La ricerca per eliminare il gender gap

Il Politecnico delle Donne. Storie di ricercatrici che hanno scelto il Politecnico come luogo per la propria ricerca. Viaggio nel mondo della ricerca nel numero di marzo del nuovo podcast Voci di Frontiere. ()
Superare barriere Gender
Partiamo dal passato, con l’architetta Liliana Grassi e la storia del suo eccezionale restauro della Ca’ Granda di Milano. Un passato che oggi fa i conti con il digitale: Deborah Agostino fa proprio attività di ricerca nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali al tempo di internet.
Nel presente invece ci sono i grandi progressi della fotonica: è Margherita Maiuri ad accompagnarci nei laboratori di spettroscopia ultraveloce, dove si usano impulsi laser ultra-brevi per studiare la materia.
Altre due ricercatrici, Ferrante e Pedrocchi, ci presentano il brevetto di THInkPen, che monitora la scrittura per scoprire l’insorgere di patologie neurodegenerative legate alla vecchiaia.
Infine, uno sguardo al futuro, con le dottorande del LaBS: otto giovani piene di passione per la ricerca, che lavorano alle tecnologie al servizio della medicina del domani, coordinate dalla bioingegnera Maria Laura Costantino.

Se tutto questo non fosse abbastanza, vi consigliamo la playlist del “Politecnico delle donne” una galleria di video-ritratti di donne che fanno il Politecnico. Il racconto di una realtà viva, dove il contributo femminile è prezioso e diversificato, molto lontana dal logoro stereotipo di un’università tecnica tutta al maschile.

Nasce il podcast Voci di Frontiere

Questo mese abbiamo una bella novità da annunciare: il nostro viaggio nel mondo della ricerca si arricchisce di un nuovo mezzo. Dopo la newsletter e il sito che state leggendo è arrivato il nuovo podcast del Politecnico di Milano, Voci di Frontiere.

Attraverso le interviste ai docenti e ai ricercatori del nostro ateneo, Voci di Frontiere racconta temi e scenari attraverso la lente della ricerca del Politecnico di Milano. Nei primi tre episodi, già disponibili sulle principali piattaforme, parliamo di 5G, Fintech e Space Economy.

Liliana Grassi e il restauro creativo della Ca’ Granda

Non tutti sanno che dietro all'attuale sede dell'Università Statale di Milano c'è una grande donna politecnica: l'architetta Liliana Grassi, per venticinque anni nostra docente.

Vi portiamo a visitare la Ca' Granda, quella che fino a pochi anni prima era ancora l'ospedale maggiore di Milano, e che nel 1943 venne gravemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

A soli 25 anni, Grassi collabora al progetto di restauro del 1948 di Annoni e Portaluppi, per poi diventarne responsabile. La sua scrupolosa analisi delle fonti documentarie e iconografiche ha dato vita al risultato che possiamo ancora oggi ammirare in via Festa del Perdono: quel "rinsaldo fra speranza e memoria" che unisce presente e futuro.

FOTONOTIZIA

Nei laboratori di spettroscopia ultraveloce, si utilizzano sorgenti laser per la generazione di impulsi luminosi ultrabrevi, per analizzare le proprietà fisiche della materia. Detto così sembra la missione di una supereroina, e invece è quello che accade ogni giorno quando una ricercatrice e un laboratorio si incontrano al Politecnico.
Non è facile spiegare come lo studio di questi impulsi luminosi possa avere ricadute pratiche sulle nostre vite.
Ma Margherita Maiuri ci riesce benissimo , portandoci con lei nel laboratorio, spiegandoci la sua ricerca e raccontandoci come è nata la sua passione per le nanotecnologie.

La penna che pensa
L’analisi della scrittura è importante perché è uno dei gesti quotidiani che per primo risente dell’insorgere di malattie neurodegenerative legate all’età. Monitorare lo stato di scrittura di una persona significa facilitare la diagnosi precoce di queste patologie.

È questa l'idea alla base di THInkPen: la prima penna a inchiostro sensorizzata in grado di valutare alterazioni della scrittura senza trascurare la naturalezza e la facilità d’uso del tradizionale approccio carta e penna.

Vi presentiamo questo brevetto con le nostre docenti Simona Ferrante e Alessandra Pedrocchi.


Viaggio nei laboratori di bioingegneria con 9 ricercatrici politecniche

Entrare al LaBS è solo l'inizio di un viaggio affascinante: nelle vetrine e sui tavoli di laboratorio ci imbattiamo in protesi artificiali, modelli d'organo, dispositivi medici di tutti i tipi. Quando si parla di tecnologia applicata alla medicina si ha subito la sensazione avere a che fare con qualcosa di buono, di utile, di universale.

Ad accoglierci in questo laboratorio non abbiamo solo trovato cuori artificiali, ma anche molti cuori veri. Sono quelli delle ricercatrici che ci hanno raccontato della loro passione per la bioingegneria la bioingegneria, della ricerca che stanno svolgendo, delle loro ambizioni e degli ostacoli che ancora esistono per chi vuole essere donna e ingegnera. E quello di Maria Laura Costantino, responsabile della sezione Artificial Organs, che ha ripercorso la sua vita accademica assieme a noi .

La nuova vita dei beni culturali

l digitale ha cambiato molte abitudini della nostra vita quotidiana, dallo shopping ai servizi. Ma a che punto è la digitalizzazione in quei settori che tendiamo a reputare più conservativi, come quello delle istituzioni culturali?

Al Politecnico abbiamo creato l’Osservatorio di Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, nato proprio per analizzare queste trasformazioni nel tempo e supportare il processo di adozione dell’innovazione digitale nelle istituzioni culturali.

Deborah Agostino ci illustra le opportunità che il digitale offre per rendere i beni culturali accessibili a una popolazione sempre più ampia.

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