A Parigi è ora di piantarla

Viaggiando si fanno buone scoperte. Nella capitale francese si trova una gestione del verde molto più attenta alla conservazione della biodiversità e alla partecipazione dei cittadini. ()
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Andando per le strade la differenza si vede quindi il modello adottato dalla giunta della sindaca Anne Hidalgo funziona, e c’è da imparare.
Sul sito internet del Comune di Parigi c’è una pagina dedicata alla possibilità, da parte dei cittadini, di curare un po’ di spazio pubblico. E’ prevista perfino la possibilità di asportare una striscia di asfalto dai marciapiedi e trasformarla in un’aiuola fiorita!
I francesi sono pratici: la domanda di permesso si fa via mail senza PEC e senza bolli.
Gli interventi privati sono supportati da un’equipe di giardinieri e da una Casa del giardiniere che offre attrezzi, sementi, biblioteca, mercatino dell’usato, incontri di formazione, ecc.
Anche a Milano è prevista la figura del giardiniere condotto: bellissimo neologismo che fa ben sperare.

Ecco dunque il contenuto della pagina francese (da confrontare per chi vuole con l’analoga milanese)
che invita i cittadini a partecipare così:
“Avete voglia di partecipare alla vegetalizzazione di Parigi? Il permesso di vegetalizzare permette a tutti di fare giardinaggio negli spazi pubblici. Se avete un’idea e non sapete come fare, questa pagina vi spiega passo passo come fare un progetto e presentare la domanda”.
Prosegue riportando delle testimonianze di chi l’ha già fatto che rimandano ad altrettante motivazioni per prendersi l’impegno e il piacere di personalizzare un angolo della propria città:

Ma come funziona?
Ogni cittadino maggiorenne può beneficiare di un’autorizzazione per fare giardinaggio in strada. Per alcuni progetti è richiesto un soggetto collettivo: associazione, comitato di inquilini o un gruppo costituito da almeno cinque persone, scuole, imprese...
Si può vegetalizzare un marciapiede o una piazza, l’importante è che sia uno spazio pubblico.
L’intervento più semplice e tipico sono le aiuole alla base degli alberi. Si possono vegetalizzare anche strisce verdi sui marciapiedi dopo aver tolto l’asfalto o installare cassoni di terra dove non è possibile lo scavo.

Il richiedente prepara il suo progetto e lo manda via mail con foto e mappatura. La Casa del giardinaggio urbano di Parigi può offrire un affiancamento a coloro che lo richiedono.
Il progetto è fatto oggetto di uno studio di fattibilità e, se è validato, il permesso è concesso per una durata di tre anni con rinnovo tacito.
Il Comune può, su domanda dell’interessato e una volta approvato il progetto, fornire la terra e i semi (nel limite della disponibilità) e rimuovere le griglie di metallo alla base degli alberi.
Una volta ottenuto il permesso il titolare prende a suo carico la messa a dimora delle piante e dei bordi, l’innaffiamento, la manutenzione, la pulizia, l’affissione della segnaletica, durante tutto l’anno.

Per preservare l’ambiente, il progetto non può comportare la plastica tra i materiali utilizzati.
Il titolare aderisce obbligatoriamente alla Carta per la vegetalizzazione dello spazio pubblico che prevede l’uso di specie locali e mellifere che favoriscono la biodiversità e il divieto dell’uso dei pesticidi.
Il sito riporta anche qualche raccomandazione per preparare bene il progetto:
“La strada è uno spazio di tutti che lo condividono per diversi usi. E’ uno spazio di circolazione ma anche uno spazio di vita e di incontro, in perenne evoluzione.
Il permesso di vegetalizzare è quindi un servizio supplementare che deve coabitare con gli altri e adattarvisi”.

E riporta qualche promemoria:
Il verde pubblico già esistente non è oggetto di questo permesso. Se i parigini desiderano creare un Giardino condiviso possono consultare la pagina dedicata.
Se hanno un progetto di risistemazione di uno spazio a verde pubblico esistente possono discuterne al successivo incontro di Budget partecipativo.
Il progetto lascia ampia libertà alla creatività ma deve essere compatibile con i vincoli tecnici dello spazio pubblico.
Dopo aver trovato il posto sognato per il progetto, riunito un gruppo per progettarlo, realizzarlo e mantenerlo resta solo da chiedere il permesso per fare del sogno una realtà.

Che bello sarebbe se al posto del nome Parigi potessimo leggere Milano su un sito del genere!

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