteniamo necessario instaurare un dialogo e pretendere delle risposte.
Per questo proponiamo un incontro tra gli abitanti del quartiere, le associazioni e chi si sente coinvolto, per riflettere insieme su come interagire con le istituzioni, elaborare richieste e proposte perché questo quartiere e questa città possano continuare ad essere a misura di persona e crescere sempre più nella direzione di un miglioramento qualitativo della vita.

INCONTRO APERTO

mercoledì 18 maggio, ore 21
c/o Base Gaia, via Crescenzago 101, Milano (fino a capienza massima)

cohousing.basegaia@gmail.com

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