Rubattino, quanto tempo ancora?

Nel futuro del quartiere più recente del Municipio 3 ci saranno la nuova sede della Scala, un centro ricerche del Politecnico, l'ampliamento dell'attuale parco e la tanto attesa scuola elementare. Non mancano però le incognite sulle parti che saranno sviluppate dal privato, ma soprattutto su quanto tempo ci vorrà per arrivare finalmente all'assetto definitivo. ()
nuovo masterplan rubattino
Ieri sera, nel corso di un incontro pubblico ospitato dal Circolo ACLI Lambrate, Comune e Municipio 3, nelle persone rispettivamente degli Assessori all'Urbanistica e all'Edilizia scolastica per il primo, e di Presidente, Assessora all'Urbanistica e Presidente della Commissione Territorio per il secondo, hanno presentato i contenuti della convenzione stipulata con l'operatore privato per attuare la GFU (Grande funzione urbana) Rubattino. L'occasione era irrituale, venendo prima della riunione della suddetta commissione del Municipio 3, che dovrebbe tenersi e discuterne la prossima settimana, ma sappiamo bene che incombono le elezioni comunali, quindi questo genere di disinvoltura colpisce ma non stupisce.

Gli antefatti
La storia di questo nuovo quartiere è già lunga, come lungo sarebbe ripercorrere tutte le vicende del PRU (Programma di riqualificazione urbana) Rubattino. Ciò che interessa ricordare qui è che questo piano è stato realizzato per una prima parte, e non senza difficoltà (l'ultimo edificio è stato completato da poco), ma si è poi fermato tra il parco, attraversato da Lambro e Tangenziale Est, e il cosiddetto Palazzo di Cristallo, lo scheletro di uno dei padiglioni storici degli stabilimenti Innocenti.

L'attesa della seconda fase per la riconversione dell'area che si estende verso il confine con Segrate si è protratta di rinvio in rinvio e di promessa in promessa, fino al 2019, quando il PRU è stato definitivamente archiviato, per essere sostituito da una GFU (Grande funzione urbana), un nuovo strumento urbanistico inserito nell'attuale PGT (Piano di governo del territorio) per affrontare e risolvere alcune situazioni di impasse simili a quella del Rubattino (Bovisa-Goccia, Piazza d'Armi, Porto di Mare, Ronchetto, San Siro-Trotto).

Gli sviluppi 2021
Siamo nel primo semestre di quest'anno e il Municipio 3 si pronuncia negativamente sulla convenzione attuativa della GFU Rubattino (lettura interessante perché ripercorre l'intera vicenda del quartiere e del PRU, come questa documentatissima pagina del sito Amici Rubattino), che alla fine del 2020 risultava pronta per la stipula ma dalla cui elaborazione era stato del tutto escluso, nonostante una precisa previsione dello stesso PGT (testualmente, "L'attuazione della GFU Rubattino vedrà il coinvolgimento del Municipio 3", articolo 16, comma 7).

Con due delibere, la prima a febbraio e la seconda ad aprile, il Consiglio di Municipio rilevava che, così come stava per essere firmata fra il Comune e l'operatore privato, la convenzione conteneva diversi punti critici, che avrebbero avuto bisogno di maggiore attenzione e approfondimento, avanzando diverse richieste riguardo ai servizi per il quartiere tuttora assenti, in primis le scuole; riguardo alla mobilità all'interno e verso l'esterno del quartiere; al verde; alla destinazione del Palazzo di cristallo; e, non ultima per importanza, alla partecipazione dello stesso Municipio e dei cittadini.

Cosa non andava
L'altroieri da un post su Facebook dell'assessore all'Urbanistica Maran, altrettanto irrituale della riunione di ieri sera, si apprende che la convenzione è stata firmata ormai da un mese e che sarà presto disvelata, mettendo fine al periodo di incertezza conseguente alla richiesta di revisione della prima versione da parte del Municipio 3. Io stesso, non più tardi di due settimane fa, chiudevo un articolo sul futuro dell'ex-area comunale di via Trentacoste ricordando i "piani urbanistici e immobiliari come l'infelice GFU Rubattino, per restare da queste parti, i cui sviluppi attendiamo con ansia...".

Infelice perché nella sua prima versione, rispetto a quanto previsto per la seconda fase del PRU, dalla GFU Rubattino spariva del tutto il verde, per fare spazio non solo alla Scala (dello spostamento dall'ex-Ansaldo a qui si parlava ormai da diverso tempo), ma anche a funzioni dall'impatto elevato su una viabilità lambratese già complicata: un deposito ATM per la parte pubblica, la sede di un'azienda di logistica e una struttura per la grande distribuzione per la parte privata. Per di più dovendo spartire con quest'ultima l'edificio noto come T9, che è compreso nella GFU nonostante si affacci sul primo tratto di via Rubattino e in cui da tempo si pensava di insediare scuola elementare e altri servizi che mancano e di cui il quartiere ha bisogno...

La convenzione definitiva
L'altolà del Municipio 3, che su questo problema ha sensibilizzato adeguatamente l'intera Giunta a partire dal Sindaco, è servito a ridiscutere i contenuti della convenzione quasi del tutto. Il quasi si riferisce in parte al T9, la cui destinazione mista pubblica/privata al momento non cambia, salvo le verifiche che ha già in corso l'assessore all'Edilizia scolastica Limonta sulla compatibilità tra le funzioni ipotizzate (per inciso, ieri sera è stata anche confermata la ristrutturazione dell'edificio ex-Maroncelli nel centro di Lambrate per destinarlo a scuola secondaria di primo grado/media, di cui si è già parlato qualche mese fa); e per un'altra parte alla realizzazione di una sede a utilizzo logistico, che però è stata spostata all'estremità orientale dell'area ex-Innocenti, in una posizione viabilistica migliore e quindi ragionevolmente meno impattante sul traffico locale.

Le concessioni all'operatore privato permettono però il recupero sia di una consistente parte del verde pubblico previsto dal PRU, sia del Palazzo di cristallo (sono già in corso le verifiche con la Sovraintendenza per eventuali vincoli storico-architettonici sulla struttura). Questo lotto si troverà in continuità con l'attuale parco, ed è prevista un'integrazione potenzialmente molto interessante con quello in cui si insedierà la Scala, perché il tutto sarà progettato a seguito di un concorso internazionale che dovrà tenere conto dell'indicazione di aprire l'insieme di queste aree alla fruizione dei cittadini. Inoltre, il Comune rinuncia a collocare qui il deposito ATM, mentre l'area INNSE ospiterà un nuovo centro di ricerche del Politecnico.

Qualche dubbio e perplessità
La firma di questa convenzione mette un punto fermo nel rapporto pubblico-privato, ma per quanto riguarda l'attuazione si tratta solo di un punto di partenza e i tempi per vedere completamente realizzato ciò che è previsto per la GFU Rubattino non saranno brevi (solo per l'iter del concorso internazionale di progettazione per l'insieme delle aree destinate a verde pubblico e Scala si parla di tre/quattro anni). Poi ci sono le incognite legate all'utilizzo del T9, anche se le verifiche del Comune sulla possibilità di destinazione scolastica e la sicura volontà dell'operatore privato di realizzare questa parte del suo investimento, dovrebbero portare molto presto a risposte e progetti concreti.

Infine, si rafforza la convinzione - nostra di z3xmi.it ma non solo nostra - che le moltissime trasformazioni in corso e future del quartiere Lambrate-Ortica-Rubattino richiedano una visione d'insieme che sembra mancare, se non a livello di Municipio 3, e che lo stesso strumento urbanistico principale della città, il PGT, non fornisce. Insomma, si avverte l'assenza di un piano d'area, in cui siano affrontate nel loro complesso tutte le problematiche del territorio; in cui siano tenute in debita considerazione le istanze espresse dai cittadini in appositi percorsi partecipativi; e in cui sia prefigurato uno sviluppo armonico di una parte considerevole della città, tanto più ora che i quartieri diventano cruciali nella strategia di sviluppo del Comune per la città. Ma su questo torneremo più approfonditamente dopo la pausa agostana...

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